Potenza: l’invasione delle auto fa schizzare decibel e Pm10 in città
Legambiente: “Occorre ripensare il modo di vivere questa città. Evitare sprechi e indirizzare le risorse verso una riorganizzazione e progettazione della mobilità nel tentativo di ridurre l’uso dei mezzi privati a favore del trasporto pubblico locale”
06 March, 2017
Decibel elevati per tre punti monitorati su cinque, in particolare in prossimità delle scuole dove si registrano anche picchi di smog, soprattutto negli orari di ingresso e uscita degli studenti. Valori di polveri sottili che seppur contenuti nei limiti stabiliti da normativa – grazie anche a condizioni atmosferiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti – devono spingere ad attivare finalmente politiche di mobilità urbana e sicurezza stradale con un unico obiettivo: disincentivare l’uso delle auto private in una città con il tasso di motorizzazione tra i più alti in Italia.
È questa la richiesta che arriva dal Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane - realizzata con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare - che oggi chiude la sua tappa a Potenza, terza città toccata dal tour 2017. I risultati del monitoraggio sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa da Laura Brambilla, portavoce Treno Verde; Valeria Tempone, direttrice Legambiente Basilicata; Vittorio Rosa, presidente del circolo Legambiente “Ken Saro Wiwa” di Potenza alla presenza di Rocco Coviello, assessore all’ambiente del Comune di Potenza e Giovanna Gallo, dirigente dell’Istituto comprensivo Leonardo Sinisgalli.
“La qualità dell'aria nelle città italiane – Laura Brambilla, portavoce del Treno Verde - deve diventare una priorità di governo, a scala locale, regionale e nazionale, altrimenti continueremo a condannare i cittadini italiani a respirare aria inquinata. Le soluzioni ci sono, occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Quest’anno per la prima volta al centro del monitoraggio scientifico del Treno Verde è stato eseguito anche un monitoraggio sulla qualità dell’ambiente indoor, con particolare attenzione agli ambienti scolastici. Negli ultimi anni, infatti, il problema dell’inquinamento indoor e del comfort ambientale è sempre più percepito dall’opinione pubblica come prioritario, visto che può influire negativamente sull’attenzione, la stanchezza e in generale sulla qualità della vita delle persone”.
Negli spazi esterni, invece, è il traffico a influire in maniera prevalente sulla qualità dell’aria di una città, ancora di più quando si è in presenza di veicoli datati e maggiormente inquinanti. Potenza, come è noto, è la tra l’altro la città con il maggior tasso di motorizzazione con 72 automobili ogni 100 abitanti. Un dato da anni evidenziato dal rapporto Ecosistema urbano di Legambiente e che non tende a diminuire.
“Quello che va evitato in questa città è continuare a pensare di risolvere il problema del traffico e della vivibilità urbana investendo in opere faraoniche, continuando a privilegiare chi si sposta in auto e dimenticando chi invece sceglie di spostarsi quotidianamente in maniera differente – afferma Vittorio Rosa, presidente del circolo Legambiente Potenza -. La priorità, invece, è esattamente il contrario: indirizzare le risorse verso una riorganizzazione e progettazione della mobilità nel tentativo di ridurre l’uso dei mezzi motorizzati privati a favore del trasporto pubblico locale, della mobilità ciclistica e di quella pedonale.
Qualche primo passo in questa direzione va riconosciuto all’amministrazione comunale nell’ultimo periodo. Ma ora occorre un piano della mobilità che rispecchi davvero la domanda dei cittadini con serie politiche di mobilità sostenibile. “Servono – aggiunge Rosa - zone a traffico limitato e con limiti di velocità a 30 km/g, un aumento delle isole pedonali, promuovere l’istituzione di un Mobility manager scolastico e lavorare in tandem con gli istituti per cominciare a razionalizzare gli spostamenti casa/scuola, istituzionalizzando il Pedibus. Inoltre speriamo che dal prossimo anno al passaggio del Treno Verde questa città si sia finalmente dotata di un piano di zonizzazione acustica, come impone la legge e come chiediamo ormai da anni”.
“Ringraziamo Legambiente per averci dato la possibilità di partecipare a questo interessante monitoraggio - sottolinea Giovanna Gallo, dirigente dell’Istituto comprensivo Leonardo Sinisgalli – che offre la l’occasione per sensibilizzare nuovamente gli enti locali verso una politica di razionalizzazione del piano traffico di Poggio Tre Galli, richiesta peraltro già inoltrata a settembre 2016 dagli istituti scolastici della zona e a tutt’oggi senza risposta”.
Il monitoraggio smart del Treno Verde
Il monitoraggio del Treno Verde - realizzato grazie alla collaborazione con VALORIZZA brand di Studio SMA e Gemmlab, Orion, e con il contributo scientifico della Sapienza, del CNR e dell’Università IUAV di Venezia e realizzato grazie ad una strumentazione portatile che consente di misurare i valori di inquinanti atmosferici (PM10, PM2,5, PM1) e acustici – non vuole sostituirsi ai controlli eseguiti dagli enti preposti, ma fornire un’istantanea, in termini d’inquinamento atmosferico e rumore, su alcuni percorsi all’interno dei quartieri delle nostre città. Novità di quest’anno è la misurazione dell’inquinamento indoor con l’analisi di alcuni inquinanti che determinano la buona o la cattiva qualità dell’aria in un ambiente chiuso, come a scuola, a casa, al lavoro.
Cinque i punti individuati nella città di Potenza dove sono state eseguite nelle giornate del 2 e 3 marzo misurazioni di un’ora di polveri sottili e di rumore: in corso XVIII Agosto (piazza Vittorio Emanuele II), nel cuore della città; in via Verrastro (di fronte la sede della Regione Basilicata); in via Anzio, presso l’Istituto Sinisgalli, dove è stato eseguito un monitoraggio sull’inquinamento indoor e sul comfort ambientale; in via Ciccotti, nelle vicinanze del polo universitario della città ed infine in viale Firenze, presso la sede di Legambiente Potenza.
In tre dei punti monitorati dai tecnici di Legambiente sono stati registrati decibel con valori superiori a quelli previsti dalla normativa. C’è da sottolineare che il capoluogo lucano è ancora sprovvisto di un piano zonizzazione acustica, pertanto i valori sono stati riferiti ai limiti di legge previsti dalla normativa per zone appartenenti alle stesse classi: a via Ettore Ciccotti, i decibel registrati hanno avuto un valore di LAeq (l’unità di misura per esprimere l’intensità del rumore ambientale) pari a 70,4 db (il limite sarebbe dovuto essere di 65db); nel punto di via Firenze i valore è stato di 69,4db, anche qui sopra i limiti. Ancor più grave la situazione nei pressi della scuola, dove i decibel misurati sono stati di 72,6 db contro un limite normativo di 50db. Appena accettabili i valori di via Verrastro e di Piazza Vittorio Emanuele II, con valori di 65,2db e 63,6 db (limite 65db).
Valori sostanzialmente bassi per quanto riguarda le polveri sottili nei giorni di monitoraggio, probabilmente anche grazie alla leggera ventosità che ha agevolato la dispersione degli inquinanti. Da segnalare, però, l’impennata registrata in corrispondenza dell’orario di uscita da scuola con valori arrivati a 26 µg/mc all’entrata (media oraria) e 24,2 µg/mc nei pressi della fermata dell’autobus su via Anzio (media su 10 minuti).
I tecnici di Legambiente, col supporto dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR e dell’Università IUAV di Venezia, hanno svolto un monitoraggio indoor di un edificio scolastico della città di Potenza (l’istituto Sinisgalli), campionando nei 15 giorni precedenti la tappa del convoglio ambientalista le concentrazione dei composti organici volatili (VOC) e nelle giornate del 2 e 3 marzo i valori di CO2, temperatura e umidità, in alcuni punti strategici dell’edificio quali aule, mensa e ambienti comuni.
“Le campagne di monitoraggio che stiamo eseguendo durante le tappe del Treno Verde – dichiara Lucia Paciucci, dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR – mostrano come l’aria all’esterno sia spesso meno inquinata di quella in ambiente confinato, sebbene le concentrazioni siano al di sotto dei limiti di legge”. I Composti Organici Volatili (VOC) sono un insieme di sostanze che posso essere emesse da pitture, lacche, pesticidi, prodotti per la pulizia, materiali da costruzione, materiale per ufficio (come adesivi, marcatori, stampanti, fotocopiatrici, ecc.)
I risultati mostrano, come spesso accade, una maggior concentrazione di VOC negli ambienti chiusi piuttosto che nell’aria esterna. “Spiccano nel monitoraggio le concentrazioni di xileni, il che è un risultato frequente, dovuto alla presenza di tali composti in prodotti utilizzati quotidianamente, quali detergenti, solventi, vernici, ecc. Il problema – conclude Paciucci – è che passiamo quasi il 90% del nostro tempo in luoghi confinati, per cui dovremmo prestare molta attenzione alla qualità dell’aria presente in tali ambienti chiusi. Troppo spesso, invece, non è così. Eppure basterebbe veramente poco come ad esempio aprire le finestre o avere altre semplici accortezze che favoriscano il ricambio d'aria”.
Un altro parametro utile a stabilire il comfort ambientale di un ambiente indoor (in questo caso un’aula dell’istituto), è la concentrazione di CO2 che, insieme alla temperatura interna ed all’umidità, determina la qualità dell’aria di un luogo chiuso. Nel corso del monitoraggio si è potuto notare come la concentrazione di CO2 nell'aula cresca rapidamente a partire dall'inizio della lezione superando il limite di comfort previsto per le scuole alle ore 10. Il picco più alto viene raggiunto alle 10,30 e si colloca nella parte inferiore della fascia di discomfort in cui si comincia a prevedere per gli alunni una riduzione della capacità di concentrazione. Già dalle 11 si osserva un rapido calo della concentrazione di CO2 causata probabilmente dall'intervallo e dall'apertura anche temporanea della porta e/o finestre. Alle 12,30 il valore misurato rientra pienamente nel campo del comfort. “Complessivamente - dichiara Luigi Schibuola, professore ordinario dell’Università IUAV di Venezia - si giudica la condizione interna del tutto controllabile aumentando, anche di poco, la ventilazione naturale tramite le finestre”.