Antismog: tutto il potere agli uffici meteorologici. Intervento di Paolo Hutter
La soluzione vera allo smog è la rinuncia definitiva ai diesel in Pianura Padana ma attualmente una gestione più efficace dei blocchi dei diesel superiori agli euro 3 sarebbe opportuna
26 October, 2017
di Paolo Hutter
Protocollo padano, un rompicapo. Martedì 24 ottobre: a Torino 100 microgrammi in una delle stazioni di rilevamento ma il provvedimento di emergenza "padano" non è attivo. E' stato revocato con l'arrivo del vento domenica sera. A Milano il blocco è rimasto attivo lunedì e martedì, nonostante vento e aria buona. Adesso (giovedì) è stato appena revocato anche se lo smog è in crescita e secondo le previsioni domani venerdì supererà i limiti. A Torino i limiti sono stati superati già da martedì ma mentre scrivo "non tira aria" di blocco.
Paragonerei il blocco dei diesel a un ombrello non del tutto impermeabile, ma l'unico che abbiamo. Che bisogno c'è di bagnarmi per decine di minuti prima di aprire l'ombrello? E viceversa: che bisogno c'è di tenere aperto l'ombrello per vari minuti dopo che ha smesso di piovere? Credo che i tecnici siano ormai in grado di dirci quanto siano affidabili le previsioni meteo in termini di dispersione degli inquinanti: altamente affidabili.
Il meccanismo "padano" che prevede di attendere quattro giorni (che possono essere anche cinque per via del controllo lunedì e giovedi) per attivare i blocchi e due giorni per sospenderli mi sembra troppo lento e farraginoso. Non sarebbe molto più semplice ed efficace introdurre o revocare o confermare i blocchi ogni giorno? (Ovviamente comunicando la decisione "per domani" entro la fine del pomeriggio di "oggi".) Sembra di introdurre un elemento di nevrosi, ma la nevrosi c'è già. Tanto varrebbe razionalizzarla.