Bari, salta il ‘no all’inceneritore’ del Consiglio comunale
Durante la seduta monotematica del consiglio comunale per dire no alla costruzione dell’impianto di ossidocombustione chiesta dalle opposizioni, dopo quasi sei ore di dibattito al momento del voto i consiglieri di opposizione abbandonano l’aula
13 February, 2018
La vicenda della costruzione dell’inceneritore di Bari si arricchisce di un nuovo episodio che contribuisce a complicare, sicuramente dal punto di vista politico, tutta la vicenda: in consiglio comunale manca il numero legale per dire “no” all’opera.
Infatti nella giornata di ieri, lunedì 12 febbraio, si è tenuto il Consiglio comunale monotematico che avrebbe dovuto ribadire il “no” alla costruzione dell’inceneritore nella zona industriale della città. Un consiglio autoconvocato da otto consiglieri comunali di minoranza con quattro punti all’ordine del giorno da discutere, di cui ne passa però solo uno: l’istituzione del registro tumori nella città di Bari proposto dalla consigliera Melini. Mentre un secondo, proposto dal consigliere Carrieri, ossia quello che impegnava “il Sindaco a rimuovere e destinare ad altro incarico il Direttore della ripartizione Tutela dell'ambiente” (il Dirigente che aveva dato parere favorevole all’opera) viene definito “irricevibile”.
Per gli altri che avrebbero impegnato il Consiglio comunale a bloccare l’opera non si trova la quadra e il Sindaco Decaro, dopo una pausa, prova a trovare una sintesi con i gruppi consiliari con una quinta proposta che, a detta dello stesso Sindaco, riassume gli altri migliorandone la forma e integrandoli con atti, così da rendere più forte un eventuale ricorso al Tribunale amministrativo regionale.
Niente da fare, le opposizioni vedono nel gesto del Sindaco la volontà politica di appropriarsi dell’iniziativa per bloccare l’inceneritore e quindi decidono di abbandonare l’aula e far mancare il numero legale per la votazione.
Una brutta pagina per la città di Bari e per il suo Consiglio comunale che, per motivi esclusivamente politici, mette da parte gli interessi e le preoccupazioni dei cittadini. Intanto il ricorso al Tar si allontana e l’inceneritore del San Paolo comincia a diventare realtà.