‘Città per la Circolarità’, siglato dal Ministero dell’Ambiente protocollo d’intesa con i comuni di Milano, Bari e Prato
Il protocollo è finalizzato ad avviare una collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e le Città di Bari, Milano e Prato per sperimentare, testare e promuovere iniziative congiunte “dimostrative” e dal carattere innovativo su temi ad alto impatto ambientale
18 January, 2018
È stato firmato oggi (giovedì 18 gennaio 2018) presso la Sala Stampa “Lucia Grenna” del Ministero dell’Ambiente il Protocollo di Intesa: “ CITTA’ per la CIRCOLARITA’ ”.
A siglare il documento e presentare alla stampa l’iniziativa, il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il sindaco di Prato Matteo Biffoni e l’assessore alla mobilità e all’ambiente del comune di Milano Marco Granelli in rappresentanza del sindaco Sala.
Il protocollo è finalizzato ad avviare una collaborazione tra il Ministero dell’Ambiente e le Città di Bari, Milano e Prato per sperimentare, testare e promuovere iniziative congiunte “dimostrative” e dal carattere innovativo su temi ad alto impatto ambientale quali:
-Design dei prodotti e dei servizi
-Modelli di approvvigionamento di materie prime, di produzione e di distribuzione/ commercializzazione più efficienti
-Estensione della vita utile dei prodotti e modelli di riuso
-Modelli di consumo sostenibili e attività di sharing economy
-Riciclo di risorse dai rifiuti
Attraverso il Protocollo verranno promossi progetti che prevedono la realizzazione di attività concrete e che siano il più possibile trasversali alle tre città.
“L’Economia circolare – ha affermato il ministro Gian Luca Galletti - rappresenta un tassello importante per l’attuazione di strategie per lo sviluppo sostenibile in quanto contribuisce all’uso efficiente delle risorse, sia energetiche che di materie prime. Dal punto di vista economico puntare sull’economia circolare vuol dire stimolare la creatività e l’innovazione del sistema imprenditoriale in funzione della valorizzazione economica del riuso di materia: il materiale non diventa mai rifiuto. Investire in ricerca e sviluppo rappresenta una possibilità concreta per le imprese italiane di ripensare e modificare il proprio modello produttivo. Le città possono essere il motore fondamentale della transizione verso l’economia circolare con importanti ricadute di sviluppo, anche economico, per le e le comunità locali”.
“Uno dei prossimi obiettivi per tante città del sud, che si approcciano con evidente ritardo ai sistemi di raccolta differenziata è sensibilizzare i cittadini alla minore produzione dei rifiuti – ha spiegato il sindaco di Bari Antonio Decaro -. Produrre meno rifiuti o migliorare la qualità dei rifiuti significa risparmiare in ogni senso: si risparmiano i costi di smaltimento e si aprono scenari sulle tante possibili attività legate al ricliclo dei rifiuti che non solo ci aiutano sul fronte ambientale, ma possono a tutti gli effetti essere scintille economiche per le nostre imprese: penso soprattutto alle start up giovani che negli ultimi dieci anni hanno fatto passi da giganti sulla rigenerazione dei rifiuti. Penso all’esperienza che stanno facendo a Torino con l’IP3, uno degli incubatori universitari italiani che più sta lavorando sul settore delle economie circolari. Mi piacerebbe che questo protocollo per esempio si aprisse anche a realtà scientifiche e produttive dei nostri territori perché in settori determinanti come questo, da cui davvero può dipendere una parte importante dell’economia del nostro futuro, ci fosse la più ampia condivisione con tutti quei soggetti che stanno sperimentando già soluzioni importanti”.
“La città di Prato è storicamente legata ai temi della circolarità – ha sottolineato il sindaco di Prato Matteo Biffoni -. Il riuso è stato alla base dello sviluppo del distretto tessile con la creazione della lana cardata, la prima filatura riciclata. Già negli anni Ottanta è stato creato grazie a investimenti pubblico-privati un sistema centralizzato di depurazione delle acque di scarico civili e industriali, sempre più all’avanguardia. Oggi più che mai il tema dell’economia circolare è fondamentale nella crescita del sistema industriale del territorio. Sul fronte dello sviluppo sia economico che urbanistico, la circolarità è la chiave di volta per il futuro delle nostre città: per questo stiamo mettendo in atto interventi di rigenerazione degli spazi urbani, ad esempio restituendo nuova vita a fabbriche da tempo dismesse che andranno a ricoprire funzioni pubbliche, valorizzandone l’architettura e la potenzialità”.
"Milano – ha affermato Marco Granelli, assessore all’ambiente del capoluogo lombardo - è fortemente impegnata nel sistema di raccolta differenziata dei rifiuti, con risultati di eccellenza mondiale, 54% oggi, e obiettivi ambiziosi per i prossimi anni:70% nel 2025 e del 75% al 2030. La firma di questo protocollo è uno stimolo a promuovere gli approcci dell’economia circolare tra i cittadini e le imprese. Tra i molti progetti che prevediamo di realizzare vi è un contatore dei benefici della raccolta differenziata, un progetto pilota di diffusione di bicchieri di plastica riutilizzabili e un quartiere smart e circolare dove realizzare con i residenti iniziative di sharing di elettrodomestici e utensili".
I risultati di ciascuna iniziativa congiunta, attuata in base al protocollo, saranno resi pubblici e condivisi tramite i canali ordinari di comunicazione (eventi, sito web istituzionale, pubblicazioni ecc..), al fine di rendere replicabili ed espandibili le diverse esperienze alle altre città, evidenziandone le caratteristiche peculiari per tipologia di realtà urbana o di modello adottato, la modularità, la trasferibilità e la scalabilità.
Le Città firmatarie sono definite “pilota” in quanto per dimensione, caratterizzazione geografica, tipologia di esperienze accumulate sul tema dell’economia circolare sono tali da rendere maggiormente e più facilmente replicabili ed espandibili le iniziative che saranno attuate.