AAA Cime di rapa cercasi: il recupero di cibo a Porta Palazzo. Ricetta inclusa
Una scena di ordinaria amministrazione tra i banchi di Porta Palazzo a fine mercato, dove addirittura c'è chi recupera direttamente dal compattatore dei rifiuti. Le signore Rosa e Rosetta dialogano coi collaboratori di Eco dalle Città. In calce all'articolo anche una loro ricetta
03 November, 2016
I banchi del mercato
iniziano pian piano a svuotarsi dei colori e degli odori della frutta
e della verdura di stagione. Si placano le voci, gli accenti e i
dialetti che dalla mattina presto riempiono di slogan promozionali
accattivanti l’intera area circostante.
Alcuni operai, nella
parte alta della piazza, iniziano a smontare gli scheletri in ferro
dei banchi; altri arrotolano i teli in plastica rossa delle tettoie e
si allontanano; qualche commerciante raccoglie le ultime cassette di
frutta invenduta da riportare in magazzino per l’indomani. Casette
vuote, foglie di mandarini e di insalata colorano il pavimento della
piazza semi deserta e silenziosa. Un’altra giornata di mercato
volge al termine.
È questa l’ora in cui entrano in azione i cercatori di cibo: giovani studenti universitari, donne e uomini di diversa nazionalità e anziani che frugano tra gli scarti alimentari dei banchi alla ricerca di cibo commestibile.
È a quest’ora che incontriamo Rosa e Rosetta, due vicine di casa originarie del Sud Italia che ogni giovedì prendono il pullman da Barriera di Milano alla volta del mercato per raccattare, dai compattatori di rifiuti ai lati della piazza e dai banchi vuoti, le cime di rapa destinate a diventare immondizia. Le due sono vere e proprie specialiste del recupero: ogni giovedì portano a casa 1 o 2 chili pro capite di cime di rapa. Chi ha avuto a che fare con la verdura almeno una volta nella vita sa certamente che per ottenere due chili netti di cime di rapa è necessario mondare almeno 5 o 6 chili di fronde.
. Rosa, arzilla 67enne originaria della provincia di Brindisi, è la più loquace delle due. Ci racconta che tutti i giovedì prende il pullman alla volta del mercato perché la sua è una famiglia numerosa. Sono in sei e “sfamare sei bocche non è cosa da poco”, soprattutto in questo periodo di forte crisi economica. Le cime di rapa costano due euro al chilo. Facendo un rapido calcolo con i dati approssimativi (di cui sopra, ndr) per ottenere due chili netti di cime di rapa Rosa dovrebbe spendere almeno 10/12 euro che risparmia investendone appena 3 nel servizio di trasporto cittadino. In questo modo, ogni due settimane, riesce a comprare tre stecche di cioccolata “di marca” da regalare ai nipotini. “Ma non creda lo faccia solo per i soldi, signorina. Lo faccio anche per uscire di casa, per farmi una passeggiata con Rosetta. Abbiamo questa cosa che ci accomuna e, oggi come oggi, è difficile anche avere dei rapporti di amicizia veri”, sussurra prima di chinarsi nuovamente sulla cassetta piena di fronde.
Oltre a combattere gli sprechi, Rosa, da brava vicina di casa, ci lascia con una deliziosa chicca per stupire amici e parenti durante il pranzo della domenica: la ricetta delle rollatine di maiale alle cime di rapa. Eccola:
Ingredienti:
1 rollatina di maiale per persona;
Vino (rosso o bianco non fa differenza);
1 cipolla;
Cime di rapa bollite “a sentimento”.
Procedimento:
Tagliate la cipolla a fette sottili e riponetela in una padella antiaderente senza olio. Aggiungeteci subito le rollatine di maiale e fatele cuocere a fiamma medio bassa fino a quando non saranno dorate. A questo punto, alzate la fiamma e aggiungeteci il vino. Rosa ha provato la ricetta sia con il vino bianco che con il rosso e ci ha assicurato che entrambe le varianti sono squisite. Dopo aver fatto evaporare il vino aggiungete in padella le cime di rapa precedentemente bollite e lasciate amalgamare i sapori per qualche minuto.
Servire caldo, ovviamente!