Inceneritore Firenze, spunta una nuova richiesta di autorizzazione per l’impianto bloccato dal Consiglio di Stato
La Q-Thermo tira dritto e chiede una nuova autorizzazione alla costruzione dell’impianto, intanto il fronte degli oppositori chiede a Enrico Rossi di cancellare definitivamente l’opera dal piano regionale per la gestione dei rifiuti
02 January, 2019
Q-Thermo
chiede una nuova autorizzazione tentando di aggirare la
sentenza del Consiglio di Stato. I gruppi consiliari 'Firenze
riparte a sinistra', 'Sì-Toscana a Sinistra', 'Sinistra Italiana
Sesto' e 'Per Sesto' danno l’allarme e invitano a non
abbassare la guardia finché il Piano regionale rifiuti non avrà
ufficialmente stralciato l’inceneritore di Case Passerini.
“I
fautori dell'inceneritore di Case Passerini hanno deciso di fare un
'regalo' alla cittadinanza, che da anni si batte contro la sua
realizzazione. Q-Thermo, pochi giorni prima della pausa natalizia, ha
protocollato un’istanza per l'esame di una nuova autorizzazione a
costruire l'inceneritore. L’intento
è aggirare la sentenza del Consiglio di Stato e accelerare i tempi
chiedendo intanto le autorizzazioni per gli espropri e il via libera
per realizzare le opere che non prevedono le mitigazioni”,
affermano i Capogruppo di Firenze riparte a sinistra, Tommaso
Grassi
e di Sì - Toscana a Sinistra, Tommaso
Fattori,
insieme a quelli del Consiglio Comunale di Sesto Fiorentino Jacopo
Madau
di Sinistra Italiana e Andrea
Guarducci
di 'Per Sesto', e delle Consigliere comunali Donella
Verdi
e Adriana
Alberici
e del Consigliere regionale, Paolo
Sarti.
“Cosa
intendono fare è chiaro: forzare per l'ennesima volta le procedure,
chiedendo un’autorizzazione parziale in attesa di modificare altri
atti o di ottenere una sentenza più favorevole, per poi avere il via
libera anche sulla restante parte del progetto, quella che necessita
delle compensazioni e delle mitigazioni ambientali. Vorrebbero
trasformare una sonora bocciatura dell’impianto e della politica
sui rifiuti degli ultimi 15 anni in un lasciapassare per costruire
l’inceneritore. Credevamo che Case Passerini fosse un capitolo
ormai archiviato e che il nuovo orientamento della Regione e del suo
Presidente fosse un altro, ma la richiesta della società Q-Thermo
alla Regione segnala che non dobbiamo abbassare la guardia finché il
Piano regionale rifiuti non avrà ufficialmente stralciato
l’inceneritore di Case Passerini, come abbiamo chiesto più volte.
Insomma, la nostra battaglia deve continuare nelle sedi
istituzionali, nelle piazze e purtroppo anche nei Tribunali”.
“Oltre
al rinnovo dell'autorizzazione, nell’istanza si chiede anche di
dichiarare la pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza dei
lavori e delle opere, e l'apposizione del vincolo per l'esproprio.
Q-Termo tenta dunque di iniziare subito i lavori e di mettersi così
al riparo da successivi stop, che a quel punto dovrebbero intervenire
su un'opera già avviata. Sono talmente preoccupati dall'annullamento
delle autorizzazioni che tentano il tutto per tutto. Si legge poi
nella lettera di Q-Thermo che l'opera potrà beneficiare dei famosi
finanziamenti pubblici adesso abrogati, e potrà essere inserita tra
le infrastrutture autorizzate e non in esercizio di cui il Governo
Renzi, nel 2014, aveva dichiarato la strategicità, in quanto
rispondenti all'interesse nazionale”.
“L’intento
dei privati e della società Q-Thermo è assai evidente, un po' meno
limpido è quello di Alia, azionista di maggioranza della società
che dovrebbe costruire l'inceneritore. Assai ambigua la posizione
della Regione, dove tutto tace e dove il Presidente Rossi non ha
proferito verbo, dopo il ricevimento dell’istanza di Q-Thermo. Noi,
invece, le idee le abbiamo chiare: vogliamo che l'inceneritore di
Case Passerini sia cancellato dagli strumenti di pianificazione e che
sia
approvato quanto prima un nuovo piano regionale che punti su economia
circolare e rifiuti zero, stanziando fondi adeguati per la raccolta
differenziata e il porta a porta, sostenendo tecnologie innovative e
non inquinanti e incentivando una vera filiera del riuso e del
riciclaggio”.
Intanto le prime reazioni arrivano dalle “Mamme No Inceneritore”, da sempre in prima fila per contrastare la realizzazione dell’opera, che su Facebook in un lungo post commentano notizia.
Il Comune di FIRENZE vuole l'INCENERITORE in regalo dalla REGIONE… ma senza ALBERI!!!
Il
Comune di Firenze, tramite Qthermo, cerca di aggirare le leggi, le
regole e le sentenze pur di spingere la Regione a dare il via alla
costruzione dell'inceneritore di Firenze!!!
Zitti zitti, alla
chetichella, i signori della società Qthermo, detenuta a maggioranza
da Alia (e quindi principalmente dal Comune di Firenze), provano
sotto Natale a chiedere un regalo alla Regione Toscana.
Abbiamo appreso che il 21 Novembre Qthermo ha infatti richiesto alla Regione Toscana di rinnovare l'Autorizzazione Unica a costruire l’inceneritore di Firenze (annullata dalle sentenza dal TAR e dal Consiglio di Stato), tralasciando la questione dei Boschi della Piana.
Avete letto bene, Qthermo ha chiesto alla Regione Toscana di rinnovare l'Autorizzazione Unica "solo nella parte in cui non ha previsto alcuna prescrizione in ordine alla realizzazione delle opere di mitigazione". Nella stessa richiesta Qthermo afferma anche che "non intende prestare acquiescenza alla decisione del Consiglio di Stato n. 3109/2018".
In poche parole Qthermo chiede alla Regione di non tenere di conto della sentenza del Consiglio di Stato, che ha annullato l'Autorizzazione Unica, e spinge per il rinnovo della stessa escludendo proprio la parte "incriminata" che, a detta loro, sarebbe in qualche modo compresa nel Master Plan dell'Aeroporto di Firenze.
Chiedono quindi il regalo senza doverlo mettere sotto l’albero, o meglio sotto gli alberi: quelli che non sono mai stati piantati e che dovevano servire, secondo le prescrizioni della stessa autorizzazione, a mitigare gli effetti dell'inquinamento prodotto dall'inceneritore e in generale a ripulire l’aria inquinata dell’area metropolitana. Eh sì, perché come vien fuori da ultimo rapporto Ispra sulla Qualità dell’ambiente urbano (http://www.isprambiente.gov.it/…/xiv-rapporto-qualita-dell2…), la città metropolitana fiorentina nel 2017 è stata seconda solo a quella di Torino per sforamenti sul biossido di azoto e presenta notevoli criticità anche sulle polveri sottili!
Il problema dell’inquinamento atmosferico, fin qui abbondantemente sottovalutato dall’amministrazione fiorentina e metropolitana, è serio. L'ultimo studio europeo, commissionato dall'Agenzia Europea dell'ambiente e dal tiolo “Air Quality in Europe 2018” (https://www.eea.europa.eu/…/morti-premature-attribuibili-al…), ha stimato quasi 500.000 morti premature nei 28 Paesi Europei nel solo anno 2015 e l’Italia è prima in questa triste classifica, con 60.600 morti premature dovute a polveri sottili (PM2.5) e 20.500 morti dovute a biossido di azoto (NO2) nel solo 2015. Nello stesso anno, giusto per fare un raffronto, si sono avute in Italia 3.419 vittime per incidenti stradali (https://www.istat.it/…/files//2016/07/Incidenti-stradali-20…).
Il problema è il traffico, ma anche l’industria; gli impianti di incenerimento ad esempio sono grandi produttori di biossido di azoto e anche di polveri, spesso arricchite con metalli pesanti (in questi impianti si bruciano rifiuti indifferenziati e quindi miscele di combustibili eterogenee la cui natura non è di fatto controllata in ingresso).
Per quanto riguarda i Boschi della Piana, il Comune di Firenze, tramite la sua società controllata Qthermo, continua a sostenere che tale intervento disinquinante è previsto nel Master Plan del nuovo aeroporto, fregandosene altamente della sentenza del Consiglio di Stato n 3109/2018 in cui in ben 10 pagine si parlava dei Boschi per il miglioramento della qualità dell’aria e si sosteneva anche che:
“La realizzazione del termovalorizzatore e l’ampliamento dell’aeroporto costituiscono progetti differenti e afferiscono a procedimenti amministrativi autonomi e distinti, sicché le misure di mitigazione previste nell’ambito del procedimento per la realizzazione del termovalorizzatore non potevano sovrapporsi con quelle concernenti il progettato ampliamento dell’aeroporto, non potendo negarsi logicamente, ancor prima che giuridicamente, che in tale modo l’efficacia di tali misure sarebbe stata notevolmente depotenziata e incapace di raggiungere quegli stessi obiettivi per i quali erano state previste.”
La domanda delle domande ora è: il presidente Enrico Rossi si vestirà da Babbo Natale e accetterà la letterina con la richiesta di dono del sindaco metropolitano Dario Nardella? Oppure vorrà finalmente mettere mano alla programmazione territoriale e chiudere definitivamente la questione dell’inceneritore, eliminandolo dal Piano Rifiuti, rilanciare con forza la Raccolta Differenziata in cui ancor oggi la Toscana risulta al di sotto della media nazionale e trovare soluzioni serie per risolvere il grandissimo problema dell’inquinamento dell’aria nell’area metropolitana fiorentina?
La reazione della Q-Thermo non si fa attendere e per mano del suo presidente Giorgio Moretti scrive:
Il Cda segue l’iter di legge, non forzature o aggiramenti come dichiarato in alcune interviste, in ottemperanza:
· alla sentenza del Consiglio di Stato che dichiara valido l’intero Iter e tutte le autorizzazioni, inclusa la VIA - tutt’altro che una sonora bocciatura come dichiarato nelle interviste - e che invita a sanare l’errore formale, unica eccezione e non di competenza Q-thermo, sulla previsione dei boschi della piana;
· al vigente Piano Regionale dei Rifiuti che ci obbliga alla realizzazione dell’impianto;
· al vigente Piano Nazionale che conferisce al Termovalorizzatore di Case Passerini lo status di opera strategica;
· alla validità degli incentivi per la produzione di elettricità da rifiuti.
Per interrompere l’iter occorre un atto deliberativo della Giunta e/o del Consiglio Regionale, che cancelli l’opera dalla pianificazione ed indennizzi Q-Thermo dei costi riferiti ad oltre 14 anni di attività progettuale e pre-realizzativa e conseguenti dagli obblighi derivanti dalla gara pubblica esperita e dagli atti convenzionali stipulati con l’Autorità d’ambito della Toscana Centrale e tutt’ora validi. Il Cda è un organo tecnico che si limita ad eseguire, su mandato dell’assemblea dei soci ( 60% Alia Spa e 40% Gruppo Hera Spa ) e che a sua volta eseguono, le disposizioni economico/politiche attualmente in vigore; da ciò scaturisce l’obbligo di ripresentazione non essendo variato il quadro normativo ed essendo concluso l’iter della Giustizia Amministrativa con una chiara sentenza del Consiglio di Stato.
Il Cda
non propende per l’una o l’altra soluzione ma è del tutto
indifferente alle scelte fatte o che potrebbero essere modificate; è
solo conseguente gli atti politico-amministrativi che sono stati
compiuti negli anni passati e tutt’ora in vigore o che potrebbero
cancellare l’opera dalla pianificazione. Il CDA adotta solo
comportamenti derivati dalle disposizioni attuali o future ed ha il
solo compito di tutelare gli investimenti fatti dalla società, in
ottemperanza a leggi regionali e nazionali, che ricordo essere dei
cittadini fiorentini e della piana in primis in quanto la società è
per il 60% pubblica. Siamo altrettanto pronti ad operare in un quadro
pianificatorio mutato per concludere in modo definitivo il percorso
nel rispetto, ovviamente, delle leggi e delle norme.
Fonti: Comune di Firenze e Mamme No Inceneritore
Illustrazione: Enron