Protocollo di Montreal, dal 1° gennaio 2019 regolati anche gli idrofluorocarburi. Obiettivo ridurne il consumo e la produzione del 35%
In occasione del 30° anniversario un ulteriore nuovo passo avanti nella storia del Protocollo, l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2019 dell’Emendamento firmato lo scorso anno a Kigali al fine di inserire anche gli idrofluorocarburi tra le sostanze regolate dal Protocollo
04 December, 2017
A Montreal si è tenuta, dal 20 al 24 novembre, la 29a Riunione delle Parti (MoP) al Protocollo di Montreal per la protezione della fascia di ozono, durante la quale è stato celebrato il trentesimo anniversario di quello che è stato a suo tempo riconosciuto dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan come “forse ad oggi il Trattato internazionale di maggior successo”.
In occasione del 30° anniversario, le Parti hanno potuto celebrare anche un ulteriore nuovo passo avanti nella storia del Protocollo, con il raggiungimento delle venti ratifiche necessarie da parte degli Stati per permettere l’entrata in vigore dal 1 gennaio 2019 dell’Emendamento firmato lo scorso anno a Kigali, in Ruanda, al fine di inserire anche gli idrofluorocarburi tra le sostanze regolate dal Protocollo.
“Negli ultimi 30 anni, grazie al Protocollo di Montreal abbiamo raggiunto importanti risultati nella protezione dello strato di ozono attraverso una progressiva ed efficace eliminazione delle sostanze che ne stavano causando il suo deterioramento. Il Protocollo di Montreal ha garantito la cooperazione tecnica a livello globale per la salvaguardia dello strato di ozono, con benefici inestimabili per l’ambiente e la salute umana. L’emendamento al Protocollo, adottato l’anno scorso a Kigali, rende oggi possibile compiere un ulteriore passo in direzione dell’eliminazione degli idrofluorocarburi (HFC), potenti gas serra che, pur non impattando sullo strato di ozono, incidono pesantemente sul surriscaldamento globale. Lavorare insieme sulla strada indicata dall’emendamento di Kigali contribuisce dunque anche al raggiungimento degli obiettivi di Parigi” così il Direttore generale Francesco La Camera nel suo intervento alla Plenaria di Alto Livello.
Il Direttore ha poi ricordato che: “l’Italia, assieme agli altri donatori, ha fornito un ulteriore supporto finanziario e tecnico per l’implementazione dell’accordo di Kigali”.
Durante la 29° MoP, è stato infatti concordato un rifinanziamento (replenishment) di 540 milioni di dollari Usa per il prossimo triennio (2018-2020) al Fondo Multilaterale, lo strumento finanziario che dal 1991 ha finanziato oltre 8.000 progetti nei Paesi in Via di Sviluppo al fine di supportare il rafforzamento istituzionale, l’assistenza tecnica e le attività di conversione industriale per l’eliminazione delle sostanze ozono lesive.
Nel prossimo triennio, il Fondo dovrà finanziare le attività previste dal Protocollo di Montreal per raggiungere il target di riduzione del 35% del consumo e della produzione degli idroclorofluorocarburi (HCFC) nei Paesi in Via di Sviluppo rispetto ai livelli del 2009-2010, e per sostenere questi Paesi nell’avvio delle prime attività per la riduzione degli idrofluorocarburi (HFC), come disposto dall’Emendamento di Kigali.
L’Italia contribuirà per i prossimi tre anni al 5,66% del bilancio del Fondo Multilaterale, come previsto dalle scale di contribuzione delle nazioni Unite.
Il Direttore Francesco La Camera ha evidenziato che: “il Ministero dell’Ambiente italiano continuerà a promuovere l’emendamento di Kigali valorizzando le possibili sinergie con le iniziative di cooperazione bilaterale e prendendo in considerazione i bisogni specifici dei diversi contesti regionali”.
Fonte: Ministero dell'Ambiente