Rifiuti di Roma, sindaco di Colleferro: 'La Raggi si costruisca i suoi inceneritori in Campidoglio, qui nessun revamping'
Così il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, in merito all'articolo pubblicato questa mattina dal Messaggero in cui viene detto che l'Ama vuole riattivare l’inceneritore di Colleferro per bruciare parte dei rifiuti di Roma, la cui gestione com'è noto è un problema ormai cronico
07 August, 2018
“Prima che i soliti quattro inizino a intorbidire le acque vorrei specificare a tutti che l'articolo del Messaggero di questa mattina sugli inceneritori è chiaramente da rispedire al mittente. Ama, e quindi Roma, e quindi Raggi non potrà e non dovrà neanche pensare di mettere bocca sugli inceneritori di Colleferro. Si costruisca i suoi in Campidoglio se nutre questa grande necessità di incenerimento. Nella nostra città sia la comunità che il sindaco che la rappresenta non permetteranno nessuna ripresa dei forni giù allo Scalo”.
Così
il sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, in merito all'articolo pubblicato questa mattina dal quotidiano
romano Il Messaggero in cui viene detto che l'Ama
vuole riattivare l’inceneritore
di Colleferro per
bruciare parte dei rifiuti di Roma, la cui gestione com'è noto è un
problema ormai cronico. Lorenzo Bagnacani,
presidente dell'azienda rifiuti capitolina, ha
infatti scritto una lettera a Ep Sistemi chiedendo di fare partire i
lavori per rimettere in funzione l’inceneritore; i rappresentanti
di Ama hanno poi ribadito questa posizione in assemblea.
Una
mossa che smentisce di fatto quanto dichiarato fino ad oggi dalla
giunta Raggi - che ha scelto Bagnacani come presidente “strappandolo”
all'Amiat di Torino - e cioè che il ciclo dei rifiuti di Roma
sarebbe stato chiuso senza discariche né inceneritori, ma solo con
la massimizzazione della raccolta differenziata e la costruzione di
impianti
di recupero di materia dal rifiuto residuo, detti volgarmente
Fabbriche dei Materiali.
I
detrattori dell'amministrazione romana dicono in realtà che Raggi e i suoi collaboratori non sono contrari agli impianti di smaltimento dei rifiuti,
ma semplicemente non li vogliono nel proprio territorio. Attualmente Ama
continua a portare quasi centomila di tonnellate all'anno di rifiuti
della Capitale negli inceneritori in giro per l’Italia (nel Lazio
usa quello di San
Vittore in
provincia di Frosinone)
e non ha soluzioni pronte “in casa” per completare il ciclo. Ecco
quindi che l'inceneritore di Colleferro sarebbe una soluzione
accettabile.
Il Messaggero ricorda che nell’inceneritore di Colleferro ci sono due linee: una è di proprietà di Lazio Ambiente (società in crisi e di proprietà della Regione Lazio), una è di Ep Sistemi (al 60 per cento di Lazio Ambiente, al 40 di Ama). Nei mesi scorsi c’è stata la ricapitalizzazione di Ep Sistemi a cui anche l’Ama ha contributo con oltre 2 milioni di euro. Ma la Regione non ha dato l’autorizzazione al revamping dell’inceneritore, per cui tra l'altro servirebbero altri 50 milioni di euro.