Strategia energetica nazionale, aperta la consultazione pubblica
Dal 12 giugno un mese di tempo per inviare commenti, segnalazioni e proposte sulla Strategia energetica nazionale. Le segnalazioni da inviare sui siti www.mise.gov.it e www.minambiente.it saranno valutate per la predisposizione del documento finale
13 June, 2017
Dopo un'attesa molto lunga e continui rinvii il documento sulla Strategia Energetica Nazionale è stato pubblicato. C'è un mese di tempo, calcolato a partire dal 12 giugno, per inviare commenti, segnalazioni e proposte che saranno valutate per la predisposizione del documento finale. Su Qualenergia.it le linee principali della SEN al momento della sua presentazione e altri articoli a questo link.
Leggi il documento in consultazione (pdf)
www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php/it/194-comunicati-stampa/2036684-sen
Messaggio
dei ministri Carlo Calenda e Gianluca Galletti
Aumentare la competitività del
Paese allineando i prezzi energetici a quelli europei, migliorare la sicurezza
dell’approvvigionamento e della fornitura, decarbonizzare il sistema energetico
in linea con gli obiettivi di lungo termine dell’Accordo di Parigi , che vanno
confermati come irreversibili: sono questi i temi chiave che hanno guidato
l’elaborazione di questa proposta di nuova strategia energetica nazionale. Si
tratta di un percorso che parte da lontano: già nel 1990, l'Unione Europea, nel
documento "Una politica energetica per l'Unione Europea" indicava
questi tre obiettivi e lungo queste direttrici ha continuato a sviluppare nel
tempo la propria azione, fino al Clean Energy Package, presentato a novembre
2016 dalla Commissione Europea.
L’Italia, relativamente povera di materie prime energetiche convenzionali, ha
storicamente manifestato una grande attenzione alle fonti rinnovabili,
all’efficienza e al risparmio energetico come strumenti per ridurre la
dipendenza e mitigare gli effetti ambientali e climatici del ciclo energetico.
Pur a seguito di un percorso talvolta accidentato, nel complesso abbiamo oggi
costruito un sistema energetico basato principalmente su gas e rinnovabili, con
il petrolio ancora indispensabile essenzialmente per i trasporti: un assetto
verso il quale solo adesso sembrano iniziare a tendere anche altri Paesi
europei impegnati nella riduzione del ruolo del carbone e del nucleare, che
favorirà la convergenza dei prezzi.
Oggi, tuttavia, siamo a un’ulteriore svolta: i progressi tecnologici compiuti
sulle fonti rinnovabili, sui mezzi di trasporto, sui sistemi di accumulo,
sull’efficienza energetica, sulle tecnologia della comunicazione offrono una
rinnovata possibilità di risolvere il conflitto tra prezzi concorrenziali
dell’energia e sostegno alla decarbonizzazione.
Per tale ragione questa strategia intende accettare pienamente questa sfida,
confermando un ruolo di leadership dell’Italia e dando al Paese obiettivi al
2030 che in alcuni casi sono ancor più sfidanti di quelli europei.
Tali obiettivi si pongono in continuità con quelli fissati a livello globale
nel dicembre del 2015 dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e declinati nel
nostro Paese dalla Strategia Nazionale per lo sviluppo sostenibile in corso di
approvazione. La strategia energetica rappresenta, infatti, un tassello
importante per l’attuazione della più ampia Strategia Nazionale per lo sviluppo
sostenibile, contribuendo in particolare all'obiettivo della de-carbonizzazione
dell’economia e della lotta ai cambiamenti climatici.
Siamo convinti che si tratta di un traguardo importante per definire una base
più solida su cui costruire il percorso verso la totale decarbonizzazione del
sistema energetico.
Sebbene, dunque, le analisi di scenario eseguite a supporto di questa proposta
di strategia evidenziano che l’Italia rispetterebbe gli impegni europei al 2030
con una quota di rinnovabili del 24%, riteniamo che si possa e si debba andare
oltre e abbiamo indicato per le rinnovabili un obiettivo minimo del 27%, che si
tradurrà, per il settore elettrico, nella copertura di almeno la metà del
consumo con fonti rinnovabili.
E, sempre nel settore elettrico, riteniamo anche possibile rafforzare l’impegno
nazionale per la decarbonizzazione, definendo e avviando rapidamente gli
interventi che consentiranno di azzerare l’utilizzo del carbone nel settore
elettrico al massimo entro il 2030.
E’ bene dire chiaramente che se la sfida di avere tecnologie verdi con costi di
generazione ormai prossimi a quelli delle fonti tradizionali è stata
sostanzialmente vinta, gli obiettivi che stiamo proponendo mettono il
settore elettrico alla prova di un vero e proprio cambio di paradigma:
garantire sicurezza e flessibilità a un sistema nel quale la quota di
rinnovabili potrà diventare preponderante, e che, al contempo, vedrà da un lato
crescere le configurazioni di generazione distribuita ed elaborare nuovi
assetti, come le comunità locali dell’energia, e dall’altro aumentare
l’interconnessione coi sistemi europei e sovranazionali.
In questo quadro, il gas dovrà svolgere un ruolo essenziale per la transizione,
nella generazione elettrica, nella fornitura di servizi al mercato elettrico e
negli altri usi, tra cui il GNL nei trasporti pesanti e marittimi. Perdurando
un contesto geopolitico complesso, per salvaguardare la sicurezza degli
approvvigionamenti saranno quindi messi in campo interventi per diversificare
le rotte di provenienza, ed eliminare il gap di costo con gli altri Paesi
europei.
Dovrà proseguire il percorso di razionalizzazione del settore downstream
petrolifero, andando verso le bioraffinerie e l’uso di biocarburanti
sostenibili al posto di quelli derivanti dal petrolio, in particolare
sviluppando le filiere nazionali del biometano e l’economia circolare.
Per perseguire il triplice obiettivo competività-decarbonizzazione-sicurezza
intendiamo utilizzare ogni leva possibile. Essenziale sarà il ruolo
dell’efficienza energetica, in grado di cogliere contemporaneamente i tre
obiettivi e di contenere la spesa energetica di famiglie e imprese, così come
andranno rivisti gli strumenti di funzionamento dei mercati energetici per
aumentarne la competitività e renderli idonei a rispondere alle esigenze delle
diverse categorie di consumatori, dalle famiglie in disagio sociale alle
imprese energivore chiamate a competere sui mercati internazionali.
Trasversali a questi temi, si pongono quelli del rafforzamento dell’innovazione
e di miglioramento della governance del settore: sul primo si tratta di
focalizzare l’attenzione sui temi prioritari per la transizione energetica e di
rendere più efficace la spesa; il secondo richiede una più incisiva presenza ai
tavoli europei e un migliore governo dei processi interni.
Siamo convinti che gli obiettivi appena esposti siano largamente condivisi.
Siamo altrettanto convinti che la complessità risieda negli strumenti attuativi
e di policy da mettere in campo.
Per queste ragioni, riteniamo che la Strategia energetica nazionale non possa
essere esclusivamente il risultato del lavoro dei due Ministeri che ne hanno
guidato l’elaborazione, ma deve avere l'ambizione di coinvolgere, in piena
trasparenza di processo, tutti gli organi istituzionali competenti, le imprese,
gli esperti e i cittadini. In quest'ottica, già in fase preliminare sono state
consultate le Regioni e svolte due audizioni parlamentari per condividere
l’inquadramento della struttura e le tematiche di consultazione.
Molte delle misure proposte, se condivise al termine della consultazione,
comporteranno un ruolo centrale delle Autorità di regolazione e controllo del
settore energetico e della tutela della concorrenza, che nell’ambito delle
prerogative di indipendenza assegnate loro dalla legge dovranno svolgere anche
compiti di raccordo a livello sovranazionale.
Gli organismi pubblici operanti sull’energia (Enea, Rse, Gse, Gme, Au, Ispra) e
le società concessionarie del servizio di trasporto di elettricità e gas (Terna
e Snam) hanno fornito un importante contributo legato alle loro competenze e al
ruolo ricoperto. Inoltre, sono stati organizzati workshop con esperti
internazionali del settore energetico e ascoltate le maggiori associazioni di
categoria. A tutti i soggetti a vario titolo coinvolti va il nostro
ringraziamento per i contributi, gli spunti e anche le critiche fornite.
Con lo stesso spirito di dialogo sottoponiamo alla discussione pubblica le
proposte elaborate dai nostri due Ministeri, con lo scopo di pervenire a un
quadro il più possibile condiviso, che costituisca la base per il piano energia
e clima che impegnerà il nostro Paese, al pari degli altri Paesi europei, a
definire il contributo e le misure che intendiamo porre in campo per
l’attuazione del Clean Energy package.
Carlo Calenda Gian Luca Galletti