Smog Lombardia: dopo 7 giorni a 50 mcg/mg i diesel Euro3 si fermano dalle 8,30 alle 18 o dalle 9 alle 17?
Dopo il dietrofront di Regione Lombardia sul blocco diesel euro3 cerchiamo di capire quali misure saranno in vigore, se obbligatorie o solo suggerite ai Comuni. Cittadini per l'Aria: così non si fa nulla
17 September, 2016
Non ha suscitato sdegno nè particolare attenzione, il dietrofront di Regione Lombardia su un intervento annunciato ufficialmente questo inverno, sia dall'assessora all'ambiente Terzi, che dal Governatore Maroni: il richiesto da tempo, ma sempre rimandato, bando dei veicoli euro3 diesel. Un tipo di veicolo ancora in larga circolazione in Lombardia (1 auto su 10 in Milano provincia, dati ACI pubblicati dal Corriere) nonostante sia considerato tra i massimi responsabili attuali di emissione di inquinanti, soprattutto No2 (biossidi di azoto).
A metà
gennaio l'assessora Terzi dichiarava
“il bando è pronto, solo da approvare in Giunta”.
Naturalmente è più facile annunciare i provvedimenti durante le
emergenze invernali,
ma non appena si è trattato di passare dal dire al fare, il
decisionismo della Regione governata da
Maroni, si è poco a poco dissolto.
Una marcia indietro totale, anche se in Regione hanno cercato di scaricare la responsabilità sul Governo, ritirando in ballo la tradizionale litania che sull'inquinamento è il "Governo deve fare pressione sull’Unione Europea e invitarla a tenere conto delle peculiarità del Bacino Padano", infine formulando una precisa richiesta economica al Ministro Galletti, non proprio modesta, di 2 miliardi di euro, come condizione per varare una misura di blocco dei diesel euro3. 3 Ma a gennaio proprio Maroni aveva dichiarato che "poiché il Governo non aiutava Regione Lombardia con la rottamazione, si era costretti a fare il blocco euro3 diesel".
Ma Regione Lombardia vuol comunque mostrare che
qualcosa contro lo smog e sugli euro3 diesel la fa e così, al Tavolo dell'Aria di
luglio, si propone l'ennesimo protocollo: nuove misure
"emergenziali” che coinvolgerebbero anche gli euro3 diesel, ma con
il solito freno di eccezioni, deroghe e diversi criteri di calcolo.
Che scatterebbero solo dopo 7 giorni di superamento del limite dei 50μg/m3 di PM10 (senza prendere in considerazione l'altro indicatore, quello degli NO2), con un secondo livello che scatterebbe se il superamento
per 7 giorni è di 70μg/m3. Evitiamo di addentrarci nella
simulazione di queste nuove misure, notando solo che si
aggiungerebbero ad un altro Protocollo già esistente, quello della
Città metropolitana (ex Provincia di Milano), che però considera solo il limite dei 50μg/m3 e prende come riferimento 10 giorni, non 7.
E gli orari dei due Protocolli? Simili, ma non uguali. Così, tanto per aggiungere confusione ad una materia - quella dei regolamenti, provvedimenti, protocolli antismog - che ne aveva poca …. Se il Protocollo Città metropolitana prevede infatti il blocco diesel Euro3, superati i 50μg/m3 per 10 giorni, dalle 8.30 alle 18.00 per i veicoli privati e dalle 7.30 alle 10.00 per quelli commerciali (e no comment su quanto può servire uno stop di 2 ore e mezza), il documento proposto dall'assessora Terzi prevede due "step":
1) al superamento del limite dei 50μg/m3 di PM10
per 7 giorni consecutivi "estensione del blocco ai diesel Euro2 anche sabato, domenica e festi
vi"
(
perchè in quei giorni gli Euro2 girano ancora) con orario 7,30 - 19,30, più blocco Euro3 diesel (solo in ambito urbano) dalle 9 alle 17 per i veicoli privati, dalle 7,30 alle 10 per quelli commerciali.
2) se invece il superamento per 7 giorni è di 70μg/m3, anche gli euro3 diesel (privati) si fermerebbero dalle 7,30 - 19,30, sempre (e curiosamente) solo dalle 7,30 alle 10, quelli commerciali.
Insomma, un dedalo di livelli, orari, differenziazioni le cui sovrapposizioni dovrebbero essere chiarite prima di applicare i due protocolli.
“La Regione utilizza un anno favorevole in modo anomalo - per ora - sotto il profilo dei livelli di inquinanti per fare un clamoroso retromarcia in ordine alle misure del PRIA e inoltre per scaricare sostanzialmente su altri enti (ANCI, Comuni etc.) il peso politico delle misure”, ci ha dichiarato Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l'Aria, che era al Tavolo del 7 luglio, ma non ha partecipato ai tavoli tecnici. "Misure di un mero “protocollo” – privo di ogni carattere vincolante – la cui adozione politica e amministrativa viene letteralmente scaricata su altri soggetti che viceversa, all’inizio delle riunioni dello scorso inverno, avevano esplicitamente chiesto alla Regione di assumere il ruolo di normazione che le spetta per legge in questa materia”.
"Quel che peraltro è grave – aggiunge il presidente di Cittadini per l'Aria - è che tutte le misure (anche già vigenti) non sono sostanzialmente implementate perché manca una seria politica dei controlli. Di fatto quindi stiamo parlando di misure in grandissima parte vigenti solo sulla carta. E’ poi chiaro che far scattare gli ipotizzati divieti dopo 7 giorni, quando è dimostrato che ogni giorno di superamento di 50 mg/m3 comporta morti aggiuntive, è irresponsabile da parte di una autorità che è tenuta a tutelare innanzitutto il rispetto delle norme sulla qualità dell’aria e la salute dei cittadini. Si conferma l’atteggiamento pilatesco. Quanto agli Euro3 diesel è chiaro che questi – come risulta dai dati dell’associazione ICCT - The International Council on Clean Transportation - hanno le maggiori emissioni reali di NOX il cui 60% circa si trasforma in NO2. Non impedirne la circolazione al più presto quindi comporta per definizione un indebolimento sostanziale delle politiche regionali sulla qualità dell’aria".
Stefano D'Adda
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