Nuovo consorzio per la gestione delle bottiglie in PET: intervista a Coripet
In che modo Coripet si andrà ad inserire all’interno dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio? Intervista di Eco dalle Città al direttore, Giovanni Albetti, e al presidente, Corrado Dentis
17 October, 2018
In che modo Coripet si andrà ad inserire all’interno dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio? Albetti: Siamo stati riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente il 24 aprile scorso. Il consorzio è costituito al 50% da produttori di acque minerali e beverage (San Pellegrino Waters Nestlè, Ferrarelle, Acqua Lete, Acque Minerali d’Italia, Drink Cup, Maniva) e al 50% da riciclatori (Aliplast SpA, Dentis Recycling Italy e Valplastic Srl). I nostri produttori rappresentano circa il 30% del mercato delle acque minerali in Italia. Coripet è stato autorizzato per operare, sulla base della responsabilità estesa del produttore, su due flussi di rifiuti. Il primo è la raccolta differenziata urbana. In questo caso, andiamo a riprendere la nostra quota di imballaggi, stringendo convenzioni con i Comuni, gli impianti di selezione e i riciclatori. Ora siamo in fase di stipula degli accordi con i diversi soggetti. Il secondo flusso deriva dagli eco-compattatori. Utilizzando parte del “Contributo al riciclo Coripet” versato dai produttori degli imballaggi in PET per liquidi alimentari (che smetteranno di pagare il CAC e verseranno il contributo al nostro consorzio), creeremo una vera e propria filiera industriale. Acquisteremo gli eco-compattatori e andremo a gestire tutta la parte logistica per avviare direttamente al riciclo il materiale. Ci sarà una forma di eco-bonus per il conferimento presso gli eco-compattatori? Come peseranno i due flussi (raccolta urbana ed eco-compattatori)? Dentis: Il progetto prevede che nei prossimi 5 anni verranno installati 2.700 eco-compattatori. Chiaramente sarà un percorso graduale, quindi inevitabilmente i flussi, nella fase iniziale, arriveranno principalmente dalla raccolta differenziata urbana. Il quantitativo annuo che si presume andremo a raccogliere, da qui a 5 anni, con gli eco-compattatori sarà all’incirca di 40 mila tonnellate oltre le 70 mila tonnellate di bottiglie provenienti dalla raccolta differenziata, quantità corrispondente all’attuale nostra quota di mercato. Quali sarebbero secondo Voi i vantaggi derivanti dal sistema Coripet? Albetti: Coripet rappresenta l’apertura al mercato. Attualmente la gestione degli imballaggi urbani primari è svolta solamente da Conai. Con il nostro riconoscimento creiamo un’alternativa a quello che prima era un monopolio di fatto; fin dal decreto Ronchi il legislatore aveva previsto un mercato aperto, tant’è che fin da allora esisteva la possibilità, per chi immetteva sul mercato un prodotto imballato, di occuparsi direttamente – da solo o in forma associata – del fine vita dell’imballaggio stesso. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) vede con grande favore il nostro ingresso, perché si va ad aprire il mercato e questo porterà vantaggi economici per i Comuni, maggiore efficienza del sistema e, dal punto di vista ambientale, un maggior recupero di imballaggi in plastica. Ci può spiegare meglio quali saranno i benefici ambientali? Dentis: Attualmente una bottiglia su due finisce nell’indifferenziato e non viene avviata a riciclo di materia. Il progetto di Coripet prevede di andare ad intercettare fino all’80% degli imballaggi immessi sul mercato dai nostri consorziati. In che modo? Agendo sui due fronti (raccolta differenziata ed eco-compattatori), prevediamo di raccogliere almeno l’80% delle bottiglie in PET post-consumo per avviarle tutte a recupero di materia. In particolare, il flusso che arriverà dagli eco-compattatori servirà per fare l’R-PET, idoneo al diretto contatto alimentare (cosa che dalla classica raccolta urbana non si può fare perché viene richiesta una tracciabilità del flusso). Quali sarebbero invece i vantaggi economici? Perché i Comuni dovrebbero scegliere Coripet per la gestione delle bottiglie in PET?
Albetti: Sì. Stiamo già stringendo intese con le grandi catene della GDO. Laddove saranno installati gli eco-compattatori, procederemo tramite incentivo che sarà concordato con la grande distribuzione. In questo modo sarà reso “appetibile” il gesto di riportare la bottiglia usata e si induce a vedere una bottiglia come un oggetto che ha un valore e che non è solo un problema.