Sciopero per il clima, Edo Ronchi: bene la mobilitazione ma l’Italia non fa la sua parte
“Per essere in traiettoria con l’Accordo di Parigi -osserva Ronchi- nel prossimo trentennio l’Italia dovrebbe tagliare, in media ogni anno, le proprie emissioni di gas serra di circa 13 MtCO2eq: un tasso di riduzione dal quale siamo stati ben lontani negli ultimi 4 anni"
14 March, 2019
Un’ ampia
mobilitazione della società civile è necessaria per puntare sempre
più l’attenzione verso la più importante crisi ambientale: quella
climatica. Ma di fronte a questa mobilitazione l’Italia non tiene
il passo. Lo dice il Presidente della Fondazione per lo Sviluppo
Sostenibile, Edo Ronchi, alla vigilia dello “sciopero del clima” che ha
mobilitato circa 100 Paesi e cui hanno aderito 12 mila scienziati e
ricercatori.
“Per essere in traiettoria con l’Accordo di Parigi -osserva Ronchi- nel prossimo trentennio l’Italia dovrebbe tagliare, in media ogni anno, le proprie emissioni di gas serra di circa 13 MtCO2eq: un tasso di riduzione dal quale siamo stati ben lontani negli ultimi 4 anni, anche se inferiore a quello registrato nel decennio 2005-2014. Per stare in questa traiettoria l’Italia dovrebbe produrre ogni anno circa 1,5 Mtep di energia da fonte rinnovabile in più e ridurre i consumi energetici finali di altrettanto, mentre negli ultimi 4 anni la crescita delle rinnovabili è stata di circa 0,5 Mtep, un terzo del necessario e i consumi di energia sono addirittura aumentati”.
Per Ronchi, misure come quelle necessari per fare la nostra parte sono fattibili, ma impegnative . “Possono diventare una straordinaria occasione- conclude- di nuovo sviluppo e nuova occupazione, ma sono urgenti. Dovevano essere già state varate, non possono aspettare futuri piani al 2030 e al 2050”.