Economia circolare e lavoro: il riuso crea occupazione ed ha un importante impatto ambientale
Il Tavolo del Riuso del Piemonte il 21 e 22 novembre ha dato vita a “La 24 Ore del Riuso”. L’obiettivo era di evidenziare il valore economico e sociale e le possibilità di sviluppo del riuso in Piemonte e in Italia nell’ambito dell’economia circolare
06 December, 2018
Il Tavolo del Riuso del Piemonte il 21 e 22 novembre ha dato vita a “La 24 Ore del Riuso”. L’obiettivo era di evidenziare il valore economico e sociale e le possibilità di sviluppo del riuso in Piemonte e in Italia nell’ambito dell’economia circolare. Il successo della manifestazione è riscontrabile nel numero di partecipanti oltre 250 persone e dalla capacità di rappresentare la varietà dei protagonisti delle pratiche di Riuso. I protagonisti del riuso Le esperienze e le analisi presentate negli “Stati Generali del Riuso” organizzati insieme a Rete ONU, giornata di dibattito che si è svolta presso il Collegio Carlo Alberto il 22 novembre, dimostrano che il riuso è un settore che crea opportunità di lavoro e di reinserimento sociale attraverso organizzazioni e prodotti molto diversificati che compongono nel loro insieme una vera e propria filiera del post-consumo. La cooperazione sociale, impegnata in attività di riutilizzo, impiega nel solo Piemonte diverse centinaia di addetti con lo scopo principale di costituire occasioni di lavoro e di inclusione sociale per soggetti altrimenti in difficoltà. Ha la specificità di abbinare attività di recupero e rivendita di beni scartati alla riparazione ed alla produzione di nuovi oggetti derivati dal riassemblaggio del materiale recuperato. Il Tavolo del Riuso dedicherà il prossimo anno a realizzare una ricerca con l’obiettivo di favorire l’ulteriore sviluppo delle imprese cooperative. Appuntamento a novembre 2019 per i risultati. I raccoglitori semplicisticamente definiti informali stanno cercando, ed in certi casi hanno realizzato, sistemi e modalità adeguate di organizzazione e riconoscibilità che rispondano al giusto livello di dignità e di interlocuzione sociale. Contribuiscono a rimettere in circolazione centinaia di tonnellate di beni altrimenti destinati alle discariche e costruiscono così anche occasioni di lavoro che favoriscono percorsi di integrazione e di emersione dalla povertà. L’esperienza del mercato di Libero Scambio di Torino nel frattempo è diventata un modello per la Città di Palermo dove, al mercato di Ballarò, operano un migliaio di operatori informali, ribadiscono l’obiettivo di dare un’organizzazione al fenomeno e inserirlo in un percorso di legalità. I negozi dell’usato hanno messo in evidenza come i clienti del riuso non siano più semplicemente le persone con basso potere d’acquisto, ma come la clientela sia sempre più varia e attenta ad affermare, anche con gli acquisti, un peculiare stile di vita. La proposta di legge sul riordino del settore Nel corso della 24 Ore del Riuso è stato anche fatto il punto dei lavori in Parlamento sul PdL 1065, legge di riordino del settore che è stata incardinata in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. L’obiettivo della legge è innanzitutto quello di riconoscere la valenza ambientale e occupazionale del settore e di consentire agli operatori di agire in piena legittimità e legalità. Ricordiamo che al momento mancano anche i codici Ateco che consentono di operare nel settore del commercio di beni usati con pieno riconoscimento legale. Dai vantaggi ambientali a quelli occupazionali Le pratiche organizzate di riuso rappresentano un vantaggio ambientale enorme che sottrae dallo smaltimento almeno mezzo milione di tonnellate di materiali ogni anno. Le ricerche presentate hanno messo in evidenza che almeno altre 600.000 tonnellate di materiali potrebbero essere riutilizzati se venisse praticata la preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani. Dal punto di vista economico, il mondo del riuso coinvolge almeno 50.000 attività, 80.000 persone impiegate e un volume di scambi che cresce di anno in anno (dati Rapporto Nazionale sul Riutilizzo 2018). Il riuso, occasione culturale e conviviale Infine, la serata del 21 novembre ha proposto aspetti quotidiani ma spesso sottovalutati del riuso, come quello legato all'abbigliamento, al fashion, che spesso rinominato come vintage diffonde abitudini culturali e di costume. Insieme a questo anche il recupero dei generi alimentari, offerti nei rinfreschi dei due giorni e provenienti dalla raccolta realizzata quotidianamente al mercato di Porta Palazzo, ha sottolineato gli aspetti etici e contemporaneamente operativi di molti aspetti del settore. Ancor più significativo che la serata del 21 si sia svolta in un centro di riuso storico della città. Ringraziamo tutti i partecipanti per l’interesse ed il contributo apportato, abbiamo intenzione di non disperdere il patrimonio che rappresenta l’incontro tra gli attori della filiera e la capacità di comunicare sempre meglio il loro ruolo rilevante all’interno dei fenomeni sociali ed economici del nostro paese. Ringraziamo Rete O.N.U. che ha condiviso i propri Stati Generali durante “La 24 ore del Riuso” contribuendo in maniera determinante alla realizzazione dell’evento ed alla sua buona riuscita. Ringraziamo Compagnia di S.Paolo per il sostegno alla realizzazione dell’evento e all’attività del Tavolo del Riuso.