Torino: il dibattito sulla gestione dei rifiuti nell’ambito del mercato di libero scambio
Il tema sollevato da un’interpellanza della consigliera comunale Monica Canalis in commissione consiliare a Palazzo Civico. ViviBalon: "A Canale Molassi alcuni espositori continuano a buttare rifiuti nei cassonetti e scatta il fenomeno delle galline"
17 February, 2019
Giuseppe Iasparra La gestione dei rifiuti nell’ambito del mercato di libero scambio “Barattolo” è stato tra i temi di discussione della riunione delle Commissioni consiliari VI e I dello scorso venerdì 16 febbraio. A sollevare la questione un’interpellanza della consigliera Monica Canalis. “Negli ultimi mesi - ha affermato la consigliera - si sono verificati episodi di ammassamento dei rifiuti anche ingombranti che vengono depositati nei pressi dei cassonetti sia in via Carcano, sia in lungo Dora Colletta, sia in Borgo Dora. Tali cassonetti sono destinati alla popolazione residente e non al Barattolo perché al termine del mercato il gestore dovrebbe pulire le aree occupate, gestire in maniera autonoma i rifiuti prodotti senza utilizzare i cassonetti che sono a disposizione della popolazione”. La raccolta e il regolare smaltimento dei rifiuti, è stato ricordato nel corso della riunione, sono stati presi in carico dalla primavera del 2018 direttamente dall’associazione ViviBalon, che ha in concessione la gestione del Barattolo e percepisce 3 euro al giorno da ciascuno degli espositori (somma destinata alle spese per la pulizia dell’area interessata dal mercato). La consigliera Canalis ha chiesto la partecipazione di Amiat alla Commissione: “L’azienda non ha responsabilità sui rifiuti prodotti dal Barattolo. Ha svolto per conto del Comune la pulizia delle aree occupate dal Barattolo fino a febbraio 2017. A partire da questa data ha deciso di affidare il compito direttamente a ViviBalon che da aprile 2017 gestisce direttamente la pulizia di Borgo Dora e via Carcano. I problemi di pulizia e di ammassamento improprio dei rifiuti sono iniziati in concomitanza con l’inizio della gestione diretta da parte di ViviBalon. Inizialmente l’associazione si era appoggiata alle stesse società a cui si appoggia Amiat per pulire Porta Palazzo. Da aprile 2018 ViviBalon ha sospeso l’affidamento del servizio a queste società e gestisce direttamente la pulizia”. Dello stesso parere l’azienda di igiene urbana: “Da quel momento (primavera 2018 NdA) lì in poi è aumentato l’abbandono sia zona Carcano sia in zona Molassi e San Pietro in Vincoli. E’ vero che i cassonetti che sono oggetto di abbandono di materiale evidentemente proveniente da quel mercato, vista la tipologia, sono sul confine del plateatico. Quindi non sono a stretto rigore nell’area assegnata per il mercato” ha precisato Marco Rossi di Amiat. Monica Canalis ha poi chiesto all’azienda “quanto costa al Comune la pulizia che vi trovate a fare dopo il Barattolo sia in Borgo Dora sia in via Carcano?”. Su questo aspetto è intervenuto l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia: “Costa esattamente quanto ci costa ogni intervento straordinario nella città dove c’è un abbandono di rifiuti. Purtroppo non è solo quella l’area di Torino dove c’è un abbandono di rifiuti. Ce ne sono parecchie. Non vorrei che si pensasse che in un mondo ideale questi ci siano solo in via Carcano. Ci sono dappertutto, anche nelle aree di mercato, soprattutto nelle zone periferiche. Il punto è riuscire ad individuare e sanzionare l’abbandono. C’entra quindi poco col Barattolo in sé, c’entra con chi non si attiene alle norme del regolamento comunale”. Unia ha quindi ribadito che quello che accade in termini economici è esattamente come “quando paghiamo due volte tanti servizi di chi non smaltisce regolarmente i rifiuti. La sostanza non cambia, è sempre la stessa”. In conclusione, come ha spiegato Amiat, quantificare il costo “è difficile in quanto si tratta di un servizio che viene non fatto puntualmente per quella zona, ma rientra nell’ambito dei servizi di raccolta di rifiuti abbandonati”. Sul tema della gestione dei rifiuti dell’area di libero scambio abbiamo interpellato ViviBalon. Cristina Grosso, tesoriera dell’associazione, ci ha spiegato: “ViviBalon ha in gestione entrambe le aree (via Carcano e canale Molassi) dal febbraio 2017. Da quella data a ottobre 2018, per quanto riguarda Canale Molassi, ViviBalon aveva dato compito di portare nelle varie piattaforme i rifiuti alla ditta Sea. Da novembre 2018 ViviBalon ha deciso di cambiare ditta. Ma mai e poi mai ViviBalon ha fatto in proprio la raccolta dei rifiuti”. “Parlando invece di via Carcano - ha continuato Cristina Grosso - dobbiamo ricordare che rifiuti abbandonati non ce ne sono più. Semplicemente perché dall’estate del 2018 è iniziato il porta a porta. In questa zona, prima di allora, abbiamo sempre segnalato che c’erano cassonetti già saturi il lunedì e il martedì: questo perché esiste un fenomeno di ‘turismo dei rifiuti’ da parte degli abitanti dei comuni limitrofi (Chieri, Pino Torinese e altri) che portano dalla collina i loro rifiuti e poi vanno via”. Ma questi abbandoni che si manifesterebbero in corrispondenza del mercato del sabato, a cosa sono dovuti? “Partiamo dal pregresso. C’è sempre stato il malcostume e l’ignoranza da parte degli espositori del libero scambio sui rifiuti. Ciò che loro non vendevano più, molte volte per motivi legati ai loro mezzi a disposizione, veniva abbandonato sull’area. Noi - ha continuato Cristina Grosso - con un primo progetto nel 2017, e un secondo ad ottobre 2018, abbiamo cercato di insegnare agli operatori ciò che sta alla base di qualsiasi mercato: quello che non vendi non può essere abbandonato ma deve essere preso e portato a casa. Tuttavia, alcuni espositori continuano a lasciare una quota di rifiuti e una parte la portano via. Ma dove la portano? La buttano nei cassonetti Amiat che ci sono intorno al mercato. Dopodiché scatta il cosiddetto ‘fenomeno delle galline’: le persone vanno nei cassonetti, aprono, tirano fuori quello che gli interessa e abbandonano tutt’intorno quello che non gli serve. Questo, tuttavia, è un fenomeno che esiste anche in altre parti della città dove ci sono cassonetti stradali. Ovviamente in una zona intorno ad un mercato del libero scambio ci sono più rifiuti e ci sono più persone che si comportano come ‘galline’ perché sanno di trovare qualcosa”. In conclusione, la tesoriera dell’associazione sottolinea che da tempo ViviBalon ha chiesto la collaborazione a tanti soggetti coinvolti a vario titolo: “Abbiamo inviato alla Città, nel corso del tempo, migliaia di foto di come i bidoni sono lasciati alle ore 16/17 da ViviBalon. Noi abbiamo da sempre domandato una collaborazione ad Amiat: abbiamo chiesto di anticipare il passaggio ordinario della domenica mattina alle 17:30/18 del sabato. Ma l’azienda non lo ha mai fatto” ha concluso Cristina Grosso. ViviBalon: "A Canale Molassi alcuni espositori continuano a buttare rifiuti nei cassonetti e scatta il fenomeno delle galline"