Emergenza rifiuti in Sicilia: 'Mancano impianti per organico e plastica'. Intervista a Salvatore Cocina
L’ingegnere che dirige l'Ufficio per l'incremento della raccolta differenziata sull'isola dichiara che la crescita della raccolta differenziata ha messo in evidenza la mancanza di impianti per il trattamento di grandi quantitativi in particolare umido e plastica. Mentre per la carta è maggiore la capacità di stoccaggio
09 July, 2017
Come accade ormai da diversi anni, con l'inizio della stagione estiva in Sicilia arriva anche il rischio emergenza rifiuti. Le solite autorizzazioni in scadenza e le deroghe a conferire i rifiuti indifferenziati nelle discariche che sono ormai sature. Anche quest'anno, con le percentuali di raccolta differenziata in aumento, grazie ai comuni che hanno puntato sul porta a porta nonostante la cronica mancanza di un piano regionale, la situazione è complicata.
Nel suo recente intervento a Bari, in occasione della presentazione del 22° Rapporto Annuale di Comieco, sulla raccolta differenziata, Salvatore Cocina, l’ingegnere che dirige l'Ufficio per l'incremento della raccolta differenziata nell'isola, dichiara che proprio la crescita della raccolta differenziata ha messo in evidenza la mancanza degli impianti per il trattamento di grandi quantitativi di raccolta differenziata, in particolare umido e plastica. Mentre per la carta c’è una capacità maggiore di stoccaggio. Eco cosa ci ha detto.
In Sicilia quest’anno,
per la prima volta dal 1999, prima
emergenza rifiuti, l’emergenza non è dovuta alle discariche piene e alla
spazzatura per strada ma agli impianti per il trattamento dell’umido e della
plastica che sono già saturi a causa della felice crescita della raccolta
differenziata aumentata da valori del 12,8% del 2105 al 21% dei primi del 2017 !”
Quando
nasce l’Ufficio per la raccolta differenziata? Quali sono i compiti e gli
obiettivi?
L’Ufficio è stato istituito con una delibera di giunta regionale, nel mese di luglio del 2016, nel bel mezzo della crisi per la gestione dei rifiuti dovuta alla chiusura della discarica di Siculiana e a quella, parziale, di Bellolampo per mancanza del trattamento di biostabilizzazione e impossibilità di ulteriori deroghe. In un contesto regionale con il 90% dei rifiuti che finisce in discarica, è venuta a mancare una notevole capacità di abbancamento dei rifiuti che sono stati cosi riversati nelle strade. A quel punto, il presidente Crocetta emana un’ordinanza contingibile ed urgente, ex art. 191 del D.Lgs. n. 152/2006, che limita il conferimento dei rifiuti in discarica e impone ai comuni gli obblighi della raccolta differenziata con incremento dell’1% mensile. Inoltre, per rafforzare la differenziata, è istituito Ufficio che dirigo con finalità di monitoraggio, supporto ai comuni e proposte e tuttavia, senza portafoglio.
In che modo l’Ufficio è riuscito a dare un valido contributo per risolvere positivamente la disastrosa gestione dei rifiuti in Sicilia traghettando la regione verso un futuro sostenibile? Quali proposte per il futuro?
Tra le azioni che l’Ufficio
per l’incremento della raccolta differenziata ha messo in campo ci sono
le 18 riunioni indette dall'Ufficio per incontrare le 18 srr dell’isola
(ex Ato) e i 390 comuni, insieme all’
Urega (Ufficio regionale per
l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici) stabilendo un contatto diretto con i sindaci e
tecnici. La maggioranza dei comuni non aveva un piano per la gestione dei
rifiuti e se lo aveva era riposto nel cassetto, pertanto l'Ufficio li ha
invitati a predisporre e/o ad attuare da subito un piano per la gestione “porta
a porta”, con affidamento regolare, senza proroghe né affidamenti diretti.
Abbiamo inoltre fatto incontrare i comuni con i consorzi di filiera, Corepla, Coreve, Comieco che hanno mostrato tutti gli incentivi previsti per la raccolta
differenziata. Abbiamo anche predisposto una rete di monitoraggio per la
raccolta mensile e costante dei dati. Una piattaforma dove i comuni devono
inserire i codici CER e il quantitativo dei rifiuti differenziati, con dichiarazione
di autenticità e firma del sindaco e del responsabile del servizio. Ma il 50% dei
comuni è tuttora in ritardo nella comunicazione dei dati. Le prime elaborazioni
dei dati pervenuti hanno dimostrato che nel complesso le percentuali di raccolta
differenziata sono ancora molto basse soprattutto nei comuni che non hanno il
sistema “porta a porta". E per questo che dal mese di novembre 2016, 4
mesi dopo l’istituzione dell’Ufficio, abbiamo inviato le lettere
diffida proprio ai quei comuni che versavano in stato di proroga e
senza il sistema di raccolta differenziata “porta a porta”. Le lettere di
diffida sono state inviate per conoscenza anche all'autorità giudiziaria e alla
Corte dei Conti per danno erariale. Il risultato? Molti sindaci si sono
preoccupati e hanno avuto il coraggio di cambiare passo passando alla raccolta
porta a porta. Tanti altri non sono riusciti ad avviare regolari gare con
servizio di raccolta domiciliare . Tuttavia i riscontri sono
arrivati dopo 6 mesi di pressing
incessante sui comuni
Qualche esempio concreto sulle percentuali di raccolta differenziata che
dimostrerebbero l'inversione di tendenza in alcuni comuni? Cosa invece
dovrebbero fare gli altri comuni per non rallentare questa crescita?
Dai dati che ormai pubblichiamo regolarmente sul sito, prima non c’era nulla di completo, si vede come molti comuni siciliani si stiano dando da fare per aumentare sempre di più le percentuale di raccolta differenziata negli ultimi sei mesi. Nel mese di marzo, in occasione del Salone internazionale “Progetto Confort”, sono stati premiati a Catania 105 comuni siciliani che hanno raggiunto perfomance di RD oltre il 50%. Nel 2015 tali comuni erano circa 30. La Sicilia è passata dalla piattezza del 12,50% di RD del 2014 e del 12,80% del 2015, al 16% del 2016 e al 21% nei primi mesi del 2017 e i numeri sono destinati ad aumentare. Grazie alle numerose azioni messe in campo, prevedo ulteriore costante aumento per tutto l’anno ancora maggiore se si aumentasse la capacità di trattamento dell’organico. La palla al piede è costituita dal blocco delle 4 grandi città siciliane Palermo, Catania, Messina e Siracusa che da sole producono un terzo dei rifiuti dell’isola e non avendo la raccolta domiciliare diffusa sono inchiodati al 10% e affossano la media regionale che, senza di essi, sarebbe quasi al 30%.
Se la raccolta differenziata aumenta aumenterà anche il numero di impianti necessari per accogliere le frazioni di carta, plastica, vetro e lattine, ma anche l'umido? A breve saranno aperti nuovi impianti?
A maggio gli impianti per il trattamento dell'organico erano quasi tutti saturi. L'impianto di Ofelia Ambiente, a Ramacca, ha chiuso in questi giorni per difficoltà operative causate dai maggiori flussi portati dai comuni. Poiché l’Ufficio era fiducioso, grazie alle misure messe in campo e allo sforzo fatto dai comuni, già dal mese di novembre 2016, aveva rappresentato questo scenario critico al Dipartimento rifiuti. Recentemente l‘assessore ha dato incarico all’Ufficio del monitoraggio degli impianti di trattamento dell’organico e di proposte per superare l’emergenza. L’Ufficio ha già risposto proponendo la riattivazione di impianti pubblici fermi, l’aumento delle capacità degli impianti esistenti, l’accelerazione delle procedure autorizzative e la predisposizione di una manifestazione di interesse per reperire operatori privati o pubblici disposti a realizzare velocemente impianti anche temporanei e mobili per il trattamento della frazione organica. Ma le criticità riguardano anche le altre frazioni, soprattutto la plastica per la quale avremo problemi fra luglio ed agosto per l’aumento dei consumi estivi. Per la carta non dovrebbero esserci problemi perché abbiamo una grande capacità di stoccaggio. Grazie all’efficace azione di Coreve abbiamo felicemente superato una crisi nella raccolta del vetro dovuta alla chiusura dell’unico impianto di lavorazione e preparazione delle miscela da forno.
Nel mese di maggio ha accompagnato Paul Connet in una serie di incontri pubblici in cui si è parlato della strategia rifiuti zero e di economia circolare che - lo ricordiamo – valorizza gli scarti e li reimmette nel ciclo produttivo riducendo i rifiuti e creando nuovi posti di lavoro.
La regione ed in particolare il mio Ufficio ha inteso condividere realisticamente la filosofia Rifiuti Zero, promuovendo la raccolta spinta differenziata e il riuso/riciclo dei materiali invece di ricorrere ad altre discariche o agli inceneritori o ad altre soluzioni "magiche".