Il filo rosso che lega Ankara a Bogotà passa per Torino: i libri salvati dalla spazzatura
Nel mondo sono tante le iniziative volte a dare nuova dignità ai libri salvati, alcune volte nascono delle vere e proprie biblioteche come a Ankara e Bogotà. Ma a Torino non sempre queste azioni vengono viste di buon occhio da “quelli che ben pensano”
19 January, 2018
Recupero e riuso non sono gesti scontati altrimenti, e non è una banalità, non vivremmo in un mondo sommerso di rifiuti. Ma per coloro che lavorano nel settore dei rifiuti recuperare e riusare sono gesti che vanno oltre l’attività lavorativa, quasi una sorta di deformazione professionale che obbliga a salvare dalle discariche e dagli inceneritori oggetti ancora buoni.
Nel mondo sono tante le iniziative volte a dare nuova dignità a questi oggetti, ma non sempre vengono viste di buon occhio da “quelli che ben pensano”.
E se questi oggetti fossero dei libri?
Qualche giorno fa la Cnn ha rilanciato la notizia che a Çankaya, una città da quasi un milione di abitanti nel distretto metropolitano di Ankara, i dipendenti dell’azienda che si occupa della gestione rifiuti hanno inaugurato una biblioteca con oltre 6000 libri recuperati dalla spazzatura.
Inizialmente - si legge nell’articolo della Cnn - i libri venivano prestati solo ai dipendenti e le loro famiglie. Ma man mano che passava il tempo la collezione è cresciuta e con lei l'interesse si è diffuso in tutta la comunità, così da aprire ufficialmente al pubblico la biblioteca nel settembre dello scorso anno.
La biblioteca, che raccoglie anche libri in inglese e francese, è ospitata in una ex fabbrica di mattoni presso la sede del dipartimento di igiene della città. "Da una parte c'erano quelli che lasciavano questi libri per strada, mentre altri cercavano li cercavano e così è nata l’idea- dice Aper Tasdelen sindaco di Çankaya - oggi invece gli insegnanti dei villaggi di tutta la Turchia stanno chiedendo libri. La collezione è cresciuta così tanto che la biblioteca ora presta i libri salvati a scuole, programmi educativi e persino alle prigioni”. Il governo della città ha anche assunto un impiegato a tempo pieno ed è stata creata una sala lettura e sono state posizionate delle scacchiere per i visitatori. La biblioteca è particolarmente apprezzata anche dai ciclisti che pedalano nella vicina valle. "Prima – dichiara Serhat Baytemur, un netturbino di 32 anni - desideravo avere una biblioteca in casa mia, ora abbiamo una biblioteca qui”.
José Alberto Gutiérrez "el señor de los libros"
José Alberto Gutiérrez è conosciuto come "el señor de los libros" per le migliaia di bambini amanti del libro che ha aiutato a Bogotá, in Colombia. Il netturbino Gutiérrez prende i libri scartati dai quartieri ricchi e li inserisce in una libreria improvvisata nella sua casa. La collezione conta oltre 20.000 libri ed è destinata principalmente ai bambini poveri suo quartiere perché come dice José Alberto “i libri sono un lusso che i bambini non possono permettersi”.
"Questo dovrebbe essere fatto in tutti i quartieri, in ogni angolo di ogni quartiere, in tutte le città, in tutti i dipartimenti e in tutte le aree rurali", ha detto Gutiérrez all'Associated Press che lo ha intervistato nel 2015. "I libri sono la nostra salvezza e questo è ciò di cui la Colombia ha bisogno”. Gutiérrez ha iniziato a salvare i libri scartati 20 anni fa e racconta che "Il primo libro che ho trovato è stato Anna Karenina di Leo Tolstoy, e quel piccolo libro ha acceso la fiamma e messo in moto un palla che non ha mai smesso di rotolare". I libri ora traboccano ogni stanza della sua casa, e il primo piano della sua casa è ora una biblioteca della comunità chiamata “La fuerza de las palabras”.
Oggi, a distanza di due anni, il primo piano della casa di José Alberto Gutiérrez è diventata una biblioteca tutti gli effetti con tanto di corsi di lettura per i più piccoli. Ma la testardaggine di José Alberto si è spinta oltre e con un furgone gira la Colombia per portare i libri nei luoghi più reconditi e nelle zone indigene, luoghi dove senza il suo intervento i libri non arriverebbero mai. E il tutto senza nessun tipo di sovvenzione da parte dello stato.
A Torino c’è Vivilibron
Non solo in Turchia o in Colombia esistono persone che raccolgono libri dalla spazzatura e li donano alla comunità per avvicinare i più bisognosi alla lettura. Anche a Torino le Sentinelle dei Rifiuti e gli Ecomori (un gruppo di volontari richiedenti asilo) dallo scorso anno, tutti i sabato recuperano e salvano dai rifiuti del Balon e del Mercato del libero scambio, centinaia di libri che altrimenti finirebbero nell’inceneritore della città.
Anche loro hanno allestito una libreria per permettere a tutti di godere di questi libri salvati dalla spazzatura. In un primo momento la libreria era situata all’interno del Maglio ma è stato fatto di tutto per portarla fuori perché non era bella da vedere. Nel periodo delle feste natalizie aveva trovato rifugio nel Presepe allestito nel Maglio grazie ai commercianti che animavano il mercatino di Natale. Ma, passata la festa, la libreria si è ritrovata ancora una volta senza una sede e, per ora in attesa che “quelli che ben pensano” si accorgano dell’alto valore culturale e sociale dell’iniziativa, ha trovato riparo accanto alla sede dell’Associazione Vivibalon al Canale dei Molassi dove tutti i sabato si svolge il Mercato del Libero Scambio.
La libreria frutto del lavoro di raccolta e recupero dei richiedenti asilo e delle Sentinelle è aperta tutti i giorni e chiunque può fruire dei suoi libri. Il momento migliore per visitarla è il sabato pomeriggio dalle ore 15 in poi, dove è possibile trovare i migliori titoli, quelli che vanno a ruba anche nelle librerie dove i libri si pagano!
Se dai diamanti non nasce niente e dal letame nascono i fiori, chissà cosa può nascere dai libri recuperati nella spazzatura?