Muraro: “Non mi dimetto, lo devo ai cittadini che vogliono scardinare il sistema”
Intervenuta alla giornata conclusiva di Puliamo il Mondo l'assessora all'ambiente del comune di Roma, Paola Muraro, che denuncia la pesante situazione ereditata nel ciclo dei rifiuti della capitale
30 September, 2016
Domenica 25 settembre si è svolta “Puliamo il Mondo”, la storica campagna di Legambiente che vede impegnati migliaia di volontari in tutta Italia nella pulizia di parchi e aree pubbliche. Durante la diretta di “Ambiente Italia”, organizzata per l’occasione a Centocelle a Roma, è intervenuta anche l’assessora all’ambiente di Roma Paola Muraro.
Per l’assessora molti dei problemi di decoro nella nostra città dipendono dallo “spezzatino di responsabilità” a cui alcune aree sono soggette. L’area verde dell’acquedotto Alessandrino che è stata ripulita domenica dai volontari, ad esempio, è responsabilità in parte dall’assessorato, in parte dalla sovrintendenza, in parte dal servizio giardini.
Per la Muraro inoltre anche il problema dei rifiuti è dovuto ad una mancanza di omogeneità nei sistemi di raccolta:
“Il sistema di raccolta è spezzettato all’interno degli stessi municipi. - ha dichiarato l’assessora - quella che stiamo facendo è una ricognizione dell’efficenza della raccolta differenziata e non della percentuale. Stiamo intervenendo sui municipi per rendere omogenea la raccolta differenziata”
“È un’eredità pesante quella ci portiamo. - prosegue Muraro - Quello dei rifiuti sta diventato un problema ambientale e culturale e su questo si è lucrato abbastanza visto che dietro i tir che trasportano i rifiuti romani nel resto d'Italia ci sono società di trasporto. È un’eredità però a cui non ci sottraiamo e a cui troveremo una soluzione. Vogliamo condividere anzitutto con i cittadini una raccolta differenziata che deve iniziare dalle scuole dove spesso non è presente. Il sistema va però risettato e lo si fa anzitutto con un sistema di condivisione con i cittadini di ciò che accade, ad esempio nelle isole ecologiche. Dobbiamo poi progettare dei nuovi impianti per arrivare a chiudere il ciclo dell’economia circolare”.
“Quando ero consulente in AMA, non mi hanno ascoltato. Ora mi devono ascolatare perchè l’azienda deve diventare il braccio dell’assessorato. Io non mi dimetto, lo devo ai cittadini che vogliono scardinare il sistema".
(foto tgcom24)