Quaertieri Ricicloni: nelle case popolari di via Mompiani
A Milano, il progetto Periferie si è spostato in zona Corvetto. Qui, nei caseggiati vecchi cent'anni che racchiudono la storia di tante persone e famiglie, la raccolta differenziata si fa. Anche se tante altre cose non vanno per il verso giusto.
24 October, 2017
di Laura Tajoli
Carmen non ha dubbi: "Noi la raccolta differenziata la facciamo, semmai sono gli altri che buttano tutto nel sacco nero". E con "gli altri", questa milanesissima signora di circa Settant'anni intende le famiglie immigrate, le persone arrivate da poco in Italia che da qualche tempo abitano fianco a fianco con tanti "lumbard", di prima, seconda o terza generazione. Siamo andati in un altro storico quartiere di Milano, Corvetto.
La squadra Quartieri Ricicloni che si occupa di portare avanti il Progetto Periferie promosso dal Comune di Milano, con Eco dalle Città e Giacimenti Urbani, ha incontrato gli inquilini delle case popolari di via Mompiani nr. 9. Sono agguerriti, amano il quartiere, adorano le loro abitazioni e sono consci della loro condizione. "Noi poveri spesso ci facciamo la guerra", spiega sconsolato il Signor Giovanni. "Io sono arrivato qui da poco, sono case dignitose, ma avrebbero bisogno di tanti interventi. Non è giusto che siccome non siamo ricchi dobbiamo vivere in condizioni umilianti".
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E la spazzatura? "Qui cerchiamo di fare il nostro dovere, differenziamo plastica, carta, metalli, vetro. Talvolta abbiamo qualche incertezza: il polistirolo, per esempio va insieme alla plastica? E la ceramica?". Spieghiamo che il polistirolo va gettato insieme alla plastica, mentre la ceramica deve essere sistemata nel sacco dell'indifferenziata. Nel frattempo, Ilaria e Laura, le nostre animatrici, hanno steso a terra un lungo foglio di carta, invitando i bambini di ritorno da scuola a fare dei disegni. Presto il gruppo diventa folto. Marilena, nonna super-attiva che tanto fa per promuovere attività solidali nei caseggiati, è qui con il suo nipotino. Il signor Franco, dal canto suo, ci mostra i murales dipinti dai ragazzi che vivono qui qualche anno fa, per abbellire i cortili.
Arriva poi il momento di verificare il contenuto dei sacchi per l'immondizia. Apriamo un bidone destinato alla raccolta della plastica. Va abbastanza bene, ma chiediamo anche agli inquilini di controllare: ecco, vengono individuati un paio di fogli di carta, che i bambini, muniti di guanti, provvedono prontamente a gettare nell'apposito bidone. L'indifferenziato non viene raccolto nei sacchi neri, ma in un unico, grande cassonetto. In realtà ce ne sono due, situati nel centro del cortile. Ecco, il nostro intervento volge al termine. I bambini hanno terminato i loro disegni. Andiamo tutti ad appenderlo in bacheca, proprio sotto un cartello che invita a fare la raccolta differenziata. Che bel pomeriggio! La partecipazione è stata forte. Qui si sente la necessità di agire, di fare qualche cosa di concreto per cambiare, per migliorare, senza stare con le mani in mano.::
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