Rifiuti di Roma, Montanari: 'Avanti senza discarica, ad ottobre si sblocca la nuova impiantistica'
L'assessora all'Ambiente di Roma: "Continuiamo a lavorare per le fabbriche dei materiali quale soluzione per raggiungere gli obiettivi al 2021: estensione del porta a porta in tutti i municipi, il 70% di differenziata e la diminuzione della la spazzatura complessiva di Roma di 200mila tonnellate"
12 July, 2018
Assessora conferma che l'ipotesi di una discarica è esclusa?
Per la discarica a Roma non ci sono siti disponibili. E poi la città ha già dato su questo fronte, per cui continuiamo a lavorare per le fabbriche dei materiali quale soluzione per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissi al 2021, che sono l'estensione del nuovo modello di raccolta porta a porta in tutti i municipi, il 70% di differenziata e la diminuzione della la spazzatura complessiva di Roma di 200mila tonnellate.
Un impianto di recupero di materia dal rifiuto residuo (RUR), detto volgarmente Fabbrica dei Materiali, costituisce il mezzo migliore per evitare di ricorrere a discariche, gassificatori e inceneritori. Come ci spiegava qualche anno fa Enzo Favoino proprio a proposito di Roma e del Lazio, questo impianto è costituito da due sezioni parallele di trattamento: in una viene lavorata la frazione residua (sottovaglio) che contiene ancora componenti fermentescibili. Questa viene resa “inerte” attraverso un processo di “stabilizzazione” (del tutto analogo al compostaggio) in modo da minimizzarne gli impatti relativi alla collocazione a discarica. Nell’altra sezione (che tratta il sopravvallo) viene fatto invece il recupero dei materiali, attraverso una combinazione di varie separazioni sequenziali (ad esempio separatori balistici, magnetici, lettori ottici) analogamente a quanto avviene nelle piattaforme di selezione dei materiali da raccolta differenziata.
A proposito delle fabbriche dei materiali, lei ha detto che per i primi impianti state per depositare gli atti in giunta. Che tempi ci sono?
Guardi si tratta del piano industriale di Ama che è pronto ed è già stato discusso con la commissione ambiente. Lo presenteremo prima alla sindaca e poi alla maggiornza e poi si potrà partire. Io credo che ottobre al'incirca sarà il mese decisivo.
Da quali impianti si partirà?
In sostanza faremo così. Abbiamo i due impianti per l'organico che sono già stati depositati in Regione e sono in attesa di VIA. Contemporanemante Ama sta lavorando al piano industriale suddetto che partirà dall'intercettazione di frazioni importanti come ingombranti, materassi, raee e altri, che possono creare un mercato interessante. Stiamo cercando di dedicarci a tutte le filiere.
Per quanto riguarda i due impianti di tmb, Salario e Rocca Cencia, quale sarà il loro futuro?
Sempre secondo il piano Ama l'obiettivo è quello di renderli più efficienti e trasformarne almeno uno dei due in fabbrica di materiali e sarà Rocca Cencia quasi sicuramente, mentre per il Salario è prevista la chiusura delle attività nel 2019. Ma anche a questo proposito io ribadisco che il nostro obiettivo fondmentale è quello del 2021. Gli obiettivi intermedi sono più obiettivi da cronoprogramma, quello su cui dobbiamo misurarci è l'obiettivo ultimo e fino ad ora devo dire che Ama è in linea con la tabella di marcia.
A proposito del decentramento dell'azienda, può spiegare meglio in cosa consisterà?
Si tratta proprio di un nuovo modello gestionale, che è stato già testato, e che consiste nel collocare una struttura di Ama in ogni municipio, che effettuerà tutte le attività di gestione della raccolta rifiuti e dello spazzamento stradale relative a quel territorio in maniera più controllata. Questo consentirà anche ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni facendo riferimento unicamente alla struttura del loro municipio.