Smog, blocco dei diesel in tutta la Pianura Padana: Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia
Le micropolveri superano i limiti in tutte le Regioni del nord che, come da protocollo, bloccano i diesel Euro 4 fino a giovedì 21, quando si deciderà se sospendere o meno le misure
19 February, 2019
Torna da martedì 19 a Torino il blocco della circolazione per i diesel fino agli euro 4 compresi. Il provvedimento, precisa l'amministrazione comunale, a seguito di "un ritorno per sei giorni consecutivi delle micropolveri con valori sopra la soglia dei 50 mcg/mc indicata dalla Commissione europea come soglia d'attenzione per la salute". Il livello "arancio" delle misure emergenziali riguarda anche altre undici comuni dell'area metropolitana, come deciso da Regioni e maggiori Città del Nord Italia con l'accordo di bacino padano.
Da martedì, dunque, anche le auto diesel Euro4 non potranno circolare dalle ore 8 alle 19, mentre per i furgoni diesel Euro4 l'orario di blocco è 8:30-14, 16-19, come già previsto per i diesel Euro1-3. Permane inoltre in vigore il blocco di 24h, 7 giorni su 7, per tutti i veicoli di classe Euro0.
Il blocco degli Euro4 resterà in vigore fino a giovedì 21 febbraio, quando sulla base di nuove valutazioni si deciderà se confermarlo o sospenderlo.
Lombardia. Scattano da martedì 19 febbraio, le misure temporanee antismog di primo livello nelle province di Cremona, Lodi, Milano, Monza e Brianza, Pavia e Varese (comuni con più di 30 mila abitanti, oltre a quelli aderenti su base volontaria). La decisione, comunica la Regione Lombardia, è stata presa alla luce del superamento dei valori di Pm10 per 4 giorni consecutivi e in relazione alle previsioni meteo di lunedì e per i prossimi giorni che segnalano una situazione favorevole all'accumulo degli inquinanti almeno fino a giovedì. Le misure temporanee riguardano il settore traffico (limitazioni per i veicoli fino a euro 4 diesel in ambito urbano, obbligo spegnimento motori in sosta), il settore riscaldamento domestico (limitazione all'uso di generatori a biomassa legnosa di classe inferiore alle 3 stelle, riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni) e agricolo (divieto di spandimento liquami zootecnici, divieto assoluto di combustioni all'aperto).
Veneto. Cresce in tutti i capoluogo del Veneto il livello di Pm10 e da martedì 19, nelle principali città - complice la situazione meteo di alta pressione - scatta il livello di allerta 1 (arancione), con divieto alla circolazione dei mezzi diesel Euro 4 (immatricolati da più di 12 anni), esclusi quelli del servizio pubblico. L'allerta è scattata per tutte le città della regione, ad esclusione di Belluno. Blocco dei diesel Euro 4 quindi nei Comuni e nelle province di Venezia, Padova, Vicenza, Treviso e Rovigo. Nell'agglomerato di Verona il provvedimento interessa, oltre al capoluogo, 17 comuni. Il divieto sarà in vigore dalle 8.30 alle 18.30.
Emilia Romagna. Misure emergenziali anti-smog, da martedì 19 fino a giovedì 21, in diversi comuni emiliano-romagnoli, a seguito degli sforamenti del valore limite giornaliero di Pm10 che si sono verificati da venerdì scorso a domenica compresa. E' quanto emerge dal bollettino 'Liberiamolaria' dell'Arpae. Ad essere interessate - nel dettaglio - le città capoluogo di Parma, Reggio Emilia, Piacenza, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Rimini oltre a Riccione; Carpi, Castelfranco Emilia, Formigine e Sassuolo nel Modenese; Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Imola, Ozzano dell'Emilia, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa, nel Bolognese; Cento nel Ferrarese e Faenza e Lugo nel Ravennate. Le misure emergenziali prevedono l'ampliamento della limitazione della circolazione dalle 8.30 alle 18.30 a tutti i veicoli diesel Euro 4; l'abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19 gradi e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17 gradi; il divieto di combustione all'aperto; il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili e il potenziamento dei controlli su questi elementi. Il prossimo bollettino sarà emesso giovedì.
Lucca. Quattro giorni di stop consecutivi alla circolazione dei veicoli inquinanti e all'accensione dei caminetti a Lucca. Lo prevede un'ordinanza del Comune per contrastare l'inquinamento atmosferico secondo il Piano di azione comunale, valida da martedì 19 a venerdì 22 febbraio. Il provvedimento, spiega una nota, è stato firmato oggi a seguito di una nota che riporta i rilevamenti condotti da Arpat. Divieto di accensione degli impianti di riscaldamento domestico a biomasse e caminetti nelle abitazioni sotto i 200 metri, ad esclusione delle stufe a pellet. Per quanto riguarda le restrizione al traffico, non potranno circolare le autovetture diesel euro 0, euro 1 ed euro 2 e i veicoli merci euro 0, euro 1 ed euro 2.
Coldiretti, smog e caldo mandano in tilt le colture. Non solo smog nelle città, il caldo anomalo sulla Penisola, con temperature minime di 2,2 gradi superiori alla media, sta mandando in tilt le coltivazioni che si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con l'inizio del rigonfiamento delle gemme nelle piante da frutto e lo spuntare di fiori spontanei come le viole nei prati. E' quanto rileva la Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi alla prima decade di febbraio. "Se a favorire lo smog nelle città è l'azione combinata dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi, gli effetti del potente anticiclone a matrice sub tropicale presente sulla Penisola mettono in allarme anche le campagne secondo la Coldiretti. Il rischio che la "finta primavera" - spiega la Coldiretti in una nota - inganni le coltivazioni favorendo un "risveglio" che le rende particolarmente vulnerabili all'eventuale prossimo arrivo del gelo con danni incalcolabili". "Una situazione che - continua la Coldiretti - aggrava il già pesante bilancio delle perdite che si sono verificate dall'inizio dell'anno a causa di gelate e dei nubifragi con alluvioni, allagamenti e frane. Siamo di fronte - conclude la Coldiretti - ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi, ma intense che il terreno non riesce ad assorbire".