CONAI compie 20 anni: riciclate 50 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio
Con il riciclo dei rifiuti di imballaggio è stata evitata l’apertura di 130 discariche di medie dimensioni e l’emissione di oltre 40 milioni di tonnellate di CO2. Nel solo 2016, complessivamente, è stato avviato a riciclo il 67,1% dei rifiuti di imballaggio per un totale di 8,4 milioni di tonnellate (+2,8% sul 2015), superando già oggi gli obiettivi europei attualmente in discussione per il 2025
17 May, 2017
50 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio, per un totale di 130 milioni di metri cubi di imballaggi e la mancata emissione in atmosfera di 40 milioni di tonnellate di CO2. Questi i quantitativi di rifiuti per i quali CONAI e il Sistema dei Consorzi hanno garantito l’avvio a riciclo dal 1998 al 2016, passando da poco meno di 190mila tonnellate nel 1998 a poco più di 4 milioni di tonnellate del 2016 ed evitando la costruzione di 130 discariche di medie dimensioni.
In 20 anni, il tasso di riciclo in Italia è cresciuto più del doppio rispetto alla media dell’Unione Europea, colmando il divario di 15 punti percentuali che il nostro Paese scontava, con un avvicinamento delle performance al modello di riferimento in Europa, la Germania.
É quanto emerso oggi durante l’Assemblea Pubblica di CONAI-Consorzio Nazionale Imballaggi, promossa in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, in cui è stato fatto un bilancio dei primi 20 anni di attività del Consorzio, costituito nel 1997 in seguito all’entrata in vigore del Decreto Ronchi. L’appuntamento ha anche visto la presentazione della 2° edizione del Rapporto di Sostenibilità di CONAI, che ha mostrato con evidenze numeriche l’impatto positivo del Consorzio a livello ambientale, economico e sociale. In particolare, il contributo del riciclo dei rifiuti di imballaggio ha permesso il risparmio – nel solo 2016 – di 19 TWh di energia, pari al consumo di ben 11 centrali termoelettriche (superiori a 1 GWh). Dal punto di vista strettamente economico, invece, il riciclo gestito da CONAI e dai Consorzi di Filiera ha generato nel 2016 benefici per 901 milioni di euro.
“La sfida che siamo chiamati ad affrontare oggi è la transizione da un modello di consumo lineare ad uno circolare per uno sviluppo sostenibile duraturo” ha aggiunto Roberto De Santis, Presidente di CONAI. “Una volta completato l’iter europeo, il nostro Paese potrà cogliere l’occasione, come già fece nel 1997, per creare uno scenario favorevole all’ulteriore miglioramento delle performance di riciclo e recupero. Nel processo di ammodernamento del quadro normativo, continuando a tenere fermi i principi del ‘chi inquina paga’, della responsabilità estesa del produttore e dell’universalità del servizio, un ruolo guida dovrà essere mantenuto da un sistema di natura privatistica e non lucrativa, che garantisca l’autonomia necessaria per la determinazione degli oneri economici a carico delle imprese e, al contempo, l’impegno a intervenire lungo l’intero ciclo di vita degli imballaggi”.
“In 20 anni siamo riusciti a trasformare un problema ambientale, il conferimento di rifiuti in discarica, in un’opportunità di sviluppo economico per il Sistema Paese” ha commentato Walter Facciotto, Direttore Generale di CONAI. “Lo sviluppo del riciclo degli imballaggi ha infatti contribuito a rendere florido un settore, quello della gestione dei rifiuti, che conta oggi 6.000 imprese e 155.000 addetti, e che ha continuato a crescere anche in periodo di recessione. Inoltre, a questi numeri dobbiamo aggiungere ulteriori 3.000 imprese e 180.000 addetti che hanno la loro ragione d’essere proprio nel recupero dei materiali”.
L’Assemblea Pubblica di CONAI, che si è svolta presso la Galleria del Cardinale di Palazzo Colonna a Roma, ha visto la presenza, di Gian Luca Galletti, Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Marcella Panucci, Direttore Generale di Confindustria, Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Enzo Bianco, Sindaco di Catania e Presidente del Consiglio Nazionale di ANCI. Erano inoltre presenti Piero Capodieci, primo Presidente di CONAI, e Innocenzo Cipolletta, nel 1997 Direttore Generale di Confindustria, mentre il Professor Philippe Daverio ha tenuto una lectio sul riciclo e il recupero nella storia dell’arte.
Durante l’Assemblea sono anche stati presentati gli ultimi dati relativi all’avvio a riciclo e al recupero degli imballaggi in Italia, allargando il campo anche agli operatori indipendenti: nel 2016 è stato avviato a riciclo il 67,1% dei rifiuti di imballaggio per un totale di 8,4 milioni di tonnellate (+2,8% sul 2015). Un risultato che è ampiamente al di sopra degli obiettivi europei al 2020, e che già supera quelli attualmente in discussione per l’anno 2025.
“Che in Italia il 67,1% dei rifiuti di imballaggio sia stato avviato a riciclo nel 2016, anticipando l’obiettivo europeo del 2025, è un indicatore di un indubbio successo: un successo raggiunto in un Paese dove le difficoltà nella gestione dei rifiuti urbani sono state, e in alcune città sono ancora, rilevanti” ha concluso Edo Ronchi, Presidente SUSDEF. “Il sistema Conai-Consorzi di filiera è il protagonista principale di questo successo che vale il doppio proprio perché raggiunto in Italia: il Paese dove lavorare bene nel settore dei rifiuti è sempre stato molto difficile”.
Considerando, infine, anche la quota di recupero energetico, il 78,2% degli imballaggi immessi al consumo in Italia è oggi sottratto alla discarica.
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