'Senza acqua Roma muore, riprendiamoci la vita’: scongiurata la chiusura dei rubinetti, nel pomeriggio presidio di cittadini presso la sede di Acea
Si terrà nel pomeriggio di lunedì 31 luglio in piazzale Ostiense il presidio in difesa dell'acqua di Roma come bene comune
31 July, 2017
Scongiurata, per ora, la razionalizzazione della risorsa idrica nella Capitale, intanto cittadini hanno organizzato un presidio per far luce su di una vicenda dagli aspetti poco chiari che da emergenza si sta trasformando in uno scontro tutto politico tra le istituzioni.
"Senza acqua Roma muore, riprendiamoci la vita", è il presidio organizzato davanti alla sede di Acea in piazzale Ostiense dalla Coalizione Civica per Roma per le ore 17,30 di lunedì 31 luglio.. Una mobilitazione cittadina in difesa dell'acqua di Roma come bene comune alla quale parteciperanno cittadini, realtà sociali, culturali, ambientaliste e di movimento della città, forze politiche democratiche come i Comuni del Lago di Bracciano e i Comuni dell'Area Metropolitana di Roma.
A scongiurare la crisi che da oggi (lunedì 31 luglio) avrebbe chiuso a rotazione i rubinetti dei romani è stato il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che in una nota ha fatto sapere: “Abbiamo emesso una nuova ordinanza che conferma il blocco delle captazioni dal 1 settembre e introduce solo la possibilità di una captazione minima di 400 litri al secondo fino al 10 agosto e di 200 litri al secondo dall'11 agosto alla fine del mese. È stato rinnovato alla città metropolitana – ha continuato Zingaretti - l'esigenza di azzerare le captazioni delle piccole derivazioni di competenza della ex Provincia di Roma, oggi Città Metropolitana, e di fornire i dati relativi ai soggetti attualmente autorizzati ad attingere alla risorse idriche del lago di Bracciano, operazione da compiere entro tre giorni”.
La situazione del Lago di Bracciano secondo L'Irsa-Cnr
La situazione critica del Lago di Bracciano non è una novità, infatti prima della paventata emergenza nella Capitale, l’Irsa-Cnr in una nota dello scorso lunedì 24 luglio spiegava quale fossero le reali condizioni del Lago.
L’Irsa-Cnr svolge attività di monitoraggio volontaria da oltre 15 anni sul Lago di Bracciano acquisendo dati quantitativi e qualitativi sulle acque che possono essere utili per valutare i limiti dell’impiego sostenibile.
Le evoluzioni registrate nell’ultimo anno, che trovano puntale riscontro nelle campagne di misure, non lasciano dubbi circa il significativo avanzamento della linea di riva che ha fatto emergere rocce e sabbia. La situazione odierna vede un abbassamento del livello del lago pari a -163cm rispetto allo zero idrometrico. Negli ultimi giorni il livello si è abbassato di circa 10 cm. La ricostruzione del modello digitale della cuvetta lacustre ha consentito di simulare e valutare gli effetti prodotti dalle oscillazioni del livello del lago. É stata valutata un’escursione massima sostenibile dal sistema di -150cm (pari al 13,4% della superficie di fondale adibita ai processi di depurazione). Questo valore doveva rappresentare il limite minimo di equilibrio che l'ecosistema lacustre di Bracciano potesse sostenere. Ad oggi l’abbassamento di -163cm espone a significativi rischi il sistema lacustre che necessità di un’attenta valutazione dello stato di salute, migliorando ulteriormente le conoscenze relative alle debolezze ambientali del lago.
Gli scenari che si configurerebbero, se le condizioni meteo climatiche e gli emungimenti dovessero rimanere inalterati portando il livello del lago a -200cm potrebbero corrispondere ad una perdita di superficie adibita ai processi di autodepurazione pari al 22,5% (in pratica il lago si comporta come un grande ecosistema filtro, con effetto tipico dei lagunaggi e dei sistemi di fitodepurazione a pelo libero, con abbattimento in particolare della sostanza organica e dei nutrienti).
Gli effetti degli abbassamenti idrici nel lago determinano, inoltre, significative ripercussioni anche sulla falda circumlacuale che svolge un’importante funzione di alleggerimento delle criticità legate al potenziale innesco di processi eutrofici, influendo sulla diluizione dei nutrienti, sulla circolazione e movimentazione idrologica, sulla riduzione termica etc.
Il 'caso Bracciano' deve fare scuola a livello nazionale ed internazionale, rivalutando l’importante ruolo della pianificazione e della collaborazione interistituzionale che veda il supporto scientifico strutturato di Enti di Ricerca ed Università, con la consapevolezza che il valore della risorsa acqua con i suoi impieghi antropici ed i numerosi servizi ecosistemi che esprime, deve incoraggiare ad un uso attento e consapevole dell’acqua.
In aggiunta, le sfide che i cambiamenti climatici impongono, devono alimentare un sistema diffuso e multiforme di tutela e razionalizzazione dell’acqua in una visione ecologica che la vede parte attiva di ciascuno dei 94 processi ambientali che regolano la vita del nostro Pianeta.
L’acqua nelle sue varie forme e nei suoi luoghi, merita rispetto e per questo deve essere vista come valore essenziale, non solo culturale ma civile ed economico, in grado di influenzare la qualità dell’ambiente, della vita individuale ed il benessere sociale.