Convegno Assobioplastiche, Galletti annuncia nuove campagne di repressione dei sacchetti di plastica illegali
Dopo un lungo cammino durato oltre dieci anni la normativa sui sacchetti può considerarsi stabilizzata ma ciò che manca ancora è la sua completa attuazione da un lato e il consolidamento di una cultura e di pratiche quotidiane
01 December, 2016
di Lorenzo Fanoli
Il convegno sul mercato delle bioplastiche tenutosi mercoledì 30 novembre a Roma, presso l’Hotel Nazionale, ha messo in evidenza la grande dinamicità e le potenzialità di crescita del settore, ma anche i rischi connessi alla diffusione ancora molto significativa dei sacchetti fuori legge sul mercato italiano e le sfide decisive sul piano normativo che il paese dovrà affrontare nei prossimi mesi a livello europeo. Il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, nel suo intervento, ha promesso maggiori controlli per il rispetto della legge sugli shopper, anche attraverso accordi da stringere con i Comuni e le relative polizie municipali.
Oltre al ministro Galletti hanno preso parte al convegno Marco Versari, Presidente di Assobioplastiche, Roberto Giovannini, giornalista de La Stampa e direttore di Tuttogreen, Paolo Arcelli, direttore della divisione Business Insight di Plastic Consult, Francesco Bertolini, professore di SDA Bocconi, Ermete Realacci, Presidente della commissione ambiente della Camera dei deputati, Alessandro Canovai Presidente dell’Associazione Compostatori Italiani.
Paolo Arcelli ha illustrato i dati relativi alle dinamiche di mercato della filiera industriale composta, nelle sue diverse articolazioni settoriali, da circa 210 operatori che occupano oltre 2.000 addetti e genera un fatturato di 450 milioni di euro e circa 45 milioni di tonnellate di manufatti prodotti nel 2015 e un trend di crescita nel biennio 2013-20115 del 33%.
Tra gli elementi significativi della relazione emergono i seguenti fondamentali:
· L’importanza e la significatività per il settore rappresentata dagli shopper per asporto merci che costituiscono il 73% dei volumi prodotti dall’intera filiera;
· l’influenza nei trend di crescita delle evoluzioni e normative e, soprattutto, della loro attuazione nel nostro Paese;
· i rischi connessi alla diffusione dei sacchetti fuori norma, la cui quantità complessiva supera quella degli shopper legali biocompostabili;
· le potenzialità di crescita del settore che potrebbe dispiegarsi notevolmente attraverso una efficace azione di repressione delle frodi e di sensibilizzazione nei confronti dei consumatori intermedi e finali;
· le prospettive favorevoli che il comparto potrebbe avere a livello europeo se il modello normativo italiano (e francese) venisse adottato come riferimento dall’insieme dei paesi appartenenti all’Unione.
Quest’ultimo elemento appare importante e significativo in considerazione della posizione di leadership a livello mondiale acquisita dall’industria delle bioplastiche del nostro paese.
Il professor Bertolini, presentando una sua visione futuristica sugli scenari di mercato e prevedendo un evoluzione della tecnologia che consentisse la produzione e diffusione estensiva di manufatti biocompostabili nel packaging alimentare, accompagnata da una adeguata normativa, ha condiviso una stima realizzata dalla società Accenture, secondo la quale il settore delle bioplastiche nel mondo potrebbe crescere di oltre 4.500 miliardi di dollari nei prossimi quindici anni.
Marco Versari ha sottolineato la crucialità del settore delle bioplastiche che rappresenta un significativo esempio di economia circolare e che risulta sempre più integrato a monte con l’agricoltura e, a valle con i settori della gestione del ciclo dei rifiuti e in particolare del compostaggio dei rifiuti solidi urbani.
La filiera delle bioplastiche per il nostro paese rappresenta anche un eccellenza in termini di ricerca e sviluppo e di competitività industriale. L’industria Italiana infatti rappresenta più del 50% dell’intero settore Europeo. Tuttavia, assieme a questa situazione di forte positività, vanno anche ricordate le incertezze che si presentano per il futuro, rappresentate anche da alcuni passaggi cruciali in termini di attuazione ed evoluzione delle normative nazionali ed europee. Versari, in particolare, ha sottolineato che nei prossimi mesi a Bruxelles si gioca la partita decisiva della definizione e recepimento delle direttive ambientali su materie di cruciale importanza per l’industria italiana comprese quelle riguardanti le normative su sacchetti, imballaggi, gestione del ciclo dei rifiuti.
Per quanto riguarda la situazione nazionale a questo punto, dopo un lungo cammino durato oltre dieci anni la normativa sui sacchetti può considerarsi stabilizzata (al netto delle incertezze sempre derivanti dalle dinamiche europee) ma ciò che manca ancora è la sua completa attuazione da un lato e il consolidamento di una cultura e di pratiche quotidiane che permettano di mettere ai margini e rendere residuali quei comportamenti illegali oggi ancora purtroppo troppo diffusi. In questa direzione va riconosciuto lo sforzo operato negli scorsi mesi da parte di Carabinieri e Guardia di finanza nell’opera di repressione e sanzione e l’impegno sul terreno della sensibilizzazione e comunicazione sviluppato da Legambiente.
L’on. Ermete Realacci ha ricordato come fosse riuscito assieme al senatore Francesco Ferrante a introdurre dieci anni fa nella legge di bilancio la norma riguardante la messa la bando dei sacchetti di plastica sottolineando che la motivazione di tale operazione non fosse solo esclusivamente motivata dalla necessità della tutela ambientale ma rispondesse a una precisa opzione di politica industriale. Infatti il settore delle bioplastiche rappresenta una filiera completamente conforme al processo di decarbonizzazione dell’economia che costituisce un opzione vincente sul terreno dell’economia mondiale.
La dimostrazione più evidente della consistenza di questa convinzione è stata data recentemente da quanto successo nella conferenza sul clima tenutasi a Marrakech che ha respinto l’ombra della elezione di Trump confermando e rilanciando gli impegni contenuti nella Cop21 della conferenza di Parigi.
Il Ministro Galletti in chiusura è entrato nel merito delle questioni cruciali con notevole chiarezza. Ha affermato che il governo Italiano “ha sempre creduto” fin dal primo momento alle prospettive di sviluppo e crescita della chimica verde, individuando in questo settore una delle eccellenze dell’industria Italiana. Ha ricordato la lunga battaglia in sede europea a sostegno della legge di messa al bando dei sacchetti non compostabili e sottolineato come, attualmente, la situazione si sia ribaltata e che i paesi che allora imputavano all’Italia il mancato rispetto delle norme sulla concorrenza oggi si trovino nella posizione di chi sta in difetto rispetto alla normativa ambientale.
Anche riguardo al tema della diffusione dei sacchetti fuori norma le considerazioni e gli impegni del Ministro sono stati tutt’altro che reticenti. Innanzitutto ha sottolineato che nonostante nel nostro paese vi sia una cultura ambientale diffusa esista anche una notevole presenza e diffusione di persone e soggetti che non si comportano in maniera conforme alla legge e che l’impegno del Ministero è stato e sarà quello di contribuire affinchè tali comportamenti vengano messi al bando in maniera significativa e definitiva.
In particolare ha ricordato che l’azione già intrapresa da Guardia di Finanza e Carabinieri ha prodotto il sequestro di oltre 90 tonnellate di prodotti non conformi alla legge e sanzioni per oltre 1,8 milioni di euro e ha annunciato l’avvio di nuove campagne di repressione nei confronti della distribuzione dei sacchetti illegali già dalle prossime settimane. Infine ha anche annunciato l’impegno dell’Italia che, in occasione del G7 ambientale che si terrà nei giorni tra il 10 e 12 giugno a Bologna, proporrà alla discussione il tema del divieto globale dei sacchetti di plastica.
(foto polimerica.it)