Bari, porta a porta San Girolamo Fesca: differenziata al 78%
Petruzzelli: “L’unica nota stonata è quella di non riuscire a monitorare il fenomeno della migrazione dei rifiuti. Stiamo studiando un più efficace posizionamento delle fototrappole e un inasprimento delle sanzioni”
09 January, 2018
A tre settimane dall’avvio del nuovo servizio di raccolta porta a porta nei quartieri Fesca, San Girolamo, San Cataldo e al villaggio Trieste, la risposta dei residenti è in linea con quanto accaduto nelle altre zone della città dove il nuovo servizio è stato introdotto. La percentuale di raccolta differenziata registrata ad oggi, infatti, è del 78,13% con un’impennata della raccolta delle frazioni di plastica e metalli che raggiunge il 12,5% del totale, con 38.000 chilogrammi di rifiuti raccolti. Questo dato rappresenta la cifra di un grande impegno da parte dei cittadini che fanno registrare una raccolta di 6,20 kg per ogni nucleo familiare residente nei quartieri oggetto della rilevazione in queste tre settimane.
Complessivamente
nella zona “start up” del nuovo servizio, che interessa circa
50.000 persone, di cui 17.000 nuclei familiari, al
5 gennaio la raccolta differenziata si attesta all’80,54%
determinando un aumento importante della produzione di rifiuti
differenziati in tutta la città. Nel 2017, anche grazie al
porta a porta, sono stati prodotti 6 milioni di chilogrammi in più
di rifiuti differenziati fino a segnare il valore assoluto di 72
milioni di chilogrammi.
“Questi
dati sono un bell’incoraggiamento per cominciare il nuovo anno
- dichiara l’assessore all’Ambiente Pietro Petruzzelli -
e
ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta. Nei quartieri
dove è partito il nuovo servizio l’impegno dei cittadini è il
successo più importante per la nostra città che per anni ha
tentennato sull’avvio di questo percorso. Presto i benefici del
nuovo servizio appariranno evidenti anche per il resto
della città.
L’unica nota stonata è quella di non riuscire a monitorare il
fenomeno della migrazione dei rifiuti
come vorremmo e, nonostante i passi in avanti fatti sulla
differenziazione dei rifiuti, la frazione dell’indifferenziato
diminuisce solo di tre milioni di chilogrammi, segnale evidente che
la città di Bari ad oggi è costretta a smaltire anche
tanti rifiuti che arrivano dai Comuni limitrofi. Per questa ragione
in queste settimane stiamo studiando un più
efficace posizionamento delle fototrappole e un inasprimento delle
sanzioni,
anche in funzione della residenza di chi commette l'illecito. Stiamo
valutando di far pagare di più ai residenti di altri Comuni che
portano i rifiuti a Bari, perché questi comportamenti determinano
costi di smaltimento più alti a carico dei cittadini baresi”.
Fonte: Comune di Bari