Torino, da Carrefour sacchetti illegali in pieno centro e così la spesa diventa insostenibile
A cinque anni dalla messa al bando dei sacchetti in plastica monouso in Italia resistono ancora grosse sacche di illegalità come accade in un Carrefour Express a due passi da piazza San Carlo
16 October, 2017
Nonostante la legge vieti la cessione, sia gratuita che a pagamento, di shopper in plastica monouso fin dal lontano marzo 2012, sono in molti i commercianti che continuano ad ignorare quanto previsto dalla legge. Il video è stato realizzato all’interno del Carrefour Express di via Maria Vittoria n°11 lo scorso venerdì 13 ottobre, nel pieno centro di Torino a due passi da Piazza San Carlo.
L’episodio documentato non è un vero e proprio scoop, scene del genere sono molto comuni nei mercati e negli esercizi commerciali di vicinato, ma questa volta sorprende che a infrangere la legge sia un punto vendita della grande distribuzione a marchio Carrefour.
Sicuramente qualcosa non ha funzionato, infatti se si va a leggere sul sito internet dell’azienda quali sono gli impegni ambientali presi da Carrefour nei confronti dei suoi clienti si legge: “i Clienti Carrefour hanno la possibilità di scegliere soluzioni diverse per l’asporto della spesa: sacchetti di carta, borse in cabas riutilizzabili, box in cartone e sacchetti biodegradabili in Mater-Bi®, che possono così essere utilizzati sia per l’asporto della spesa che per la raccolta dei rifiuti organici. Le borse riutilizzabili, in particolare, rappresentano la VERA alternativa sostenibile alle buste in plastica, infatti, con una minima spesa si ha a disposizione un sacchetto molto resistente, riutilizzabile per anni”.
Di questa ampia scelta di soluzioni diverse per l’asporto della spesa nel punto vendita Carrefour Express di via Maria Vittoria non ne abbiamo trovata nessuna, ma solo sacchetti in plastica monouso recanti la dicitura: “Per alimenti. Uso interno. Involucro in plastica UTILIZZABILE per avvolgere, proteggere e confezionare. IDONEO per il conferimento di rifiuti inorganici. NON UTILIZZABILE come sacco per l’asporto merci. SI DECLINA OGNI RESPONSABILITÀ PER L’USO IMPROPRIO DEL PRODOTTO”. Sante parole!
Inoltre va sottolineato che, come evidenziano gli ultimi dati diffusi da Legambiente, il settore degli shopper per la spesa vive in una condizione di illegalità inarrestabile: 60 buste su 100 in circolazione sono assolutamente fuori norma. I numeri sono inquietanti: 40.000 tonnellate di plastica, 160 milioni di euro persi dalla filiera legale, 30 milioni di evasione fiscale e 50 milioni di maggiori costi di smaltimento.