Ondate di calore, in Italia in dieci anni 24.000 morti in 23 città. I dati di Legambiente
"I grandi centri urbani - osserva l'associazione - sono l'ambito più a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ed è per questo che è fondamentale portare avanti e definire politiche di adattamento al clima. Servono nuove politiche e risorse per l'adattamento a un clima che cambia"
02 August, 2018
Tra il 2005 e il 2016 in 23 città italiane le ondate di calore hanno causato 23.880 morti e soltanto a Roma, dal 2000, sono circa 7.700 le morti attribuibili alle ondate di calore". E' il dato che emerge dall'analisi condotta dal Dipartimento di Epidemiologia del Sistema sanitario della Regione Lazio e presentata da Legambiente, che ha promosso un Osservatorio sugli effetti dei cambiamenti climatici nelle città italiane (cittaclima.it). "I grandi centri urbani - osserva Legambiente - sono l'ambito più a rischio per le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ed è per questo che è fondamentale portare avanti e definire politiche di adattamento al clima. Servono nuove politiche e risorse per l'adattamento a un clima che cambia".
"Le ondate di calore - spiega l'associazione - possono avere effetti nocivi per la salute, soprattutto per gli anziani e gli ammalati, quando le temperature diurne superano i 35 gradi e quelle notturne non scendono sotto i 25. Nelle aree urbane il caldo oltretutto aumenta per l'effetto di asfalto, auto e sistemi di condizionamento e può arrivare ad aumentare la temperatura anche di 4-5 gradi".
Il caldo e l'afa hanno raggiunto l'apice e a partire da domani le temperature resteranno elevate ma in generale risulteranno nella norma o di pochi gradi al di sopra dei valori medi di questo periodo, statisticamente il più caldo dell'anno. Lo affermano i meteorologi del Centro Epson Meteo secondo cui in generale avremo temperature per lo più tra 30 e 35 gradi, e difficilmente si toccheranno nuovamente punte di 37-38 gradi. Il ridimensionamento del caldo e dell'afa su livelli più normali, spiegano gli esperti, è legato a un indebolimento dell'alta pressione africana sul Mediterraneo Centrale che porterà tra oggi e domani ad un generale aumento dell'instabilità e quindi del rischio di temporali. I meteorologi avvertono di fare "attenzione perché localmente i fenomeni saranno violenti, accompagnati da grandine e forti raffiche di vento. Nel fine settimana, l'instabilità tenderà ad attenuarsi al Nord e domenica anche al Centro, mentre le Isole e l'estremo Sud dovranno fare i conti con la presenza di un vortice instabile che favorirà lo sviluppo di locali rovesci o temporali"
"Se vogliamo ridurre i pericoli per le persone e prevenire anche le ondate di calore - dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente - servono nuove politiche per le città, risorse e un coordinamento nazionale per aiutare i sindaci di fronte a fenomeni di una portata senza precedenti. Al governo chiediamo di approvare quanto prima il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici e di mettere al centro gli interventi che riguardano le città".