“No alle false libertà. La mensa tutti insieme è conquista sociale”
Da La Repubblica Torino del 11.09.2016
12 September, 2016
Il livello è accettabile, c’è molta varietà e tante verdure Facciamo pure la battaglia su qualità e tariffe ma non così
Veronica Rossi, mamma single, lavoratrice, con un figlio di 8 anni e mezzo ha deciso di lasciare il suo bambino alla mensa della scuola e non cavalcare quella che chiama «la falsa libertà di portarsi il panino»
Perché la mensa è importante?
«È una conquista sociale, un momento di integrazione profonda.
Penso alla scuola di mio figlio: ci sono bambini le cui famiglie arrivano da ogni parte del mondo. L’integrazione passa dalla conoscenza della lingua e del cibo: i bambini sono i cittadini di domani e credo che imparino a stare insieme e sentirsi uguali anche nelle ore che passano insieme a tavola.
Con il panino si creeranno bambini di serie A e di serie B: è sbagliato.
La scuola deve superare le diseguaglianze sociali e insegnare l’educazione alimentare. Imparare a mangiare tutto è importante».
Chi sceglie il panino dice che non c’è alcuna educazione nel cibo cattivo. È d’accordo?
«La qualità della mensa è accettabile: si può migliorare, ma è accettabile. Poi è molto varia: ci sono sempre le verdure, la frutta, e si tratta di menù equilibrati dal punto di vista nutrizionali. Non so quante famiglie siano in grado di garantire la stessa qualità in un pasto preparato in anticipo, da conservare senza regole igieniche. Temo che alla fine chi vuole provvedere al pasto libero per i propri figli si ridurrà a far loro mangiare panini ogni giorno o quasi. Io sono una mamma, lavoro, sono sempre di corsa, non ce la farei a cucinare in anticipo. Hanno tutta la vita per mangiare un panino di corsa: a scuola è giusto che il pasto sia equilibrato e corretto dal punto di vista nutrizionale ».
C’è anche una questione di risparmio?
«È vero: le mense potrebbero costare meno. Infatti ai genitori che hanno fatto la battaglia per il panino dico: “Avete sbagliato l’obiettivo. Combattete per tariffe più basse e qualità ancora maggiore, ma è un errore affossare la mensa”. I pasti sono controllati. Mio figlio ad esempio è allergico alle uova: chi mi garantisce che il compagno che mangia “pasto libero” non gli proporrà di assaggiare il suo pranzo che magari è preparato con le uova e lui nemmeno lo sa? Ci sono molte questioni legate alla sicurezza di tutti e non sono sicura che chi combatte per il “panino libero” le abbia ben presenti».
(mc. g.)