Illuminazione urbana: con i LED più o meno inquinamento luminoso? A Milano, l'incontro APIL
Il 21 febbraio (ore 18-20) l'incontro APIL - Associazione Professionisti Illuminazione - a seguito della puntata di Presa Diretta (RAI3), "Luci Sprecate", sull'inquinamento luminoso, del 9 gennaio scorso.
09 February, 2017
Foto: confronto tra l’inquinamento luminoso con lampade al sodio (a sinistra) e quello con lampade a LED bianchi a 4000 K (a destra). Tratto da Falchi et al. “The new world atlas of artificial night sky brightness” Science Advances - The new world atlas of artificial night sky brightness
APIL - Associazione dei Professionisti dell’Illuminazione, a seguito della trasmissione andata in onda su Rai 3 Presa Diretta, durante la quale si è parlato delle luci nelle città, ha deciso di organizzare un primo incontro di approfondimento sul tema, intitolato "Illuminazione urbana: con i LED più o meno inquinamento luminoso?"
L’evento si terrà a Milano il prossimo 21 febbraio, dalle 18 alle 20, presso la sede di APIL in Foro Bonaparte 65 e seguirà la formula del Light Talk, una chiacchierata informale dove gli ospiti risponderanno alle domande poste da un moderatore. Al termine è previsto un confronto con i presenti in sala.
Se ne discuterà con l’avv. Mario Di Sora, Presidente dell’Unione Astrofili Italiani, l’ing. Pietro Palladino, lighting designer e membro di APIL, e il dott. Andrea Bertolo di ARPA Veneto. A moderare l’incontro sarà Susanna Antico, Presidente di APIL. La scelta del tema dell’illuminazione urbana, con un particolare focus sull’inquinamento luminoso, nasce dalle numerose richieste di spiegazione ricevute da APIL, a seguito della puntata del 9 gennaio “Luci Sprecate”, di Presa Diretta, andata in onda su RAI3.
"La luce è materia complessa - ricorda l'APIL - capace di influenzare a livello biologico il benessere fisico e psicologico dell’uomo legato all’ambiente in cui viviamo. Nello specifico dell’inquinamento luminoso e delle modalità con cui costruire la scenografia luminosa delle nostre città, il punto non risiede solo nel confinare la luce verso il basso, o almeno non in tutti i contesti urbani, ma, piuttosto, nel realizzare un progetto generale della scenografia notturna che si intende realizzare".
La "scenografia", infatti, dipende dalle strategie della città o della regione, dal piano regolatore, dal modo di vivere, dal tipo di ambiente, dalle risorse a disposizione e così via. La tecnologia non si può sostituire al progetto: è il modo in cui viene applicata la tecnologia che fa la differenza, che permette di ottenere un buon risultato.