Rifiuti tecnologici in Italia: Remedia illustra risultati e prospettive di sviluppo per la filiera dei RAEE
Il Report di quest’anno analizza le eccezionali performance di Remedia nel 2016, gli impegni europei per l’economia circolare e le nuove proposte in materia di Responsabilità Estesa del Produttore
21 June, 2017
Remedia – il principale Sistema Collettivo italiano no-profit per la gestione eco-sostenibile dei RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), rifiuti da impianti fotovoltaici, pile e accumulatori – ha presentato il Green Economy Report 2016, che illustra i risultati dell’attività del Consorzio nel 2016 e analizza le opportunità di sviluppo per la filiera del riciclo dei RAEE.
Il Report – realizzato in collaborazione con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – fa il punto, inoltre, sul futuro dei rifiuti tecnologici in Italia, a partire dal nuovo Pacchetto europeo di misure sulla Circular Economy, con un focus sul modello della Responsabilità Estesa del Produttore.
“Il 2016 è stato per noi un anno estremamente positivo: abbiamo registrato una grande crescita, con oltre 400 nuovi Produttori che hanno scelto di aderire a Remedia e il 68% in più di rifiuti tecnologici gestiti, quest’anno di oltre 67mila tonnellate” – ha dichiarato Walter Rebosio, Presidente di Consorzio Remedia – “Per raggiungere questi risultati è necessario un grande impegno, come quello che abbiamo continuato a mettere in tutte le nostre attività, con massima trasparenza del nostro operato e un controllo puntuale di tutta la filiera. Il grande incremento di volumi è stato gestito senza mai trascurare la qualità del trattamento, anche grazie alla nostra rete di partner, che sono stati in grado di mettere in campo efficienza ed esperienza. Continueremo a impegnarci per confermare questo trend positivo anche per il 2017, in un percorso più ampio di crescita sostenibile che ci accompagnerà verso gli ambiziosi obiettivi di raccolta europei fissati per il 2019”.
“Alla vigilia della definizione del nuovo pacchetto di direttive europee sui rifiuti in chiave di circular economy è utile avviare una riflessione anche sul sistema di gestione dei RAEE in Italia. In questo sistema REMEDIA - lo dicono i risultati raggiunti - è un’eccellenza, un riferimento imprescindibile anche per le modifiche che si renderanno necessarie per attuare le nuove norme europee. Anche se ancora non c’è un testo normativo europeo finale, sono ormai noti orientamenti consolidati. Sarà richiesto un rafforzamento della responsabilità dei produttori e degli Stati nel raggiungimento degli obiettivi sia di raccolta, sia di avviato al recupero, al riciclo e al riutilizzo: temi sui quali, sia per la qualità dei dati, sia per il raggiungimento degli obiettivi di sistema, dobbiamo fare in Italia ulteriori significativi passi avanti” - ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
I RIFIUTI TECNOLOGICI GESTITI DA REMEDIA NEL 2016
Un anno di crescita, tradotto in numeri: exact replica
- oltre 67mila tonnellate di rifiuti tecnologici raccolti e avviati al trattamento, di cui più di 58.000 tonnellate di RAEE domestici(86,6%), oltre 5.500 tonnellate di RAEE professionali (8,3%) e più di 3.400 tonnellate di pile e accumulatori (5,1%), a cui si aggiungono circa 1.900 tonnellate di altri tipi di rifiuti e imballaggi
- primo consorzio RAEE di rifiuti pericolosi gestiti (43.376 tonnellate)
- incremento dei quantitativi di rifiuti raccolti del +68% rispetto al 2015
- puntualità di servizio del 99% sui RAEE Domestici, raccolti in 2.280 Centri di Raccolta comunali
- oltre 400 nuovi Produttori aderenti al Consorzio solo nel 2016
- benefici ambientali importanti: 311 mila tonnellate di CO2eq evitate, 1 milione di metri cubi di acqua, 107 mila tonnellate di risorse e 626 ettari di terreno risparmiati
- benefici economici per il Paese: 24 milioni di euro di importazioni in meno grazie alle materie prime seconde recuperate (85,1% di metalli, 14,8% di plastica e 0,1% di vetro)
- valore economico distribuito da parte di Remedia pari a oltre 15 milioni di euro
IL BILANCIO AMBIENTALE
Anche quest’anno il Report analizza le performance ambientali del Consorzio sulla base di 4 importanti indicatori:
- Carbon Footprint (bilancio delle emissioni dei gas serra), che evidenzia un risparmio di emissioni pari a oltre 311 tonnellate di CO2 eq: un beneficio pari al fermo di più di 95mila auto che in un anno percorrono 20mila km.
- Water Footprint (bilancio idrico), che mostra un risparmio di acqua non consumata pari a 1 milione di metri cubi: un risparmio equivalente al volume di circa 420 piscine olimpioniche.
- Material Footprint (bilancio delle risorse), che indica un risparmio di oltre 107mila tonnellate di risorse non prelevate dall’ambiente: un beneficio pari al peso di 11 Tour Eiffel.
- Land Footprint (bilancio del consumo di suolo), che delinea un quantitativo di suolo non consumato pari a 626 ettari: un vantaggio ambientale che equivale a quasi 900 campi da calcio regolamentari.
Per quanto riguarda nello specifico il recupero dei RAEE, il Report evidenzia che ben l’87,6% dei rifiuti tecnologici raccolti e trattati da Remedia è stato avviato al recupero di materia e il 4,4% è stato trasformato in energia. Solo il 7,6% è stato destinato allo smaltimento in discarica (in calo rispetto al 2015), mentre lo 0,4% alla termodistruzione.
Dal punto di vista dei materiali, l’analisi evidenzia un recupero complessivo di circa 30mila tonnellate di metalli (di cui il 79% tra acciaio e ferro), circa 14mila tonnellate di vetro e circa 12mila tonnellate di materie plastiche.
I BENEFICI ECONOMICI
Il recupero di materiali dai rifiuti tecnologici ha ricadute positive non solo sull’ambiente, ma in generale sull’economia del Paese: questo beneficio è calcolabile in termini economici sulla base dei quantitativi dei singoli materiali recuperati e dei rispettivi prezzi di mercato. Come emerge dall’analisi della Fondazione Sviluppo Sostenibile su dati Remedia, Eurostat, World Bank e Indexmundi e Camera di Commercio di Milano, nel 2016 il Consorzio ha contribuito positivamente a ridurre i costi di importazione di materie prime per un valore pari a 24,2 milioni di euro. In termini di materiali, i benefici a livello nazionale riguardano il recupero di: plastica (14,8%), metalli (85,1%, di cui ben il 40% di rame) e vetro(0,1%).
IL MODELLO EPR E LA GESTIONE DEI RAEE IN ITALIA
Nel Report di quest’anno, Remedia ha voluto dedicare un focus all’EPR (Responsabilità Estesa del Produttore), il modello di gestione dei rifiuti tecnologici che sposta i costi di gestione dei rifiuti dalla collettività al produttore di un determinato bene. Allo stato attuale, in Italia come negli altri Paesi dell’UE, i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) hannol’obbligo di ripartirsi tali costi in base alla quota (in peso) dei prodotti immessi sul mercato, seguendo una serie di adempimenti normativi.
Il Pacchetto sulla Circular Economy, attualmente in discussione da parte della Commissione Europea, punta in modo particolare su questo sistema, definendo obiettivi, responsabilità e organizzazione relativi alla gestione del fine vita dei rifiuti tecnologici, al fine di allineare il modello italiano agli standard europei in materia.
"La Circular Economy offre opportunità importanti di crescita di qualità per l’intero Paese, pari al almeno 50 miliardi di euro e 100.000 posti di lavoro nell’arco dei prossimi 5 anni.” – ha dichiarato Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia – “Il nostro Consorzio sarà a fianco dei produttori e degli operatori del settore per contribuire al loro successo nello sviluppo di strategie efficaci ispirate all’economia circolare”.