Milano, il punto della situazione sulla raccolta differenziata. Intervista a De Cillis di Amsa
Nuove iniziative 2017, obbiettivi di raccolta differenziata, sperimentazioni su materiali e raccolte, impianti per l'umido e nuove isole ecologiche. Intervista tutto campo a Mauro De Cillis, direttore operativo di Amsa
15 February, 2017
Mauro De Cillis, gli ultimi dati Amsa parlano di circa il 53% di raccolta differenziata a Milano nel 2016, in linea con i dati del 2015. La spinta propulsiva del porta a porta si è esaurita?
Non direi, innanzitutto bisogna considerare che la completa raccolta differenziata, con la frazione umida che ha un peso del 20% sul differenziato globale, è andata completamente a regime solo nel secondo semestre del 2014. Se a Milano si calcolasse solo la differenziata del “porta a porta”, avremmo una percentuale del 65%; purtroppo abbiamo dei problemi con altri tipi di rifiuti, ad esempio quel rifiuto domestico, condominiale e commerciale, che viene abusivamente gettato nei cestini stradali pubblici (e quindi non differenziato). Solo questo stimiamo che sottragga un 2% circa di percentuale dalla raccolta differenziata.
Quali nuove iniziative ha in programma AMSA nel 2017, per migliorare i risultati?
Innanzitutto, nel rinnovo del contratto di servizio che è in via di approvazione definitiva da parte del Comune, abbiamo un obiettivo del 59% di raccolta differenziata al 2021, con uno specifico cronoprogramma per realizzarlo. Quindi la raccolta differenziata aumenterà ancora. Nel 2017 partirà una sperimentazione in uno dei nove Municipi della città, dove testeremo alcuni importanti cambiamenti, partendo da una specifica campagna di comunicazione per ridurre il contenuto dell'indifferenziata nel sacco trasparente. Proveremo la raccolta monomateriale congiunta di carta domestica e cartoni da imballaggio (attualmente i cartoni da imballaggio vengono raccolti separatamente), anche per arginare il fenomeno del loro abbandono di fianco al sacco dei rifiuti indifferenziati.
Ridurremo la frequenza del passaggio della raccolta del sacco trasparente porta a porta da 2 a 1 volta alla settimana, per ottimizzare i costi e soprattutto ridurre il disagio ai cittadini. Incrementeremo la raccolta differenziata dei rifiuti nei mercati rionali in tutta la città. Così come favoriremo un ulteriore sviluppo del circuito di raccolta degli indumenti usati e i relativi punti di conferimento, in quanto ancora troppi finiscono nell'indifferenziato. Vogliamo poi offrire ai cittadini un incremento del numero delle riciclerie – personalmente credo che Milano ne dovrebbe avere il doppio delle attuali (5 attualmente in servizio) - che hanno il pregio, a Milano, di essere sempre aperte, anche il sabato e la domenica. Purtroppo non è facile trovare gli spazi idonei in città e soprattutto il consenso dei Municipi per la loro realizzazione: questo è un compito politico, che spetta soprattutto all’Amministrazione comunale.
Gli ultimi dati su Milano parlano di 671mila tonnellate di rifiuti urbani raccolte in totale, con 287mila di indifferenziato. L'indifferenziato rappresenta pertanto ancora più del 40%. Quali sono le azioni di Amsa per ridurre questa quota?
Il problema principale che va diffondendosi a Milano resta il conferimento abusivo nei cestoni stradali. Vogliamo incentivare controlli e sanzioni. Ne facciamo già tanti, anche sul degrado, ma ci sono delle situazioni dove AMSA non può agire da sola. Ad esempio, in alcune zone abbiamo il problema di bande specializzate che aprono i sacchi dell'indifferenziato, per cercare vestiti da rivendere illegalmente come usato. Quindi, oltre ad aumentare i punti di conferimento, occorre essere più efficaci nel controllare queste situazioni che, come quelle degli scarichi abusivi, necessitano di telecamere mobili per potere registrare le infrazioni, non essendo facile coglierle in flagranza. Questo vale anche per l'abuso di rifiuti condominiali e commerciali conferiti nei cestini stradali: diventa sempre più difficile per i nostri accertatori risalire ai responsabili, trovando pochi indizi nella spazzatura che possano ricondurre al trasgressore. Anche qui, le telecamere possono aiutarci nelle situazioni più problematiche.
Qual è il futuro della gestione dei rifiuti nelle grandi città?
Ritengo che una delle principali priorità sia l’impegno per mantenere e, ove possibile, migliorare la qualità della raccolta differenziata per rendere solide le basi dell’economia circolare e garantire la sostenibilità economica delle filiere del riciclo dei rifiuti, in conformità con le direttive europee in materia. In questo senso, sul fronte dell’umido, il gruppo A2A di cui fa parte Amsa sta lavorando per dotare Milano di due propri impianti di compostaggio: il rifiuto organico ha raggiunto quasi le 140mila tonnellate annue; una quantità notevolissima, che merita assolutamente di essere riciclata e valorizzata dalla città attraverso propri impianti.
La famosa tariffa puntuale, prevista dalla legge 147/2013, verrà finalmente introdotta anche a Milano?
Nel piano strategico è prevista la sperimentazione di una tariffazione puntuale anche a Milano, ma il contratto di servizio con il Comune di Milano è ancora da perfezionare, quindi siamo in attesa di definire i dettagli in materia. Introdurre la tariffa puntuale dei rifiuti in una città come Milano non sarà un’impresa semplice; bisogna individuare un sistema che funzioni e sia compatibile con la sua realtà urbanistica, rappresentata soprattutto da condomìni di grosse dimensioni. Poi bisogna valutare bene i costi: tutti i sistemi di raccolta rifiuti hanno dei costi che devono essere necessariamente sostenibili. Ecco perché dobbiamo innanzitutto aumentare il beneficio economico che possono dare i rifiuti gestiti correttamente, con la migliore raccolta differenziata e il più efficace riciclo possibili, in modo da dare davvero un senso al processo dell'economia circolare.
Stefano D'Adda