Roma, cresce la raccolta differenziata. Nei primi sei mesi è al 44,2%
Il nuovo piano per la gestione sostenibile dei materiali post consumo comincia a dare i primi risultati. I rifiuti indifferenziati calano del 4% liberando di fatto risorse per raggiungere l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata nel 2021
30 August, 2017
La Capitale continua la sua corsa verso l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata entro il 2021 grazie al ‘Piano per la Gestione Sostenibile dei materiali Post Consumo 2017-2021’ voluto dalla Sindaca e dall’assessora Montanari e messo in pratica dal nuovo Presidente e Ad di Ama Lorenzo Bagnacani. La strada è lunga ma i primi risultati e le risorse messe in campo fanno ben sperare. Secondo quanto riportato in una nota da Ama:
“La raccolta differenziata dei rifiuti a Roma, nel primo semestre 2017, è pari al 44,2%, con un incremento dell’1,7% rispetto al primo semestre del 2016. Nei primi 6 mesi dell’anno (gennaio – giugno), sono stati raccolte e avviate ai centri di trattamento 476.625 tonnellate di materiali non riciclabili.”
Dati che se analizzati e messi a confronto con quelli del 2016 dicono qualcosa in più. Se nei primi sei mesi del 2016 la produzione totale dei rifiuti era pari a 862.391 tonnellate, nello stesso periodo del 2017 si assiste ad un leggero calo dello 0,95% (poco più di 8.200 tonnellate). Un calo modesto che, se analizzato dal punto di vista della produzione di rifiuti differenziati e indifferenziati, assume un valore maggiore.
Infatti la produzione di rifiuti differenziati cresce del 3,04% nel primo semestre 2017, intercettando circa 11.150 tonnellate di rifiuti in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Anche sul fronte della produzione di rifiuti indifferenziati le notizie sono buone. Nei due semestri a confronto c’è un calo del 3,9% pari a circa 19.368 tonnellate passando dalle 495.993 t del primo semestre 2016 alle 476.625 t dello stesso periodo del 2017.
Un dato, quello del calo della produzione di rifiuti indifferenziati e dei rifiuti in generale (o materiali post consumo), che dovrebbe aver fatto risparmiare circa un milione di euro “in termini di costi di smaltimento e costi di raccolta” stando ai numeri diffusi dal comune capitolino a marzo di quest’anno durante la presentazione del nuovo piano.