Zero Waste Lazio, lettera aperta sui rifiuti di Roma alla sindaca Virginia Raggi
"Il nodo principale da sciogliere per risolvere davvero la 'ricorrente emergenza' rifiuti romana è tutto nelle sue mani e consiste nell’abbattere la produzione di 'rifiuti indifferenziati' raccolti con i cassonetti stradali e puntare tutte le risorse finanziarie ed umane sulla 'filiera differenziata'
10 May, 2017
LETTERA APERTA AL SINDACO VIRGINIA RAGGI :
ALCUNE VERITA’ SULLA GESTIONE DEI RIFIUTI A ROMA
La situazione di emergenza in atto a Roma non è una opinione ma un fatto, basato di
certo su un sistema impiantistico di AMA inadeguato, obsoleto o del tutto assente e che è un
fatto noto a tutti da tempo, per cui servivano già da un anno azioni concrete aldilà della
ostinata negazione del disastro oggi in atto da parte del suo assessore all’ambiente, che
continua purtroppo a non produrre fatti ma solo altra “documentazione” cartacea.
Le ricordiamo che è passato quasi un anno dall’insediamento della sua giunta e che,
nonostante il cambio di due assessori all’ambiente, la sua maggioranza ha di fatto ignorato
per motivi diversi sino a febbraio 2017 i continui solleciti al confronto per l’attuazione
della delibera capitolina già approvata n. 129/2014 “Roma verso rifiuti zero”, data da
cui aspettiamo un atto di giunta annunciato dal suo assessore all’ambiente tre mesi fa!!
La citata delibera capitolina “quadro” tuttora vigente, in quanto delibera di iniziativa
popolare ha visto il riconoscimento del suo indiscusso valore sia dalla giunta
precedente che recentemente dalla sua giunta, in termini di criteri per la pianificazione di
- azioni – programmi ed obiettivi al 2020.
Ma oltre la condivisione teorica del percorso “verso rifiuti zero” serve ora che lei metta
a disposizione di AMA le risorse economiche e di personale per attuare i citati
programmi descritti in modo puntuale, in primis per un “programma straordinario”
mirato alla riconversione generale dai cassonetti alla raccolta generalizzata “porta a
porta” e la costruzione degli impianti di compostaggio e di riciclo necessari.
Le ricordiamo che su questo aspetto il rimpallo di responsabilità tra lei e Zingaretti non
produrrà alcun effetto, dato che la progettazione e realizzazione degli impianti per i
rifiuti urbani è in capo ad AMA, mentre la loro autorizzazione resta in capo alla Regione
Lazio per gli impianti di TMB e per la eventuale discarica di servizio per i rifiuti indifferenziati
salvo la competenza di ubicazione del sito da parte di Roma Capitale.
Ma lei forse dimentica che ciò che manca del tutto a Roma sono gli impianti per le
frazioni differenziate, in particolare quelli di compostaggio per la frazione organica (che
continuiamo ad inviare a costi pesantissimi a Pordenone !!) e gli impianti di riciclo per la
frazione secca (la cui selezione è da anni data in subappalto oneroso a piattaforme private a
Pomezia ed altrove).
A differenza della disinformazione presente sui social la informiamo che questi
strategici impianti di “recupero”, per il compostaggio ed il riciclo di rifiuti differenziati,
sulla base di una sub-delega della Regione Lazio, sono da anni autorizzati per
competenza direttamente dal Dipartimento Tutela Ambiente della ex Provincia di
Roma oggi Città Metropolitana di Roma Capitale, cioè l’istituzione che lei stessa
presiede!!!
Per cui non le sarà difficile capire che IL NODO PRINCIPALE DA SCIOGLIERE PER
RISOLVERE DAVVERO LA “RICORRENTE EMERGENZA” RIFIUTI ROMANA E’ TUTTO
NELLE SUE MANI, e consiste nell’abbattere la produzione di “rifiuti indifferenziati”
raccolti con i cassonetti stradali e puntare tutte le risorse finanziarie ed umane sulla
“filiera differenziata” che va dalla estensione generale della raccolta “porta a porta”
sino alla realizzazione ed autorizzazione degli impianti di compostaggio e di riciclo.
Le specifichiamo che la gestione dei rifiuti sarà “sostenibile” a patto che la sua giunta
sarà in grado di attuare il principio vigente di “autosufficienza territoriale”, contenuto
anche nella delibera capitolina n. 129/2014, facendo realizzare gli impianti citati di
riciclo e compostaggio all’interno del territorio di Roma Capitale.
Le sottolineiamo inoltre che l’aspetto più innovativo e di certo necessario alla riuscita
del percorso “verso rifiuti zero” è costituito dalla istituzione di una vera e strutturata
“partecipazione popolare” su base paritaria e con i poteri propositivi previsti dalla
delibera n. 129/2014, attraverso il sistema degli Osservatori municipali e comunale,
ora in fase di prima sperimentazione in due Municipi, in cui serve che lei dia un fortissimo
impulso alla stesura del necessario “Regolamento comunale”, visto che la commissione
capitolina ambiente solo dopo nove mesi ci ha convocati in prima audizione ma senza
assumere alcun impegno concreto calendarizzato.
Roma Capitale può essere l’apripista di un nuovo metodo di condivisione delle criticità
e delle soluzioni tra gli amministratori ed i cittadini attivi, oggi rappresentati da centinaia
di associazioni di volontariato e da comitati di quartiere eletti regolarmente dal territorio, e di
un primo vero passo verso la costituzione dei Municipi in Comuni Metropolitani sulla base
della capacità di gestire un processo democratico “dal basso”.
Dato che lei ha lanciato ultimamente il concetto di “democrazia diretta” crediamo che
sia suo preciso interesse favorire forme avanzate di condivisione per una concreta
“partecipazione popolare” che possano essere preliminari al concetto da voi stessi
proclamato.
Roma 9 maggio 2017
Ass.ne Zero Waste Lazio