Salvini: un inceneritore per provincia in Campania. Legambiente: 'Più che il Governo del cambiamento sembra l'esecutivo Berlusconi dei primi anni 2000'
Legambiente: "Dopo il condono ora gli inceneritori: più che il Governo del cambiamento sembra l'esecutivo Berlusconi dei primi anni 2000. La Campania sui rifiuti non ha bisogno di questa commedia, di annunci anacronistici, antieconomici ma di scelte chiare, efficaci ed innovative"
14 November, 2018
"Dopo il condono edilizio ora è il turno della proposta di realizzare un inceneritore per provincia: più che il Governo del cambiamento sembra l'esecutivo Berlusconi dei primi anni 2000. Dopo 15 anni sentiamo infatti gli stessi proclami e le stesse ricette inaccettabili sulle politiche ambientali. Ma soprattutto ancora una volta assistiamo alle prese di posizioni di due Vicepremier in contraddizione tra loro, che controbattono sui social e sulla stampa. La Campania sui rifiuti non ha bisogno di questa commedia, di annunci anacronistici, antieconomici e ad effetto in perfetto stile Cetto La Qualunque ma di scelte chiare, efficaci ed innovative: servono nuovi impianti di compostaggio e digestione anaerobica con produzione di biometano; strategie concrete su prevenzione, riuso e riduzione dei rifiuti; sistemi di tariffazione puntuale per premiare economicamente le utenze più virtuose; azioni efficaci per incrementare la quantità e la qualità della raccolta differenziata per ridurre i materiali da smaltire a vantaggio dello sviluppo dell’economia circolare campana e nel resto del Paese”, così Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente commentano l’ultima dichiarazione sugli inceneritori da parte del Vicepremier Matteo Salvini che in visita a Napoli ha affermato: "Occorre il coraggio di dire che serve un termovalorizzatore per ogni provincia perché se produci rifiuti li devi smaltire. A metà gennaio va in manutenzione l'unico termovalorizzatore della regione è in pratica una emergenza annunciata. C'è veramente una incapacità folle dall'emergenza del 2008 siamo tornati indietro, ma nessun miglioramento". A Salvini ha replicato anche l'altro vicepremier, Luigi Di Maio, che su Facebook scrive: "Quando si viene in Campania e si parla di terra dei fuochi si dovrebbero tener presenti la storia e le difficoltà di questo popolo. La terra dei fuochi è un disastro legato ai rifiuti industriali (provenienti da tutta Italia) non a quelli domestici. Quindi gli inceneritori non c’entrano una beneamata ceppa e tra l’altro non sono nel contratto di Governo".
Sul tema è intervenuto anche il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, che sempre su Facebook scrive: "Quello che ho sempre detto, e quello per cui stiamo lavorando dal primo giorno, non cambia. L'incenerimento è il fallimento del ciclo integrato dei rifiuti. Ed è anche scritto nel contratto di governo. Stiamo lavorando senza sosta per portare l’Italia, e non solo la Terra dei Fuochi, fuori dall’ormai cronico ritardo nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.Stiamo completamente ribaltando il paradigma economico, come anche prescritto nel contratto di governo. Stiamo puntando ad una politica sulla riduzione del rifiuto alla radice. La campagna plastic free o la normativa end-of-waste, non costituiscono atti simbolici o di facciata, ma sono delle azioni concrete. Sono il futuro".
"Noi - aggiunge il ministro - dobbiamo produrre meno rifiuti e quello che produciamo va riciclato o riusato. Basta con l'incenerimento. È per questo che abbiamo creato una competenza apposita sull’economia circolare, è per questo che stiamo scrivendo le norme per regolamentare l’end of waste. È per questo che vogliamo anticipare la direttiva europea sullo stop alla plastica usa e getta. Non possiamo permetterci di bruciare risorse economiche, e anche posti di lavoro, creando danni ambientali e alla salute. Come tantissimi imprenditori del settore hanno sottolineato, questa gestione virtuosa dei rifiuti è il futuro. Chi non è in sintonia con queste direttrici vive nel passato. Un passato che ha mostrato tuttti i suoi limiti. Quando arriva l’inceneritore, o termovalorizzatore, il ciclo integrato dei rifiuti è fallito".
Ultimo aggiornamento del 15 novembre 2018 ore 18:37