Ilva, commissario europeo ribadisce che la procedura d'infrazione è ancora aperta
La procedura d'infrazione per il mancato rispetto della direttiva sulla emissioni industriali prende in esame l’attuale processo di privatizzazione ed il conseguente piano ambientale, che dovrebbe portare alla concessione di un nuovo permesso derivante dalla Direttiva sulle Emissioni Industriali
23 May, 2017
Pierre Moscovici, Commissario Europeo per gli Affari Economici e Monetari, ha indirizzato una lettera ad Antonia Battaglia, Portavoce di Peacelink presso le Istituzioni Europee. La lettera arriva in risposta ad una email di Battaglia alla Commissione Europea, in merito allo stabilimento ILVA di Taranto, questione della quale l'associazione si occupa a Bruxelles da diversi anni. Il Commissario Moscovici, che riveste una posizione di primaria importanza in seno alle Istituzioni Europee, ha ricordato a Battaglia che la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione sull’ILVA per via del mancato rispetto della direttiva sulle emissioni industriali.
La Commissione, infatti, scrive Moscovici, ha chiesto alle Autorità Italiane di adottare le misure necessarie per mettere lo stabilimento ILVA in regola con la Direttiva sulle Emissioni Industriali (Industrial Emissions Directive, IED) ed il diritto ambientale europeo. La procedura di infrazione, continua la lettera, è ancora aperta e prende in esame l’attuale processo di privatizzazione ed il conseguente piano ambientale, che dovrebbe portare alla concessione di un nuovo permesso derivante dalla Direttiva sulle Emissioni Industriali (Industrial Emissions Directive, IED).
Peacelink reputa "molto importante che la questione ILVA venga seguita in Europa al più alto livello politico e continua a mentenere viva l’attenzione delle Istituzioni Europee, al loro più alto livello. Peacelink agisce con il fine del bene dei cittadini di Taranto e rimane sempre disponibile a supportare l’operato dell’Unione Europea e del Governo Italiano al fine di migliorare le condizioni di vita di operai e cittadini e a trovare la soluzione più consona per lo stabilimento ILVA".
L'associazione dedica "il lavoro svolto per la città di Taranto ad un valoroso uomo che ha fatto della propria vita un esempio di lotta per la legalità contro la Mafia: il giudice Falcone, di cui ricorre oggi il venticinquesimo anniversario di morte".
Nel frattempo è ricominciato il processo Ilva, con 44 imputati coinvolti nell’inchiesta “Ambiente svenduto” esplosa a luglio 2012 con il sequestro dell’area a caldo dell'acciaieria, e si avvicinano i giorni delle elezioni amministrative per eleggere il nuovo sindaco di Taranto.
In campo come candidato alla poltrona di primo cittadino c’è anche il Pm Franco Sebastio, colui che a luglio 2012 diede il via all’inchiesta sull'Ilva. Sebastio è sostenuto da 4 liste: "Se lo stabilimento deve rimanere - dice - deve essere eco-compatibile come la scienza suggerisce, l’AIA va applicata e per il martirio sanitario dei tarantini deve sorgere un polo oncologico nell’ospedale Moscati". A Taranto nell'acciaieria più grande d'europa lavorano 11.000 dipendenti diretti, 2500 nell’indotto, per un fatturato 220 milioni di euro l’anno tra stipendi e salari.