Milano, polveri ultrasottili (pm2,5) 5 volte oltre il limite
Per le pm2,5 la legge non prevede ancora un limite giornaliero, come per le pm10, ma quello annuale è di 25µg/m3. E lunedì a Milano il dato è stato 136µg/m3, più di 5 volte il limite, per le micropolveri più letali per i polmoni
30 January, 2017
Gli allarmi sullo smog continuano a basarsi essenzialmente sulle pm10, le micropolveri da 10 µg (micrometri), ossia 10 millesimi di millimetro per m3 d'aria, che in questi giorni stanno registrando livelli altissimi, a Milano e praticamente in tutta la Pianura Padana. Ma se la situazione delle pm10 è drammatica, quella delle pm2,5, le micropolveri quattro volte ancora più microscopiche delle pm10, sarebbe addirittura tragica. Se non fosse che i media non ne parlano, semplicemente perché la legge italiana ancora non prevede un limite giornaliero (come per le pm10), ma solo quello annuale, fissato dall'Unione Europea.
Limite annuale di 25µg/m3 e in questi giorni a Milano, se si va a vedere i monitoraggi, ci si accorge che la media è addirittura sui 100µg/m3 di pm2,5,Corum Replica Watches con limiti record come quello di lunedì: 136µg/m3 di pm2,5, più di 5 volte oltre il limite. Limite che è considerato il "Valore Limite (VL) annuale per la protezione della salute umana".
E' Legambiente al momento l'associazione ambientalista che più sta protestando per la situazione insostenibile dell'aria milanese. "Negli ultimi quattro anni in Lombardia non si è respirata aria peggiore. I dati rilevati dalle centraline Arpa sul territorio regionale e resi disponibili oggi, hanno rilevato che ieri, il 30 gennaio 2017 è stata la giornata con i più alti livelli di polveri sottili su tutta la Lombardia. Monza domina la classifica con 178 microgrammi per metro cubo di PM10, seguita a ruota da Brescia con 173 e Bergamo e Mantova con 172, vale a dire ben oltre il triplo della concentrazione consentita dalla legge, che fissa la soglia a 50 microgrammi per metro cubo d’aria. A Milano la media giornaliera si è attestata sui 161 microgrammi per metro cubo, contro i 137 dell’anno scorso".
“Sono dati estremamente preoccupanti. Non si salva nessuna provincia e la situazione non migliorerà nei prossimi giorni con le flebili piogge attese – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Si tratta della dimostrazione che il problema è ormai strutturale e che è urgente non solo applicare le misure previste dal Tavolo Aria, ma tornare a riunirsi per definire provvedimenti che scongiurino un altro inverno avvolto nelle polveri. Regione Lombardia ha già perso troppo tempo attendendo che i Comuni recepissero su base volontaria le linee d’intervento. Gli strumenti per la lotta all’inquinamento, seppur parziali e migliorabili, ci sono e vanno utilizzati, la salute dei cittadini non può attendere oltre”.
Legambiente ricorda infine la situazione sia allarmante, se si considerano gli effetti che l’inquinamento atmosferico ha sulla salute. "Come dimostrano i dati dello studio condotto nel 2012 dall’Università degli Studi di Milano, con ogni aumento di 10 microgrammi di Pm10, si registra una crescita della mortalità dello 0,25% su base nazionale e dello 0,30% in Lombardia. Nel caso del No2, con un aumento di 10 microgrammi si registra un +1,20% di morti per patologie cardiovascolari, malattie dell’apparato respiratorio, tumore polmonare e sclerosi. In crescita sono anche i ricoveri ospedalieri, con un conseguente aggravio per il sistema sanitario nazionale".