Regno Unito, il 'Piano Verde' di Theresa May si concentra sulla lotta alla plastica
Allargare la tassa da 5 pence a tutti i sacchetti usa e getta, promuovere i prodotti sfusi all’interno dei supermercati, eliminare tutti i rifiuti plastici "non necessari" entro il 2042. Sono alcuni punti del nuovo Piano Verde UK presentato dalla prima ministra britannica Theresa May
12 January, 2018
Allargare la tassa da 5 pence a tutti i sacchetti usa e getta, promuovere i prodotti sfusi all’interno dei supermercati, finanziare maggiormente la ricerca nella filiera dei polimeri, eliminare tutti i rifiuti plastici "non necessari" entro il 2042. Sono alcuni punti del nuovo Piano Verde UK (25 Year Environment Plan), lo strumento di programmazione ambientale presentato dalla prima ministra britannica Theresa May, che si annuncia come un'offensiva senza precedenti nei confronti delle materie plastiche.
Nel suo intervento May ha definito "scioccante" la quantità di plastica che viene prodotta senza alcun bisogno per poi finire in molti casi gettata via per inquinare in particolare i mari e gli oceani. Fra le misure introdotte dal piano c'è l'annunciata imposta di 5 pence sui sacchetti della spesa monouso per tutti i rivenditori del Regno Unito, anche i più piccoli non più solo le grandi catene, l'introduzione nei supermercati di corridoi con prodotti alimentari - in particolare le verdure - liberi da imballaggi di plastica e l'impegno ad aiutare i paesi in via di sviluppo nello smaltimento dei rifiuti.
Prevedibili le critiche da parte della filiera delle materie plastiche, rappresentata dalla British Plastics Federation (BPF), che pur condividendo l’obiettivo di ridurre al minimo lo spreco di plastiche e massimizzarne il riciclo, non ha gradito i toni bellici utilizzati dalla prima ministra. Critiche anche da Greenpeace, che sostiene che nonostante le buone intenzioni, gli interventi proposti siano tardivi rispetto all'emergenza rifiuti.