Cosa c’è nei cassonetti? A Beinasco le prime analisi delle isole ecologiche condominiali di Covar 14
Terminato il primo giro di controllo del contenuto di 123 cassonetti condominiali. Molto si può fare ancora per l'indifferenziato, solo 2 cassonetti hanno dato esito positivo, mentre in tutti gli altri sono stati trovati rifiuti riciclabili
13 April, 2017
Rifiuti sotto controllo a Beinasco, dove è terminato il primo giro di analisi delle isole ecologiche di 123 condomìni, per verificare la qualità della raccolta differenziata. Bollino verde, giallo o rosso: con questo simbolo gli operatori della società Achab Group, incaricati dal Covar14 per il Comune di Beinasco, hanno assegnato il ‘primo voto’ ai residenti che, a partire dall’11 maggio, saranno chiamati a partecipare al secondo intervento di analisi. Sarà questa l’occasione per valutare insieme che cosa è bene fare per gestire la propria isola condominiale nel migliore dei modi.
“Cosa c’è nei cassonetti? Non è raro scoprire che, spesso, là dove i bidoni sembrano non bastare per i residenti, in realtà gran parte del contenuto andrebbe conferito altrove - osserva Leonardo Di Crescenzo, presidente del Consiglio di Amministrazione di Covar14 - Più riusciamo ad aumentare la qualità della raccolta differenziata e più ridurremo i costi di smaltimento e ammortizzeremo la spesa. Non mi stanco di ripetere che tutto il materiale riciclabile ha un valore, che ci viene riconosciuto e va a ridurre le quote a carico dei Comuni, quindi dei cittadini, mentre tutto quello che dobbiamo smaltire al termovalorizzatore ha un costo, che va a carico dei Comuni, quindi di tutti noi”.
Molto si può fare, soprattutto in materia di indifferenziata: su 123 cassonetti ispezionati, solo 2 hanno dato esito positivo, mentre in tutti gli altri sono stati trovati rifiuti riciclabili, nell’80% dei casi in grande quantità, tra cui anche rifiuti elettronici o ingombranti. In generale, nell’immondizia destinata al termovalorizzatore non manca nulla: rifiuti organici, carta e cartone, imballaggi in plastica, lattine e vaschette in alluminio, vetro, cassette in legno e plastica.
Capovolge le percentuali e consola la raccolta della carta che, nell’80,6% dei cassonetti aperti, non presenta gravi irregolarità. In generale, l’errore più comune riguarda i sacchetti di plastica, utilizzati per raccogliere la carta da buttare e gettati con il contenuto. Emergono un po’ di plastica e qualche lattina, ma qualcuno si spinge fino a gettare nel contenitore bianco pezzi di tessuto e tappeti. Per contro Beinasco si segnala in positivo per la capacità di riconoscere la carta non conforme, sporca, plasticata o chimica degli scontrini, che solo in minima parte è buttata con la carta riciclabile.
Anche nel cassonetto del vetro, l’errore più diffuso riguarda i sacchetti di plastica, ma abbondano anche i tappi di metallo. A differenziare il vetro con cura è il 42,5% dei condomìni e in 3 casi le anomalie sono particolarmente rilevanti, con la presenza di lastre e lampade che dovrebbero finire all’ecocentro. Note positive vengono dalla raccolta di plastica e alluminio che, solo in un caso tra i controlli fatti, è contaminata dalla presenza di carta. Anche l’organico non sembra preoccupare troppo i cittadini di Beinasco che, nel 94% dei controlli, risultano virtuosi, con solo 5 casi di irregolarità in 1 particolarmente grave per la presenza di bottiglie in vetro nel cassonetto marrone. Il dato, però, denuncia un risvolto meno confortante, che chiude il cerchio: la quantità di organico è scarsa, perché molto è buttato nell’indifferenziata.
In alcune situazioni i rifiuti sono abbandonati fuori dai cassonetti e danno un’impressione di degrado, che va al di là degli errori riscontrati nei bidoni. “I primi risultati ci confermano che quello che stiamo facendo è giusto - commenta l’assessore all’Igiene urbana, Alfredo Di Luca - Le percentuali della raccolta differenziata sono in ribasso ed è tornata a salire la quantità di rifiuti prodotti per abitante. Speriamo possa dare una svolta questo progetto, che vuole rinfrescare la memoria su come smaltire correttamente, già in casa. Vedremo dopo il secondo passaggio come si evolveranno le cose e ci auguriamo che tutti imparino talmente bene, che non ci sia bisogno di arrivare alle sanzioni”.
Tra maggio e giugno, infatti, gli incaricati del Covar14 torneranno sui propri passi per il secondo giro di analisi, coinvolgendo i residenti, per dare indicazioni e risposte ai dubbi. Dopo le fasi di controllo e informazione, il terzo step di visite a sorpresa coinvolgerà la polizia municipale, che valuterà le situazioni irregolari e imporrà, a chi sbaglia, di mettere mano al portafoglio.
Importante ricordare che gli operatori di Achab Group visitano solo l’area dei cassonetti nei cortili condominiali e non entrano in casa. In caso di dubbi sull’identità di chi si presenta a nome del Covar14 è consigliabile chiamare il Comune o il numero verde 800 639 639 da linea fissa dei 19 Comuni del Covar14 o 011 96 98 800 da cellulare o da fuori territorio consortile.
Fonte: Covar 14