Torino nuovamente assediata dallo smog ma i provvedimenti rimangono gli stessi
Dopo i 13 giorni a cavallo tra 2016 e 2017, sono 11 i giorni consecutivi di Pm10 oltre i limiti al 27 di gennaio secondo le previsioni Arpa. Le misure però prevedono solo il blocco dei diesel euro3, inutile. Per il livello successivo bisogna superare per tre giorni i 100 mgr/m3
26 January, 2017
Decimo giorno consecutivo di polveri sottili oltre i limiti a Torino. Una media altissima di quasi 90 microgrammi per metrocubo al giorno - quasi il doppio del limite consentito - sta soffocando la città dal 17 gennaio. Se dovessero essere confermate le previsioni dell'Arpa per domani, venerdì 27 gennaio, che danno il Pm10 a quota 99 microgrammi, si arriverebbe ad una lunghissima scia di 11 giornate consecutive con livelli di smog dannosissimi per la salute.
Ad inizio anno si era verificata una situazione simile. In quel caso i giorni di sforamento consecutivi furono addirittura tredici, ma la media di inquinanti nell'aria fu minore. Anche se ci fu un picco vertiginoso il primo giorno dell'anno in cui le polveri sottili toccarono quota 127 microgrammi per metrocubo in tutta l'area metropolitana. Quasi il triplo del limite massimo consentito.
Per adesso le uniche misure previste dal cruscotto messo a punto dalla Regione Piemonte, che il comune applica tacitamente, sono il blocco della circolazione per i diesel euro3, che in altre città vengono già limitati quotidianamente durante tutto l'anno perché altamente inquinanti, e l'abbassamento di un grado della temperatura massima negli edifici pubblici. Anche se ci sono undici giorni consecutivi di polveri sottili ben al di sopra dei limiti quindi, ma si arriverà probabilmente a molti di più, la misure rimangono le stesse. Per passare al livello successivo del cruscotto, quello arancio, che prevede anche il blocco dei diesel euro4, bisogna infatti che venga superata per tre giorni consecutivi la soglia vertiginosa dei 100 microgrammi di Pm10 per metrocubo. Per ipotesi potrebbero esserci anche due mesi consecutivi di Pm10 a 99 micorgrammi per metrocubo che i provvedimenti non cambierebbero. A meno di interventi straordinari. È chiaro che si tratta di misure quasi del tutto inutili per affrontare la gravità di una condizione cronica, cioè 'strutturale' della città, e non 'emergenziale'. Ma all'orizzonte non si vedono cambiamenti.