Madrid sostenibile: l'amministrazione fa sul serio e chiede ai cittadini di indicare le priorità
Mentre la città invita i cittadini a votare su internet i futuri progetti per la Madrid del futuro, abbiamo chiesto a due italiane che vivono da anni nella capitale di spiegarci cosa pensano e come stanno vivendo questa trasformazione
19 January, 2017
Madrid ha deciso di far sul serio per affrontare il traffico che attanaglia la città. Dopo aver “bloccato” alle auto le principali arterie stradali del centro come la Gran Via e il Paseo del Prado nel mese di dicembre, ottenendo dei risultati straordinari, da ieri, mercoledì 18 gennaio, tutti gli abitanti hanno trovato nella propria buca delle lettere una sorpresa. Una comunicazione nella quale vengono inviati ad esprimersi sul futuro “sostenibile” della città. Per la precisione ad esprimersi su tre progetti: il progetto Madrid 100% Sostenibile; sull'istituzione del biglietto unico per usufruire di tutti i mezzi di trasporto cittadini; e di scegliere tra due progetti per il futuro di Plaza de España.ì
I cittadini chiamati ad esprimersi su internet
La votazione avverrà sulla piattaforma Decide.Madrid.es, nata per avvicinare i cittadini alle decisioni prese dall'amministrazione e per permettere di scegliere e indicare le priorità sulle quali la municipalità deve intervenire. Un modello per la partecipazione diretta, sperimentato con successo anche a San Francisco e Marsiglia.
Per capire meglio cosa sta succedendo nella capitale spagnola e per intercettare gli umori degli abitanti, abbiamo chiesto ad Alessandra Cipriani e Elisabetta Tedeschi, due ragazze pugliesi che da anni vivono e lavorano nella capitale spagnola, di spiegarci cosa pensano e come stanno vivendo questa trasformazione.
Prima di tutto va precisato che in Italia non esiste una città paragonabile a Madrid la cui area metropolitana conta circa 6,5 milioni di abitanti. Per esempio l'aerea metropolitana di Roma ne conta circa 4,3 milioni ma a differenza di Madrid non è servita, come dice Alessandra, da “12 linee di metro con un orario giornaliero dalle 6 alle 1.30, bus urbani ed interurbani dalle 6 alle 23.30, una rete aggiuntiva di metro ligero che collega il centro con le frazioni limitrofe, treni a breve percorso, una linea di bus notturni (búhos) che partono da Cibeles e che sostituiscono le linee della metro”. E come conferma Elisabetta “anche dal punto di vista di una cittadina italiana che arriva da Roma, questo sistema è affascinante e impensabile. Devo confermare che dopo anni, nonostante la crisi economica che ha colpito duramente la Spagna, debilitando in qualche modo l'efficienza e la manutenzione del trasporto pubblico con l'inevitabile riduzione di corse, vagoni e bus molto pieni, e un leggero malcontento della popolazione. I madrileni non conoscono il peggio: Roma”.
“Il problema del traffico e dell'inquinamento non riguardano solo il centro”
“La vediamo tutti la cappa di polveri sottili che copre il cielo madrileno quando molto spesso si superano i livelli di contaminazione prestabiliti – dice Elisabetta - . Gli alti livelli di contaminazione colpiscono tutta la città, ma soprattutto otto punti della capitale per il grande afflusso di mezzi privati come la zona de la Plaza del Carmen (vicino la Gran Via) è uno dei punti storicamente che supera i livelli permessi di NO2 e polveri sottili”. Anche per Alessandra “ll problema del traffico e dell'inquinamento riguardano soprattutto il centro ma non solo e poi c'è il parcheggio, in centro che non è sufficiente e i cittadini sono costretti a usare i carissimi parcheggi a pagamento”.
“Diminuzione del traffico, aumento delle iniziative di mobilità sostenibile e riduzione dei mezzi privati – continua Elisabetta - sono stati i punti chiave della campagna elettorale di Carmena, Iniziative come la semana de la Movilidad, chiamata 'La Celeste', ha visto le restrizioni al traffico sulla Gran Via nel periodo natalizio. Secondo i dati di Ecologista en Acción i risultati di questa iniziativa, comparati con lo stesso periodo dei 3 anni precedenti, hanno permesso una riduzione del 32% di contaminati NO2. È un risultato positivo, seppur non in termini assoluti, perché la Commissione Europea mantiene aperto un fascicolo d'infrazione sulla città di Madrid”.
“È fondamentale che si liberi spazio in favore del pedone, del trasporto pubblico, del car sharing e della bici”
“Le restrizioni al traffico – dice Alessandra - sono state applicate anche dall'amministrazione precedente ma con l'attuale amministrazione e gli attuali livelli di contaminazione, la municipalità ha introdotto altre misure restrittive come la riduzione del limite di velocità all'interno della M30 (la zona considerata come centro città, ndr) e l'introduzione della circolazione a targhe alterne prevista per alcune giornate”.
“È fondamentale – continua Elisabetta - che si liberi progressivamente dello spazio in favore del pedone e del trasporto pubblico, del car sharing e della bici. Io, per esempio, utilizzo spesso il sistema di bici elettrica del Comune (BICI Mad), introdotto qualche anno fa ma non è ancora sufficiente”.
Critiche sulla nuova politica cittadina per ridurre il traffico ci sono, alcuni come dice Alessandra lamentano la “mancanza di una campagna d'informazione adeguata, ma personalmente mi sembra un buon passo avanti per la riduzione del traffico ed un uso più 'cosciente' dell'auto”. Dello stesso avviso è anche Elisabetta: “Credo che nessun cittadino cosciente della problematica che affligge la città e la salute pubblica possa avere qualcosa da ribadire, ma chiaramente le critiche delle fazioni politiche e dei media sono inevitabili. Un nuovo progetto urbanistico del centro – conclude Elisabetta - che veda nella riduzione dell'accesso ai mezzi privati e l'ampliamento di una rete di trasporto pubblico sono la chiave e la soluzione del problema” per il futuro della città.