Comune di Torino: progetti e sperimentazioni per portare il porta a porta in tutta la città entro il 2023
L’accordo quadro stipulato dalla Città di Torino con il Gruppo Iren prevede un potenziamento della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta con l’obiettivo di estenderla a tutta la città e raggiungere in questo modo il 65% di differenziata
23 April, 2018
di Albana Muco
Allo stato attuale, la raccolta porta a porta serve circa 480mila cittadini
residenti a Torino e le progressive estensioni del servizio arriveranno alla
copertura entro il 2023 dei quasi 900mila residenti della città.
Il percorso è entrato già nella sua fase attuativa con l’attivazione, partita da
alcune settimane, della raccolta porta a porta nel quartiere San Salvario, a
seguire interesserà anche Santa Rita e Vanchiglietta-Borgo Rossini; al
completamento di queste tre aree sarà avviato un piano per la progressiva
applicazione del porta a porta in tutti i restanti quartieri. Nel caso sussistano
vincoli territoriali che ne ostacolano l’applicazione (come ad esempio nel caso
del centro storico), verranno applicati eventuali diversi metodi di raccolta che
possano garantire analoghi risultati.
La stessa attivazione del cosiddetto Quadrilatero della Movida di San Salvario,
in corso d’opera, prevede, in funzione della particolare conformazione del
territorio, delle peculiarità delle utenze commerciali presenti e degli orari di
massima frequentazione dell’area, l’attivazione di nuove ecostazioni stradali, la
sostituzione di piccoli cassonetti con contenitori di maggiore volumetria e
l’attivazione di un nuovo servizio di raccolta cartone (Cartamovida), studiato
appositamente per l’area interessata dalla movida notturna.
In altri quartieri cittadini dove impedimenti logistici o mancanza di spazi interni
idonei dove posizionare le attrezzature generano difficoltà nell’applicare il
modello di raccolta porta a porta, verranno sperimentate ecoisole smart
dedicate con controllo degli accessi.
Si tratta quindi di una nuova spinta propulsiva per riportare la Città di Torino,
dopo una sostanziale riduzione della spinta positiva verso una più intensa
diffusione del “pap”, nel novero delle città europee più sensibili e amiche
dell’ambiente.