‘Meno auto in centro per stimolare il trasporto pubblico e la mobilità dolce’, ecco perché Torino ha deciso di eliminare i parcheggi sotterranei
Per comprendere il “contesto ambientale” che ha contribuito alla decisione di non realizzare parcheggi pertinenziali, abbiamo chiesto il perché di questa scelta a Federico Mesio e Viviana Ferrero, rispettivamente Presidente della Commissione Ambiente e Presidente della Commissione Pari Opportunità
02 November, 2017
Lo scorso lunedì 30 ottobre il Consiglio Comunale di Torino approvava una delibera con la quale diversi siti della città, messi a bando per la realizzazione di parcheggi pertinenziali, venivano stralciati dal piano.
“La scelta di stralciare i siti dal piano – si legge nel comunicato stampa del Comune - dipende inoltre da criteri legata alla poca appetibilità economica degli interventi, dal contesto ambientale, da potenziali incompatibilità della rete viaria, dall'elevato impatto sociale dei cittadini, dal rischio archeologico del sottosuolo di alcune località individuate”.
Per comprendere meglio il “contesto ambientale” che ha contribuito alla decisione di non realizzare un numero considerevole di parcheggi pertinenziali, abbiamo chiesto il perché di questa scelta a Federico Mesio e Viviana Ferrero, rispettivamente Presidente della Commissione Ambiente e Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Torino
Per Federico Mensio “questa eliminazione dei parcheggi di pertinenza non permette, nei fatti, di arrivare in centro città con l’auto e di conseguenza aiuta e contribuisce alla riduzione della congestione e del traffico verso le zone centrali della città, stimolando l’uso dei mezzi pubblici e va a incidere sull’inquinamento prodotto. Senza dimenticare che in tutto questo si va a salvare tutta l’alberata storica di corso Marconi che sarebbe stata abbattuta per la costruzione del parcheggio”.
“Oggi in realtà – dice Viviana Ferrero - chiudiamo un capitolo in cui si favoriva l’auto a discapito di quella che è l’intermodalità, favorendo l’uso dei mezzi pubblici e incentivando l’uso di quella che è la mobilità dolce. Con questo stralcio vogliamo dare nuovamente grande valore storico e paesaggistico-naturalistico a quelle piazze storiche che sarebbero state compromesse con una pesante infrastrutturazione fatta di rampe e ascensori, che spesso esulano dal contesto della piazza e quindi ridare ai cittadini questi spazi da riutilizzare come bene comune.
Negli anni precedenti si erano formati dei comitati, come quello di ‘Salviamo Corso Marconi’, che - continua Ferrero - hanno raccolto firme, si sono incontrati e proposto petizioni. Noi abbiamo ascoltato i cittadini e le circoscrizioni che davano anche dei pareri contrari, come è il caso della Circoscrizione 8 quella di San Salvario per il parcheggio di corso Marconi.
I parcheggi pertinenziali posso avere un senso solo se inseriti in un quadro più ampio che individua le reali necessità dei cittadini, le zone e i quartieri dove realizzarli, in un percorso condiviso. Ma calati dall’alto è sempre una procedura che noi aboliamo.
Significativo è anche il fatto di non traforare la città per lasciare alle future generazioni spazi vuoti quando la mobilità sarà diversa, quando l’automobile non sarà più il principale mezzo per spostarsi, così da preservare sia gli spazi per le future generazioni che il sottosuolo.”
Su 18 parcheggi pertinenziali inseriti nel bando, per 12 nessuno ha presentato una offerta. Come mai?
“È quello che succede quando le cose sono calate dall’alto- ha concluso Viviana Ferrero - di fatto non c’era l’interesse dei costruttori perché molto probabilmente erano progetti che non servivano ai cittadini.”
Foto via sunsalvario.it