A New York bandito il polistirolo, nell'Ue si attendono novità. Ma l'esempio da seguire è Berkeley
Si aspetta la conferma ma anche nei Paesi dell'Unione Europea i contenitori in polistirolo per alimenti dovrebbero avere vita breve. Tuttavia l'esempio più all'avanguardia sulla lotta alla plastica monouso arriva dalla California
10 January, 2019
Ha fatto il giro del web la notizia che a New York dal primo gennaio 2019 sono vietati i contenitori per alimenti in polistirolo. Bar, ristoranti, negozi, chioschi e furgoni hanno sei mesi per smaltire le scorte, poi dal primo luglio scatteranno le multe. Il "Foam Ban" è stato deciso dall'amministrazione del sindaco Bill De Blasio per mettere un argine all'inquinamento da plastica in una metropoli dove il cibo take away è diffusissimo, al pari di tante altre città americane, e vincendo quindi le resistenze dell'industria Usa del packaging monouso, che comunque non si dà per vinta.
Come spiega Silvia Ricci di Comuni Virtuosi, l'argomento principale dei produttori relojes imitacion iwc è che i contenitori in polistirene (termine tecnico del polistirolo) sono riciclabili: “Il punto non è quello della riciclabilità tecnica – sostiene Ricci - ma della convenienza ad avviare a riciclo questo materiale, tra impatto economico, quindi costi di raccolta, selezione e riciclo effettivo, e ambientale. Chi deve sobbarcarsi i costi che tra l'altro sono molto alti? L'utilizzo di contenitori usa e getta prospera sul dato di fatto che pagano le comunità ed è questa la leva su cui intervenire per cambiare il paradigma. Per questo ci auguriamo che le nuove direttive europee che rafforzano i regimi di ERP (responsabilità estesa del produttore) che pongono a carico di produttori e utilizzatori i costi di raccolta, avvio a riciclo e pulizia ambientale dei propri prodotti, vengano recepite al più presto dai paesi membri, anche anticipando i tempo tecnici del recepimento”.
A
proposito di Europa, il polistirene negli Stati dell'Ue come viene
trattato?
Dopo l’annuncio del 19 dicembre scorso sul raggiungimento dell’accordo tra Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea e Commissione europea, sulla direttiva che disciplinerà la produzione e utilizzo di articoli monouso in plastica (SUP), il testo finale non è stato ancora diffuso. Tuttavia nella proposta del Parlamento, che aveva emendato quella della Commissione, era stato introdotta la messa la bando anche di contenitori in polistirene espanso a partire dal 2021, “per consumo immediato o asporto di alimenti senza ulteriori preparazioni”, quindi fast food e take away, oltre al divieto dei famigerati bastoncini cotonati per le orecchie, di posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini e articoli in plastica oxodegradabile. Quindi se l'intesa raggiunta dal cosiddetto Trilogo dovesse rispettare questo testo, i contenitori in polistirolo per alimenti avranno vita breve anche nei paesi dell'Unione Europea.
Detto ciò, sul fronte della lotta al monouso non è tanto a New York che si dovrebbe guardare quanto alla California. Il Consiglio comunale di Berkeley, cittadina di circa 120 mila abitanti a 16 chilometri da San Francisco, sta lavorando all’approvazione di un'ordinanza che rappresenta una delle legislazioni più ambiziose mai emesse da una città per la riduzione del consumo di contenitori monouso. D'altra parte da quelle parti i contenitori in polistirolo sono vietati già dal lontano 1986 e la città, impegnata in un percorso per arrivare a Zero Waste entro il 2020, è arrivata a riutilizzare il 75% circa degli scarti che produce. È sempre Silvia Ricci a segnalarlo, sul sito di Comuni Virtuosi, spiegando che il nuovo provvedimento entrerà in vigore nel luglio del 2020. L’ordinanza si è ispirata a provvedimenti simili adottati a Santa Cruz, Alameda, Davis, Seattle, Ft. Myers e Malibu in risposta ai preoccupanti livelli di inquinamento da plastica rilevati sulle coste californiane, ma va addirittura oltre puntando dritta al riutilizzo. Il provvedimento prevede che:
- tutte le stoviglie per cibo da asporto in alternativa a stoviglie riutilizzabili debbano essere approvate come riciclabili o compostabili dai programmi di raccolta della città;
- venditori di cibo da asporto debbano addebitare ai loro clienti 0,25 centesimi per ogni tazza per bevande o contenitore monouso compostabile utilizzato;
- tutti gli articoli monouso e compostabili forniti insieme al cibo da asporto siano richiesti dal cliente o disponibili da postazioni a libero servizio.
I cittadini hanno avuto la possibilità di esprimere il loro parere e proporre idee per una migliore riuscita del provvedimento attraverso una consultazione che si è chiusa a dicembre, inoltre per favorire un’ottimale entrata in vigore del provvedimento sono previste delle tappe intermedie di coinvolgimento degli operatori commerciali che verranno interessati.
"Questa ordinanza, - sottolinea Ricci - oltre a portare sicuri benefici a Berkely costituirà un esempio, un precedente di portata internazionale, sulla potenzialità che la politica locale ma non solo può esprimere nel regolare fenomeni culturali e sociali che portano ad aumenti inesorabili di imballaggi e articoli monouso".