Esplosione raffineria nel pavese, non è il primo caso: "Pericoli per i lavoratori e l'ambiente"
La raffineria ha dei problemi denunciati da tempo. "L'incidente dimostra senza alcun dubbio che queste sono sempre strutture ad alto rischio, tanto più quando sorgono in prossimità dei centri abitati, aree di produzione anche agricole o zone naturali"
02 December, 2016
Giovedì 1° dicembre è divampato un incendio nella raffineria Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, nella provincia di Pavia. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli uomini del 118 che sono riusciti a domare le fiamme. Non risultano fortunatamente lavoratori feriti.
Come fa notare Il Fatto Quotidiano, l'incendio del primo dicembre non è il primo caso per la struttura del pavese. L'ultima grave esplosione è stata nel 2012, poi due episodi a luglio scorso che hanno visto il ferimento di due operai. I rappresentanti dei lavoratori da tempo chiedono risposte davanti alla carenza di organico.
C'è poi la questione ambientale. Il Wwf dice che "a destare preoccupazione sono l’idrogeno solforato, un vero e proprio veleno, e altre sostanze tossiche usate nel processo e prodotte anche dalla combustione: sicuramente queste sostanze sono disperse nell’ambiente e rischiano di avere conseguenze".
L'associazione chiede di inviare nella zona "squadre specializzate che adottino effettive e immediate misure di soccorso ai cittadini in un’area vasta, considerata l’area di dispersione e i venti. I cittadini non vanno solo rassicurati, devono avere un’assistenza e misure impeccabili. Ma al di là dell’emergenza, va assicurato un continuo monitoraggio e adeguate misure preventive di ulteriori danni inclusi la dispersione di veleni sui terreni agricoli e la possibilità che entrino nella catena alimentare".
Il Wwf sottolinea "che una lunga serie di incidenti nelle raffinerie dimostra ormai senza alcun dubbio che queste sono sempre strutture ad alto rischio, tanto più quando sorgono in prossimità dei centri abitati, aree di produzione anche agricole o zone naturali".
Dello stesso avviso Angelo Bonelli dei Verdi: “Troppe raffinerie in Italia subiscono incidenti rilevanti che pongono con urgenza la necessaria apertura di un’inchiesta su tutto il territorio nazionale per verificare l’applicazione della direttiva Seveso, del corretto funzionamento degli impianti e delle autorizzazioni integrate ambientali rilasciate”. Da Milazzo a Taranto, passando per Priolo, afferma ancora, si sono registrati “gravi danni all’ambiente”. Nei prossimi giorni si capirà se problemi di questo tipo sono stati provocati anche dall’incendio sviluppatosi a Sannazzaro, dove ogni anno vengono lavorate circa 11 tonnellate di greggio. La raffineria, voluta da Enrico Mattei, è entrata a regime nel 1963 e copre un’area di 320 ettari – all’interno della quale ci sono 170 serbatoi di stoccaggio – a circa un chilometro dal centro abitato.
(foto 3BMeteo.com)