Torino, Vivi Balon e Barattolo sono utili alla società e al riciclo
Mentre c'è chi vorrebbe chiudere i mercatini, pubblichiamo la riflessione di Alessandro Stillo dopo l'omicidio di Maurizio Gugliotta, un frequentatore abituale del Libero Scambio, dove alimentava le sue passioni, collezioni di cartoline e oggetti, come migliaia di altri concittadini. " L'associazione Eco dalle Città collabora con Vivi Balon
17 October, 2017
- ULTIMORA del 18 ottobre. Mentre pubblicavamo questo pezzo giungeva la notizia del divieto di svolgere il mercato Vivi Balon nella giornata di sabato 21 ottobre per ancora imprecisati motivi di ordine pubblico ma Eco dalle Città vuole comunque essere presente -
Domenica 15 ottobre un frequentatore abituale dell'Area di Libero Scambio di Via Carcano a Torino è stato aggredito e ucciso dopo un diverbio apparentemente per futili motivi.
Un fatto drammatico, gravissimo, che ha posto fine alla vita di Maurizio Gugliotta, un operaio della cintura torinese, un frequentatore abituale del Libero Scambio, dove alimentava le sue passioni, collezioni di cartoline e oggetti, come migliaia di altri concittadini.
Tutti noi di ViviBalon siamo sgomenti di fronte ad un delitto del genere, in una attività che, pur in mezzo a molte polemiche, in 17 anni di attività ha visto la partecipazione di decine di migliaia di appassionati e frequentatori dell'area, senza problemi di sorta.
Ragionare sull'accaduto è doveroso, nessuno può rischiare la vita e neppure l'incolumità personale partecipando ad una attività cittadina, i nostri sforzi per garantire a tutti, venditori e pubblico degli appassionati, una partecipazione serena, devono essere ancora più intensi e coordinati con le Forze dell'Ordine, con l'Amministrazione cittadina e con la Polizia Municipale.
Domenica scorsa i nostri addetti sono immediatamente intervenuti, insieme ai Vigili Urbani, disarmando l'aggressore e subito dopo è stato sospeso il mercato: questo purtroppo non ha impedito la tragedia avvenuta.
Siamo anche stupefatti dal tono delle polemiche politiche che coinvolgono il Libero Scambio: è certamente giusto che gli esponenti politici di maggioranza e opposizione riflettano sull'accaduto così come lo stiamo facendo noi, ma tutto il dibattito politico ha il sapore di una discussione in cui si parla d'altro.
Siamo vicini alla famiglia di Maurizio Gugliotta, che ha chiesto che la vicenda non diventi “la bandiera di qualcuno per andare sui giornali a predicare odio e razzismo”. Non possiamo che essere d'accordo con loro e con le loro sagge parole.
In Italia le aree dedicate agli operatori informali, agli hobbisti, sono decine, Porta Portese a Roma e il Balon e il Libero Scambio a Torino sono realtà con decine di anni di storia, ma in tutto il paese si organizzano mercatini finalizzati a offrire una seconda vita alle cose.
Gli operatori che partecipano a queste attività sono migliaia, così come sono decine di migliaia i frequentatori: la crisi di questi anni ha enormemente allargato la fascia di persone, italiani e stranieri, che integrano un reddito magro con poche decine di euro ottenuti vendendo cose trovate nelle nostre cantine, donate da chi non le utilizzava più, abbandonate vicino ai cassonetti.
I Suq delle città italiane, e di decine di città europee, non sono un'invenzione dei media o della politica, sono la realtà di un'economia informale sempre più affollata e di una crisi sempre più dura che svuota le tasche dei cittadini.
ViviBalon in questi anni ha operato con le fasce deboli dei nostri concittadini, italiani, romeni, rom, migranti da tutto il mondo, richiedenti asilo, sta differenziando i rifiuti prodotti dal mercato avviando al riciclo il tessile con Humana (11 tonnellate raccolte nei primi due mesi) e salvando i libri destinati al macero con ViviLibrun, collabora alla riqualificazione dei Campi Rom con la Città di Torino offrendo opportunità di svago, in particolare ai bambini che frequentano l'Area di Libero Scambio con i genitori.
Certo è una goccia nel mare, quello che una piccola Associazione può fare, ma dobbiamo tutti riflettere su quella che è una vera e propria emergenza sociale, in cui opportunità come il Libero Scambio sono solo un piccolo tassello nel destino di decine di migliaia di persone nelle nostre città, in Italia e in Europa.
Alessandro Stillo
VicePresidente ViviBalon