Raccolta rifiuti a Torino. Consiglio comunale approva piano finanziario e tariffe 2017
Confermata per gli operatori del commercio ambulante di generi alimentari una riduzione dell’imposizione del 9,52% compensata da un aumento del 5,43% per gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari con superficie superiore ai 250 metri quadrati. On line le note stampa diffuse al termine della votazione
30 March, 2017
Il Consiglio comunale ha approvato la delibera relativa al piano finanziario relativo alla determinazione dei costi per il 2017 della raccolta dei rifiuti solidi urbani affidata ad Amiat. Il provvedimento è stato approvato con 24 voti favorevoli e uno contrario. Il piano finanziario, sulla base dei servizi che Amiat svolge ai sensi del contratto sottoscritto con il Comune, prevede un costo totale di 206.807.449 milioni di euro. Ammonta a circa 181 milioni di euro sul totale il costo dei servizi che Amiat svolge con i suoi mezzi e i suoi 1574 dipendenti, mentre sono circa 25 milioni di euro i costi per attività amministrative, di riscossione e contenziosi a carico di 95 dipendenti del Comune di Torino.
Di seguito il Consiglio comunale ha approvato con 24 voti favorevoli e sei contrari, la delibera sulla tassa comunale sui rifiuti con il piano tariffario per il 2017.
I costi complessivi da coprire, previsti dal piano finanziario di 207 milioni di euro, saranno come sempre ripartiti tra quelli relativi alle utenze domestiche e quelli delle utenze non domestiche, come rilevati dall’ultimo aggiornamento dell’indagine condotta da Amiat, e tra costi fissi e costi variabili, legati cioè alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti.
L’indagine conteggia a carico delle utenze domestiche il 47,10% dei rifiuti (la percentuale era del 47,47% nel 2016) e registra un passaggio dal 52,53%,dell’anno 2016 al 52,9% della produzione, per le utenze non domestiche.
Gli operatori del commercio ambulante di generi alimentari beneficeranno di una riduzione dell’imposizione del 9,52%, che potrà arrivare al 30% per le aree mercatali trasformate in aree di copertura commerciale a posteggi singoli con non più di sei operatori, calcolata sulle giornate di presenza effettiva nell’area.
Le riduzioni saranno compensate da un aumento del 5,43% per gli esercizi commerciali che vendono generi alimentari con superficie superiore ai 250 metri quadrati.
Agevolazioni tariffarie sono previste per le attività commerciali ed artigianali insediate in zone interessate da cantieri e per gli esercizi che cedono gratuitamente le eccedenze alimentari per fini di solidarietà sociale.
Per le utenze domestiche è previsto un aumento fino ad un massimo dello 0,9%, commisurato alla composizione del nucleo famigliare.
La giunta comunale, compatibilmente con le risorse che saranno stanziate a bilancio delibererà sgravi per famiglie con redditi bassi certificati con Isee.
Saranno infine applicati sconti del 10% alle utenze domestiche comprese nel territorio dei due quartieri cittadini, Cenisia - Cit Turin e Nizza Millefonti che hanno registrato nel confronto tra i dati del 2015 e quelli del 2016 i migliori risultati in fatto di incremento della raccolta differenziata.
INDIRIZZI PER L’ESERCIZIO 2017 IN TEMA DI TRIBUTI LOCALI, TARIFFE, RETTE E CANONI
Il Consiglio comunale ha approvato gli indirizzi 2017 in tema di Tributi locali, tariffe, rette, canoni e materie simili. Con separati provvedimenti la Sala Rossa approva le aliquote 2017 relative a Imu e Tasi, il Piano finanziario 2017 in tema di tassa comunale sui rifiuti e le relative tariffe Tari 2017. La delibera, emendata dalla Sala Rossa, è stata approvata con 24 voti favorevoli e 8 voti contrari.
Le delibera in tema di Tributi locali, tariffe, rette, canoni è una delibera quadro, approvata dalla Giunta comunale lo scorso 17 marzo, contenente gli indirizzi su una variegata serie di materie e servizi: Addizionale Irpef, Imposta di soggiorno, Imu e Tasi, Tari, Cosap, Cimp, diritti sulle pubbliche affissioni, indirizzi alla società di riscossione Soris, servizi catastali, indirizzi al servizio contenzioso dell’area Commercio, tariffe e rette per la fruizione dei servizi e dei beni, servizi sociali, servizi educativi, servizi polizia municipale, canoni per le locazioni, tariffe impianti sportivi, tariffe bagni pubblici, tariffe sosta a pagamento e contrassegni di circolazione Ztl, servizio biblioteche, servizi cimiteriali.
La votazione della delibera è stata anticipata dalle dichiarazioni di voto dei gruppi consiliari della sala Rossa.
Per il M5S è intervenuto il consigliere Federico Mensio che ha detto: “Mi dispiace che l’emendamento 172, che ha anche l’intento di dare maggiori possibilità di inserire tra i beneficiari coloro che si trovano nelle fasce più deboli, nelle agevolazioni TARI, non abbia visto la partecipazione al voto di alcuni consiglieri di minoranza, trattandosi a nostro avviso di un atto bipartisan. Il voto del gruppo alla delibera è favorevole”.
La consigliera Eleonora Artesio (Torino in Comune – La sinistra) ha detto: “Ribadisco il voto contrario complessivo alla delibera degli indirizzi 2017. Riguardo l’emendamento 172, si tratta di un’operazione che crea incertezza, tanto che non si comprende la reale tutela economica delle fasce deboli. E si conferma inoltre la mancanza di una reale copertura finanziaria in favore dei nuclei finanziari in situazione di disagio economico”.
Per ultimo è intervenuto il consigliere Domenico Carretta (Pd): “Ribadiamo il nostro no, di fronte alle segnalazioni abbiamo trovato un muro da parte della maggioranza. Tutto quello che è stato detto si colloca nella vaga speranza di ripristinare i tagli nel corso dell’esercizio, ripristini che non ci saranno mai”.
“Anche l’emendamento 172 proposto dalla Giunta rappresenta poco, è previsto soltanto un rimescolamento delle agevolazioni Isee per la Tari, ma di fatto si continua a procedere a un esercizio di macelleria sociale”.
L’emendamento 172 modifica le previsioni relative alle agevolazioni Isee per la TARI consentendo una maggiore flessibilità nell’articolazione delle fasce di reddito Isee già previste lo scorso anno: 0-13.000 euro = 45% di riduzione; 13.001-17.000 euro=30% di riduzione; 17.001-24.000 euro=20% di riduzione. Le agevolazioni – prevede il nuovo testo emendato – “dovranno essere articolate in fasce, fino a un massimo di tre, e potranno prevedere riduzioni non superiori al 45 per cento”.