Ridurre lo spreco, alimentare il futuro. Vantaggi e difficoltà organizzative
Ridurre le eccedenze alimentari, i rifiuti e le emissioni incrementando le donazioni di cibo. Esperienze a confronto in un convegno organizzato dalla Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente.
04 June, 2017
Nel corso del convegno “Ridurre lo spreco, alimentare il futuro”, del primo giugno nella sala Biagi della regione Lombardia, sono stati presentati i risultati del progetto "Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare" e le “Linee guida igienico sanitarie per il recupero di cibo ai fini di solidarietà sociale”. Il progetto nato nel 2015, quasi in concomitanza con l'apertura di EXPO, sotto la legge n. 155/2003 (Legge del buon Samaritano) e la legge regionale n. 34/2015 sul riconoscimento, la tutela e la promozione del diritto al cibo, sta cercando di svilupparsi ulteriormente anche grazie alla possibilità che i comuni introducano, per le utenze non domestiche, agevolazioni sulla tariffa rifiuti tenendo conto della quantità dei prodotti donati (L. n. 166/2016, la cosiddetta legge Gadda).
Il
progetto ha messo in evidenza le difficoltà delle piccole realtà nel comunicare
i dati a differenza delle realtà più strutturate e la necessità di interpretare
correttamente i dati andando oltre numeri e percentuali. Una chiave di lettura
suggerita da Roberto Zoboli (prof. di
Economia politica dell'Università Cattolica di Milano) che propone di valutare
la devoluzione del cibo sia dal punto di vista economico sia ambientale: “l'aumento delle devoluzioni di cibo non è da
leggere come aumento dell'invenduto ma come quantità di rifiuti che
diminuiscono insieme alle emissioni”. I dati condivisi da Zoboli durante il
suo intervento affermano che su 2.750.505 euro di cibo recuperato (valore
economico netto, valore nominale di mercato, non per riceventi) si eviterebbero
emissioni per euro 64.363. E ancora “il sistema della devoluzione è capace di
generare valore creando "economia
circolare sociale".”
Tra gli obiettivi principali della donazione sono stati evidenziati quelli sociali in aiuto ai cittadini in difficoltà ma con effetti positivi anche sulle associazioni che operano sul territorio e sulle casse del comune che agevolando le donazioni di cibo può sostituire in parte le spese per gli interventi di assistenza ai cittadini che vivono situazioni di disagio. Mentre chi dona non ha il carico di gestire l'invenduto come rifiuto e può usufruire della riduzione sulla TARI. E anche in questo caso il comune può trarne un vantaggio sia dal punto di vista logistico sia in termini di costi, dovendo gestire meno rifiuti.
L'incontro
si è chiuso con una tavola rotonda cui hanno partecipato
alcuni dei soggetti che negli anni hanno aderito al progetto “Reti territoriali virtuose contro lo spreco
alimentare”. Associazioni, comuni e rappresentanti della grande
distribuzione hanno condiviso esperienze e problematiche provando a individuare
anche qualche soluzione. Ci sono comuni
che, come Varese, hanno già introdotto la riduzione della Tari e comuni, come
Bergamo, che - come sostiene l’assessore all’ambiente - ci sta provando ma
teme che eventuali “perdite” derivanti dai minori introiti dovuti alla
riduzione della tassa sui rifiuti possano ricadere sulle tasche dei cittadini e
per questo valuterebbero la possibilità che la regione preveda eventuali
incentivi per i comuni e assistenza per l’applicazione della legge 166/2016.
Il problema dello spreco di cibo sta anche a monte e riguarda
la produzione eccessiva di cibo. "Non è solo un problema della
grande distribuzione", precisa Valter
Molinaro, responsabile innovazione e servizi a soci e consumatori di Coop
Lombardia, “che per rispondere alle
logiche di mercato è obbligata ad avere scaffali sempre pieni di merce a tutte
le ore, soprattutto di alimenti freschi che sono i più deperibili e determinano
le eccedenze. Ma lo spreco è anche nella quotidianità delle famiglie e questa
realtà richiede più impegno nella comunicazione delle buone pratiche”.
Ai
partecipanti è stato offerto il pranzo preparato dagli allievi dell'Istituto
professionale per l'enogastronomia e il commercio "Adriano Olivetti"
di Monza con le eccedenze alimentari fornite da Coop Lombardia e Carrefour
Market.
Comunicato stampa
Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente unite contro lo spreco alimentare: Recuperate 830 tonnellate di cibo per i più bisognosi Milano, 1 giugno- "Il tema dello spreco alimentare è una delle eredità di Expo 2015 a cui Regione Lombardia ha dedicato grande attenzione: insieme alle Amministrazioni, agli attori economici dei comparti alimentari e alle associazioni, siamo riusciti a creare una rete virtuosa che ci ha permesso di conseguire risultati straordinari frutto di azioni capillari, sinergiche ed efficaci". Così l'assessore all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, Claudia Terzi, ha aperto questa mattina in sala Biagi, a Palazzo Lombardia, il convegno "Ridurre lo spreco, alimentare il futuro".
I NUMERI DELLO SPRECO - "Per farci un'idea del fenomeno, basti pensare che ogni anno - prosegue la titolare lombarda all'Ambiente - circa un terzo della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano, pari a 1,3 miliardi di tonnellate, si perde o si spreca lungo la filiera alimentare. Ma l'aspetto economico non è l'unico, dal punto vista ambientale vanno considerati gli impatti legati al consumo di risorse (acqua, suolo, energia), che si sommano agli impatti generati dalla gestione dei relativi rifiuti. Il quantitativo di acqua richiesto per produrre il cibo sprecato ogni anno nel mondo è pari a circa 250.000 miliardi di litri - rileva Terzi - e il cibo sprecato ogni anno nel mondo è responsabile dell'immissione in atmosfera di circa 3,3 miliardi di tonnellate di CO2".
INIZIATIVE CONCRETE - "Per ridurre lo spreco alimentare, Regione Lombardia ha avviato iniziative concrete - ricorda Terzi - tra cui il progetto "l'ABC dello spreco alimentare", nato dal Tavolo sull'educazione ambientale e dal Protocollo d'Intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale per inserire l'educazione ambientale nei programmi scolastici. C'è poi il progetto "Reti territoriali virtuose contro lo spreco alimentare" - aggiunge l'assessore - in collaborazione con Fondazione Lombardia per l'Ambiente, con obiettivo di diminuire la quantità di rifiuti alimentari prodotti dalla grande distribuzione e con un fine sociale: distribuire ai più bisognosi gli alimentari invenduti o in eccedenza".
EFFETTI DEL PROTOCOLLO - "Per fare un bilancio, in 12 mesi di progetto - spiega Terzi - il totale degli alimenti recuperati (rifiuti evitati), e poi donati, è di 830,5 tonnellate. Di questi, circa la metà (435 tonnellate) sono stati raccolti da Banco Alimentare presso l'Ortomercato di Milano. Sulla base delle quantità di alimenti recuperati, è possibile fornire una prima stima dei pasti forniti. Grazie al progetto, è stato recuperato cibo sufficiente per circa 1.661.000 pasti".
NUMERI IMPORTANTI - "Mi sembra che i numeri parlino da soli - rileva l'assessore - ma la nostra missione sulla lotta allo spreco e volta alla prevenzione deve continuare. Il miglior rifiuto è il rifiuto che non si produce: questo concetto - conclude Terzi - deve essere l'assunto sul quale basare la politica di riduzione dei rifiuti adottata da Regione Lombardia".
LA COLLABORAZIONE DI RL CON FLA – “Regione Lombardia e Fondazione Lombardia per l’Ambiente hanno
lavorato insieme per l’ identificazione di linee guida regionali volte alla riduzione e al recupero dello spreco
alimentare”- commenta il Presidente di FLA Matteo Fumagalli – “La Fondazione ha collaborato allo studio
per l’identificazione di indirizzi strategici e di criteri specifici, finalizzati alla riduzione e al recupero dello
spreco di prodotti alimentari generato in Lombardia, prevedendo l’individuazione di metodologie,
strumenti e drivers di processo migliorativo che possano essere utilizzati, per delineare un efficace quadro
di intervento della Regione Lombardia su questa materia”.