Roma verso la strategia Rifiuti Zero. Rossano Ercolini: 'Proporremo alla Raggi una task force internazionale'
Mercoledì 17 maggio l'assessora all'ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, riceverà per il presidente di Zero Waste Italy, Rossano Ercolini. Un incontro che dovrebbe sancire l'avvio della strategia Rifiuti Zero che la città ha adottato
16 May, 2017
L'emergenza è passata ma non è chiaro quanto possa essere stabile la situazione dei rifiuti nella Capitale, tanto è vero che qualcuno teme che nel ponte del due giugno Roma possa piombare nuovamente in crisi. In questo clima di incertezza, almeno per cittadini e osservatori esterni, la macchina amministrativa continua a lavorare. Mercoledì 17 maggio l'assessora all'ambiente del Comune di Roma, Pinuccia Montanari, riceverà il presidente di Zero Waste Italy, Rossano Ercolini. Un incontro che dovrebbe sancire l'avvio della strategia Rifiuti Zero che la città ha adottato con la delibera comunale n.129/2014 . Abbiamo raggiunto Ercolini al telefono.
Rossano domani sarete a Roma. Non è la prima volta che incontrate i governi della Capitale ma questo è forse il momento più delicato.
Sì, ma che la situazione dei rifiuti di Roma fosse drammatica tutti lo sapevano. Il valore aggiunto, negativo, di questa fase è lo scontro tra le fazioni politiche che è solo uno scontro di una bottega contro l'altra. Una cosa da stupidi. Qui c'è da lavorare in modo propositivo per traghettare Roma da un'arretratezza che è ultra decennale e che ha avuto come sasso al collo la discarica di Malagrotta avallata da tutte le precedenti amministrazioni, compresa quella di Rutelli che non dimentichiamo veniva dai verdi. Con l'amministrazione Marino si era aperto un credito reciproco e adesso con l'amministrazione Raggi stiamo ricostruendo un telos e domani ci incontriamo per la seconda volta per parlare di cose concrete. Non ci interessa fare le ramazze con gente che vuole gli inceneritori...
L'intenzione è quella di partire da
subito con l'applicazione della buone pratiche. Roma è una città
molto grande, ha tanti municipi, che sono delle città nella città.
Diamo gratuitamente il nostro supporto senza secondi fini perché la
strategia rifiuti zero possa partire davvero. I segnali sono positivi
e questo scontro politico in atto potrebbe accelerare la partenza
della prima fase.
Da dove si deve iniziare?
Bisogna estendere su tutta Roma con la dovuta gradualità, ma neanche tanta, la raccolta porta e porta integrata e attivare delle isole ecologiche potenzialmente in contesti di vicinato. Non si devono fare chilometri per raggiungerle. Alcune di queste devono essere trasformate in centri per la riparazione e il riuso in accordo con il poderoso indotto dell'usato che nella Capitale conta almeno 5mila operatori, in modo che alcuni beni durevoli non entrino neppure all'isola ecologica ma vengano intercettati prima per avviarli a riparazione e riuso. Si tratta di un'operazione di prevenzione dalla produzione rifiuti e dagli abbandoni. E poi si deve puntare molto su politiche di riduzione dei rifiuti a monte, facendo accordi ad esempio con la grossa distribuzione per ridurre gli imballaggi, un tema che può avere anche un certo appeal di marketing se associato all'immagine di Roma. C'è poi la partita economica che può rappresentare un'opportunità di lavoro non indifferente. Bisogna realizzare delle piattaforme dove valorizzare i materiali raccolti rendendoli remunerabili dal mercato e dai consorzi di filiera. Il cartone ad esempio ha un potenziale economico enorme.
L'idea della riconversione degli
impianti tmb in fabbriche dei materiali è ancora valida?
I quattro impianti sono preziosi. Se lavorassero attraverso dei revamping finalizzati per essere trasformati in fabbriche dei materiali che recuperano ancora, possono diventare un polmone risolutivo non dico al 100% per la città ma almeno all'80%. Ma il problema vero rimane la realizzazione in tempi brevi degli impianti di compostaggio per il conferimento dell'organico. L'organico è il primo che va tolto dalla commistione con gli altri materiali. Attualmente viene conferito a Pordenone. Occorre agire in tempi brevi.
Da insegnante pensi che le scuole
possano avere un ruolo importante nel promuovere il nuovo approccio
alla gestione dei rifiuti?
Le scuole sicuramente possono essere un supporto, basta che poi i ragazzi una volta a casa siano aiutati dai genitori a fare la differenza e a fare la differenziata. Roma è caput mundi, è una città mondiale. Per coniugare questo e il mondo dell'istruzione noi proporremo all'assessora Montanari e alla sindaca Raggi di formare una task force internazionale che coinvolga personalità tecniche di San Francisco e della California, compreso ovviamente il professor Paul Connett. Questo per creare una sorta di cerniera tra il mondo tecnico operativo, di cui la città già dispone, e il mondo dell'istruzione e dell'alta formazione che rappresenta il gotha internazionale di Zero Waste. Come facemmo per Napoli, noi mettiamo tutto questo a disposizione di Roma. Se l'amministrazione dovesse dimostrarsi coraggiosa, come credo, il nostro supporto sarà assoluto.