Food Pride, a Torino la lotta agli sprechi alimentari passa dal pane. Ogni settimana recuperati 300 kg | VIDEO
Da Barriera di Milano a Porta Palazzo il pane recuperato dagli Ecomori e dalle Sentinelle dei Rifiuti si integra nelle strategie promosse da Food Pride per contrastare gli sprechi alimentari a Torino.
01 April, 2019
di Carlotta Sofia Grassi
Video di Bouba Diallo
Che Eco dalle Città, nell’ambito del progetto FoodPride, si occupasse della raccolta di prodotti ortofrutticoli destinati al macero nei mercati di Porta Palazzo, Via Porpora e Borgo Vittoria è cosa nota. Ma che da qualche tempo, più precisamente da febbraio, avesse iniziato in via sperimentale il recupero del pane invenduto di alcune panetterie e panifici della zona, lo è di meno.
Infatti, grazie alla collaborazione di Qui-Hindi e Panetteria della Basilica di via Milano, insieme a Panifico Bensallem di via Carlo Noe` e di Panificio Pasticceria Ezzahra di Piazza della Repubblica, molto dell’invenduto dei prodotti da forno provenienti da questi punti vendita può essere ridistribuito insieme a frutta e verdura nei mercati, coadiuvando, oltre alla lotta contro lo spreco alimentare, un’integrazione nella dieta dei recuperatori.
Questo il processo: le rimanenze vengono recuperate seguendo uno strategico giro serale che prevede il ritiro al momento della chiusura dei punti vendita. La media recuperata è di circa 20 chili giornalieri, poi ridistribuita al mercato di Porta Palazzo.
In aggiunta, uno dei banchi interni al mercato di via Porpora si è reso disponibile alla cessione del proprio invenduto, integrando quindi anche qui la ridistribuzione, con una media di 5 chili di pane recuperati e distribuiti ogni mercoledì e venerdì. La grande novità riguarda però la collaborazione con Panacea social farm, presente
nello spazio di via Baltea 3, nel quartiere Barriera di Milano. Panacea è un’impresa sociale cooperativa impegnata nella coltivazione e trasformazione di cereali a basso tenore glutinico, in un’ottica ecologica e sostenibile, con un pane prodotto a filiera corta e con un valore sociale aggiunto che prevede l’assunzione di soggetti in condizioni di vulnerabilità sociale. Il pane di Panacea viene prodotto utilizzando esclusivamente pasta madre viva e seguendo un processo di lievitazione naturale, il che lo rende particolarmente nutriente e resistente – rimanendo edibile per molti giorni dalla sua produzione.
Panacea distribuisce i suoi prodotti in cinque punti vendita sparsi per la città. Il pane invenduto ma ancora pienamente commestibile viene raccolto dagli ecomori durante i giorni feriali e distribuito su due ruote seguendo uno specifico tragitto a due tappe.
Si comincia con via Ghedini, dove cooperativa 360 GRADI gestisce un complesso residenziale che ospita dodici famiglie vittime di sfratto, mentre la cooperativa Valdocco coordina un dormitorio che giornalmente accoglie circa cinquanta persone, in maggioranza donne. Alle due strutture viene ceduta la preponderanza del pane proveniente da via Baltea. La seconda tappa è invece il Cecchi Point di via Antonio Cecchi, centro di quartiere e luogo noto per il suo impegno sociale. Qui il pane viene distribuito alle persone che frequentano lo spazio.
Attualmente, la somma di pane invenduto e recuperato ammonta settimanalmente a quasi 300 kg. Numeri che ancora una volta sottolineano la possibilità limitare lo spreco alimentare.