Wwf sulla retromarcia di Trump: 'Il governo Usa non riuscirà a fermare aziende, stati e città nella difesa del clima'
“Gli ostacoli posti agli interventi degli Usa per raggiungere i propri impegni internazionali sul clima avranno un impatto sulla traiettoria mondiale sul clima, ma non definiranno il suo esito. Per mantenere l’Accordo di Parigi non si basta il governo da solo"
29 March, 2017
Il governo degli Stati Uniti ha annunciato di voler retrocedere rispetto ad alcuni elementi che compongono la strategia per assolvere ai propri impegni sul clima, assunti in seguito all’accordo di Parigi. Questo atto dell’amministrazione Trump include passi per smantellare il Clean Power Plan, una componente chiave del piano degli Stati Uniti per raggiungere i suoi impegni di riduzione delle emissioni di gas serra.
In risposta, il Leader globale del programma Clima ed Energia del WWF, Manuel-Pulgar Vidal, ha dichiarato: “Gli ostacoli posti agli interventi degli Stati Uniti per raggiungere i propri impegni internazionali sul clima avranno un impatto sulla traiettoria mondiale sul clima, ma non definiranno il suo esito. La capacità di mantenere le promesse dell’Accordo di Parigi non si basano sulle azioni di un governo da solo. Alla COP22 tenutosi a Marrakech lo scorso anno, il presidente francese Holland ha detto l'accordo di Parigi è un processo ‘irreversibile’.
Siamo d’accordo. La velocità e la dimensione della sfida del clima ha sempre richiesto soluzioni globali che coinvolgano tutta la comunità internazionale. È compito di tutti riaffermare l’impegno per un futuro di energia pulita e di rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi. Le aziende e le città non sono rimaste a guardare, stanno già agendo. Portare avanti l'accordo di Parigi significa più posti di lavoro, meno problemi di salute e un maggiore accesso a fonti più pulite e più economiche di energia elettrica. Non abbiamo tempo da perdere: lo slancio rimane dalla nostra parte e, insieme, siamo inarrestabili”.
Carter Roberts, presidente e CEO del WWF USA, ha detto: “Le nazioni più importanti del mondo si sono unite negli ultimi anni per affrontare la minaccia del cambiamento climatico e per creare milioni di nuovi posti di lavoro legati a un’economia basata sull’energia rinnovabile. La leadership dagli Stati Uniti si è rivelata fondamentale in questo successo. Oggi più di 3,3 milioni di americani sono impiegati in lavori legati alla costruzione di veicoli a basse emissioni di carbonio, alla riduzione degli sprechi di energia e alla fornitura di energia pulita: negli Stati Uniti, questi settori danno più occupazione di tutti quelli dei combustibili fossili messi insieme. La retromarcia degli Stati Uniti nei tagli previsti rispetto all’inquinamento da carbonio danneggia non solo il futuro dei nostri figli e nipoti, ma mina la capacità degli USA di competere nella forte crescita della domanda di energia rinnovabile in tutto il mondo".
"Come dimostrano recenti sondaggi della università di Yale, la maggioranza degli americani in ogni parte del paese sostiene i tagli alle centrali inquinanti. Questa decisione è in contrasto con le azioni significative già intraprese in tutti gli Stati Uniti dalle aziende, dagli stati, dalle città e dalle comunità locali, che stanno creando un futuro alimentato da energia pulita, e che ora dovranno assumere la leadership nella battaglia sul clima per conto degli Stati Uniti senza il supporto del governo federale. In un mondo reso certo dagli accordi tra gli Stati, la decisione statunitense annullerebbe l’attuale piano statunitense per rispettare gli impegni degli Stati Uniti nel quadro dell'accordo di Parigi, senza fornire alternative. Sollecitiamo, quindi, con forza il presidente Trump e la sua amministrazione a sviluppare un piano chiaro ed efficace per rispettare gli impegni internazionali sottoscritti dagli USA e salvaguardare l’economia; li esortiamo a proteggere il popolo americano e le comunità, come richiesto dal Clean Air Act”.