"Food not bombs: il cibo è un diritto!" Il recupero cibo di FNB Augusta Taurinorum
Sabato 19 e domenica 20 Fnb Augusta Taurinorum sarà alle prese con una azione di recupero cibo nei mercati di piazza Barcellona e Porta Palazzo per poi ridistribuirlo sotto forma di pasti davanti le Stazioni di Porta Nuova e Porta Susa e non solo
18 November, 2016
Sabato 19 e domenica 20 Fnb Augusta Taurinorum, il gruppo torinese Food Not Bombs, sarà alle prese con una azione di recupero cibo nei mercati di piazza Barcellona (sabato 19 alle ore 13) e Porta Palazzo (sempre sabato dalle 18) per poi cucinarlo domenica alle 14 e 30 al circolo Arci Fuoriluogo di corso Brescia, e ridistribuirlo sotto forma di pasti davanti le Stazioni di Porta Nuova e Porta Susa e non solo. (Maggiori informazioni sono disponibili alla pagina Facebook dell'evento: Il cibo é un diritto! Week end d'azione del 19/20 Novembre, ndr).
Food not Bombs è un movimento nato negli Stati Uniti 36 anni fa, che oggi conta più di mille gruppi attivi in tutto il mondo, dall'Europa al Giappone, e che da più di dieci anni è attivo anche in in Italia. “A partire da un´idea semplice: combattere il paradosso della povertà nei paesi ricchi recuperando 'sul campo' gli sprechi dell'industria alimentare. E cucinando pasti rigorosamente vegetariani, per strada e nei parchi pubblici, per chi ha il problema quotidiano della fame: senzatetto e non solo”.
Abbiamo chiesto ad Andrea del gruppo torinese qualcosa in più sulle loro azioni e sullo spreco di cibo.
Come è nata l'idea di recuperare cibo?
Ho vissuto per un po di tempo a Budapest dove ho conosciuto Food Not Bombs e così ho cominciato questa attività di recupero cibo. Nell'ultimo periodo trascorro più tempo a più tempo a Torino e con alcuni amici, che avevano visto e vissuto la realtà ungherese, abbiamo cominciato a replicare le azioni di Food not Bomb anche a Torino.
Da quanto tempo fate azioni di questo tipo e in cosa consistono?
Da inizio anno abbiamo fatto quasi dieci azioni. Al sabato, con cadenza mensile, andiamo al mercato di piazza Barcellona e se il cibo non basta andiamo a Porta Palazzo. Il cibo fino ad ottobre veniva cucinato ogni la domenica al circolo Arci Border, mentre ora verrà cucinato al Circolo Arci Fuoriluogo in corso Brescia. E la sera distribuito nei dormitori municipali, che contattiamo settimanalmente così da individuare quelli che ne hanno più bisogno. Fortunatamente non siamo soli e ci sono altre iniziative simili alla domenica, quindi cerchiamo di non sovrapporci.
Cosa cucinate?
Normalmente riusciamo a preparare più di cento pasti. Il menù è vegetariano, sia per una questione etica che per una questione contingente. Perché recuperando dai mercati è più immediato recuperare vegetali mentre per carne e pesce è più complicato, come si può immaginare. C'è un primo di pasta o riso con le verdure, una insalata e una macedonia di frutta, e in più grazie a delle panetterie di di amici riusciamo anche a dare del pane e focaccia, un menù abbastanza completo.
Secondo te quale è il motivo di tutto questo spreco?
Per l'esperienza che stiamo facendo, tantissimo cibo che recuperiamo è composto da frutta e verdura, cibo invendibile perché presenta imperfezioni come macchie e buchi, ma è assolutamente buono. Sullo spreco influisce sicuramente il fatto che c'è una sovrabbondanza di offerta di cibo e il consumatore è abituato a comprare prodotti perfetti. Ma è un discorso che non riguarda solo i mercati anzi. Grazie ad un nostro amico che lavora in un supermercato, a chiusura recuperiamo anche li. E costantemente notiamo, per esempio, che se c'è un sacchetto di carote che ne contiene una marcia, il supermercato non lo mette in vendita e preferisce buttare tutto il sacchetto. Tutto quello che non è perfetto viene scartato e lo spreco è enorme, ed è quasi esclusivamente una questione di estetica.